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Una proposta di legge non è legge. Che il governo faccia un passo indietro

In Emilia-romagna la proposta di reintrodurre la richiesta delle vaccinazioni obbligatorie per ammette i bambini all’asilo sta scatenando forti polemiche e accese discussioni. Riportiamo la dichiarazione del consigliere del Movimento 5 stelle.

Raffaella-Sensoli

(Articolo di http://www.emiliaromagna5stelle.org/allasilo-solo-vaccinati-sensoli-m5s-giunta-faccia-un-passo-indietro-no-metodi-coercitivi/ )

“La Giunta faccia un passo indietro sul tema deivaccini obbligatori per frequentare l’asilo nido. Usare metodi coercitivi per imporre un principio, seppur legittimo, non è mai la scelta migliore. Soprattutto quando per difendere un diritto, quello alla salute, se ne calpestano altri”. È questa la richiesta di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità, contenuta in una interrogazione dopo che nei giorni scorsi la Giunta ha annunciato il varo di un’apposita legge per vincolare l’ammissione dei bambini negli asili nido al rispetto delle norme sui vaccini.

 

VIDEO

Le dichiarazioni di Raffaella Sensoli Portavoce Regionale 1 luglio alle ore 17:04 · ‪#‎M5S‬ ‪#‎vaccini‬ “Non neghiamo l’utilità dei vaccini ma non vogliamo rischiare di abusarne. Non istighiamo nessuno a non fare i vaccini, ma siamo per una scelta consapevole e matura con una corretta informazione”

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“Come abbiamo ribadito più volte se si vuole diffondere la cultura della vaccinazione va fatta attraverso un’informazione esaustiva, costruendo un rapporto serio e corretto con i pediatri e medici di famiglia – spiega Raffaella Sensoli – I genitori non devono essere costretti dal ricatto di una eventuale non iscrizione negli asili nido. Il rischio che corriamo, introducendo questo divieto, è quello di perdere definitivamente l’occasione di dialogo con queste persone che continuano in ogni caso ad avere dei dubbi”.

Nella sua interrogazione la consigliera regionale del M5S cita il caso del Veneto dove è stato addirittura sospesa l’obbligatorietà mentre altre in altre regioni non esistono sanzioni per i genitori che rifiutino di vaccinare i propri figli. “Noi ci muoviamo nel pieno rispetto del principio di legalità, non istighiamo nessuno a non rispettare le norme, ma invochiamo scelte consapevoli, mature ed in linea con i tempi – conclude – Non vogliamo nemmeno che sull’onda emotiva di fatti di cronaca, più o meno recenti, si corra il rischio di abusarne e creare un sistema che ancora una volta non si preoccuperà di informare adeguatamente i genitori. Per questo chiediamo alla Giunta di fare un passo indietro e magari avviare un confronto serio che coinvolga Comuni, Asl e rappresentanti della associazioni”.

 

Ricordiamo la CONVENZIONE DI OVIEDO ed in particolare L’Articolo 5, il quale ricorda quanto segue :

Regola generale.
“Un intervento nel campo della salute non può essere effettuato se non dopo che la persona interessata abbia dato consenso libero e informato. Questa persona riceve innanzitutto una informazione adeguata sullo scopo e sulla natura dell’intervento e sulle sue conseguenze e i suoi rischi. La persona interessata può, in qualsiasi momento, liberamente ritirare il proprio consenso”. 

Consigliamo ai nostri lettori di scaricare  e salvare la suddetta documentazione, sul proprio computer:

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Danni da vaccino? Esistono, a dimostrarlo la 210/92.

Ancora oggi,molti illustri professoroni del web, vantano la totale efficacia delle vaccinazioni escludendone in maniera categorica i danni.

“Non esistono danni da vaccino ” scrivono. Lasciando da parte le relative domande riguardo agli orari di “lavoro” dei medesimi e del perché siano costantemente sulle pagine social e non nei loro studi, vorremo focalizzarci su un “piccolo” ma rilevante “particolare”.

Ci spiace molto poco contraddirvi perché i danneggiati da vaccino, esistono. A dimostrarlo non solo le innumerevoli testimonianze,moltissime delle quali certificate (guardiamo i risarcimenti e perciò le evidenze).

Se solo qualcuno potesse accedere alle numerose denunce effettuate in questi anni verso gli organi ministeriali di tutto il mondo,tutti avremmo una situazione chiara. Ma ovviamente non viene assolutamente disposta una indagine relativa a questa drammatica faccenda.

Esiste il “top secret”. Un mantra perfino per i diversi avvocati che ad oggi si battono contro la corruzione delle toghe.

Nel frattempo,ricordiamo cosa sia la 210/92 riprendendo fedelmente la definizione dello stesso Ministero della Salute (postiamo relativo link per non esser tacciati di manipolazione delle fonti).

Ricordiamo che un Grande uomo ci disse di “seguire il denaro”.

Questo Grande uomo si chiamava Giovanni Falcone. 

Ricordiamo questo grande insegnamento e mettiamolo in atto.

Guardiamo le evidenze,sempre.

ministero della salute

Indennizzi legge 210

Il Ministero della salute, attraverso l’Ufficio VIII della Direzione della Programmazione Sanitaria, eroga gli indennizzi ai soggetti danneggiati in modo irreversibile da vaccinazioni, trasfusioni e somministrazione di emoderivati infetti, ai sensi dellalegge 210/1992 e successive modificazioni.

Nell’anno 2001 è avvenuta, come previsto dal DPCM 26 maggio 2000, l’attribuzione delle competenze in materia di indennizzi alle Regioni a statuto ordinario, mentre le pratiche relative ai soggetti residenti nelle Regioni a statuto speciale, secondo quanto previsto dall’art.10 del Decreto legislativo n.112/1998, sono rimaste di competenza statale; pertanto in tali casi l’Ufficio provvede al completamento della procedura amministrativa di riconoscimento del diritto all’indennizzo e all’adozione del relativo provvedimento di liquidazione delle somme dovute ai sensi della citata Legge n. 210.

Inoltre, in base all’accordo raggiunto in Conferenza Stato-Regioni l’8 agosto 2001, spetta al Ministero anche la gestione degli indennizzi già concessi al momento del trasferimento delle funzioni tanto delle Regioni a statuto ordinario che di quelle a statuto speciale. Più precisamente, l’Ufficio si occupa di tutte le variazioni intervenute relativamente a tali indennizzi, come le cancellazioni per decesso, gli aggravamenti, le doppie patologie.

Che cosa è l’indennizzo

L’indennizzo consiste in un assegno composto da una somma determinata nella misura stabilita dalla tabella B allegata alla legge 177/76, cumulabile con ogni altro emolumento a qualsiasi titolo percepito e da una somma corrispondente all’importo dell’indennità integrativa speciale di cui alla legge 324/59.
Esso si compone quindi di due quote: una prima che rappresenta il vero e proprio indennizzo, ed una seconda che integra la prima, detta appunto INDENNITA’ INTEGRATIVA SPECIALE. Di queste, come riportato sopra e precisato dalla legge, è l’indennizzo ad essere rivalutato annualmente, per poi essere successivamente integrato come specifica il comma 2.

Solo i soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie, oltre alla domanda per l’ottenimento dell’indennizzo previsto dall’art.1 della Legge 210/92, possono presentare domanda, con le stesse modalità, per ottenere un assegno una tantum, pari al 30% dell’indennizzo dovuto per il periodo ricompreso tra il manifestarsi dell’evento dannoso e l’ottenimento dell’indennizzo stesso (legge 238/97 art.1 comma 2).

Il risarcimento del danno

Il risarcimento del danno costituisce una materia completamente diversa dall’indennizzo previsto dalla legge 210/92.
L’indennizzo assume il significato di misura di solidarietà sociale cui non necessariamente si accompagna una funzione assistenziale.
Il risarcimento del danno trova invece il proprio presupposto nell’accertamento di una responsabilità colposa o dolosa della amministrazione di tipo giudiziario, come stabilito dal Codice Civile all’articolo 2043.
L’ufficio VIII della Programmazione sanitaria è competente ai fini della esecuzione di eventuali sentenze giudiziarie di condanna nella suddetta materia.

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Autismo,la svendita della dignità umana e il processo mediatico anziché scientifico

Correva l’anno 2004 quando il CDC stimò il tasso di autismo sul dato 1-66.

Non solo il CDC ma tutto il Sistema sanitario statunitense non aveva realmente capito cosa stesse accadendo. La tragica verità non è  rappresentata tanto dal fatto di non conoscere questo disturbo sempre più crescente ma di ignorarne i dati.

Questo è stato un vero e proprio abominio.

Nel frattempo però gli atti criminali si perpetrano.

In che modo?

Il Dr. William Thompson ed i suoi coautori facenti parte dello stesso CDC,  avevano appena finito di  distruggere tutti i documenti e gli studi inerenti alla correlazione su MMR-autismo del 2004 ; uno studio per assolvere il vaccino agli occhi del sistema di governo e di assistenza sanitaria.

*Ricordiamo che nell’agosto 2014, il Dr. William Thompson, uno scienziato che da anni, prestava il suo servizio nello stesso CDC, ammise la frode perpetrata da lui e dai suoi collaboratori,nei confronti  dello studio (rilasciato pubblicamente) che correlava l’autismo alla vaccinazione MMR.

Ancora una volta abbiamo toccato con mano la censura del governo e dei media mentre i dati sull’autismo erano in costante aumento.

Dopo la scesa in campo degli psichiatri (ricordate l’avvento in massa di più di 2.003 documentari riguardanti le Mamme Frigorifero) abbiamo continuato a vedere una politica fittizia e falsa,  osteggiare la reale voglia di conoscenza dei genitori danneggiati .

E ‘stato durante questo periodo che una conferenza ha deciso di avviare la discussione che doveva prima o poi aver inizio.

Nel 2003, AutismOne ha iniziato a rincorrere la verità sull’autismo,ricercandone le cause e le frodi mediche e da allora,non ha più smesso di farlo.

vaxxed

Sostenuta da grandi imprese e legioni di lobbisti, abbiamo assistito inverosimilmente ad un’inversione di rotta. Il glifosato è stato considerato addirittura sano e quindi sul suo utilizzo ci è stato costruito un impero di guadagni,ma non si poteva mettere assolutamente in discussione i danni provocati dai vaccini.

Pubblicamente la censura è sempre stata toccata con mano e questo è un vero e proprio abominio. Tutto ha controindicazioni,i vaccini sono farmacie  come tali devono essere considerati e trattati.

Ma nulla,parole al vento per i governi e le forze politiche che guadagnano sulla pelle di povere creature indifese.

Più volte gli stessi direttori di testate note (ricordiamo Norton con The Lancet) avevao confermato la totale inattendibilità degli stessi peer-review il cui scopo è stato quello di soffocare la vera ricerca.

Nonostante il grandissimo contributo di AutismOne  il quale ha contribuito al dialogo tra genitori ed operatori sanitari,non possiamo dimenticare l’operato del governo e dei media mainstream.

Diversi i giornali che hanno dedicato il loro tempo a contrastare il movimento e le azioni di AutismOne; gli stessi Chicago Tribune e Chicago Sun-Times hanno fatto del loro meglio per screditare la conferenza invece di aiutare i genitori a trovare una reale via di uscita.

Ogni anno, AutismOne subisce direttamente le pressioni e gli attacchi da tutti i fronti,con tanto di pagina di Facebook dedicata a “esporre ,diciamo così,il loro punto di vista “.

Negli Stati Uniti,mentre i genitori guardavano inermi la regressione dei propri figli,il governo non ha mai dato loro una risposta per questo,si ringraziano gli attivisti e i molteplici professionisti che danno un reale contributo alla causa.

I medici non hanno realmente aiutato le famiglie ; l’unica risposta che avevano si trovava come sempre nella loro “cassetta degli attrezzi“, ovvero i farmaci.

Prassi è ,da sempre e in tutto il mondo,quello di non risolvere il problema ma di alimentarlo.

Che ne sapeva Ippocrate vero?

Nonostante ciò, fortunatamente la discussione si è evoluta, in parte a causa della mancanza di volontà delle famiglie nell’accettare risposte statiche e poco corrette,senza alcuna logica, da parte degli operatori sanitari e delle stesse strutture,impreparate all’argomento stesso.

Attualmente negli Stati Uniti, il documentario Vaxxed: Da Cover-Up alla catastrofe è esposto ad una pesantissima censura dei media.

Ce lo aspettavamo perchè quando si mette in discussione l’autismo e le relative frodi di ricerca all’interno del CDC,non puoi fare altro che aspettare la censura stessa.

Questo però si è scontrato con la realtà dei fatti. Il documentario ha raccolto grande entusiasmo da parte dei genitori di tutto il mondo,che sostengono l’operato dei produttori e dello stesso Dr. Wakefield.

E’ quindi stato  facile scoprire  i conflitti di interesse dei politici e dei “giornalai” che giocano a fare i giornalisti.

Cosa succederà quando il film più censurato d’America verrà dunque presentato alla conferenza di AutismOne che si terrà dal 25 al 29 maggio a Chicago?

Tocchiamo con mano la censura non solo dal governo ma dalla stessa popolazione divisa a metà tra l’onestà e la collusione.

Tuttavia, il punto fondamentale è la possibilità di avere una scelta personale, di prendere decisioni informate per la salute, e la libertà di discutere sulle informazioni, indipendentemente da tutto.

Staremo a vedere e auguriamo un grande augurio ai nostri fratelli americani che lottano come dei leoni per affermare la loro libertà di scelta e di cura.

 

 

 

*Ringraziamo J. Jaxen, giornalista investigativo indipendente americano,che si occupa dei pericoli concernenti  le vaccinazioni  e la corruzione farmaceutica. La stessa che ha infettato non solo l’America ma tutto il mondo.

 

**Riproduzione consentita purché l’articolo non sia modificato in nessuna parte, indicando all’inizio, Autore e link attivo al sito.

Nessuna modifica potrà essere consentita.

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“Introdurre il reato di violenza ostetrica”. Presentata alla camera, nonostante la contrarietà dei ginecologi

Parto. “Introdurre il reato di violenza ostetrica”. Arriva la proposta di legge. Ma è polemica

Presentata dal deputato  la proposta prevede anche norme per un sistema di accountability annuale, dei singoli ospedali e dell’azienda nell’insieme, accessibile al pubblico, redatto in modo trasparente e comunicato in formato aperto (pubblicazione on line, pagine web dedicate). Ma i ginecologi sono contrari.

parto

Di seguito il testo.

  • http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato3417803.pdf

Articolo di “Quotidiano Sanità”
Una norma per introdurre il reato di violenza ostetrica e per frenare coercizione, abusi verbali, carenza di consenso realmente informato. Questa, ma non solo la novità principale contenuta nella proposta di legge : “Norme per la tutela dei diritti della partoriente e del neonato e per la promozione del parto fisiologico” presentata alla Camera dal deputato Adriano Zaccagnini (Sinistra Italiana).

“Per trascuratezza e carenze di formazione del personale – spiega il deputato di Sinistra Italiana – in Italia c’e’ un alto tasso di abusi al momento del parto e troppo spesso senza alcuna sanzione. Spesso il personale ha una formazione non aggiornata rispetto alla promozione di un parto non medicalizzato e comunque non basata su un reale consenso informato”. Ma sul progetto è polemica con i ginecologi.

Mentre sui social ha molto successo la campagna #bastatacere. In poche settimane più di 20mila like su facebook.

Cosa prevede la proposta. La proposta di legge promuove “il rispetto dei diritti fondamentali e della dignità personale della partoriente e del neonato, nonché l’appropriatezza degli interventi al fine di ridurre il ricorso al taglio cesareo, al parto vaginale operativo e a tutte le pratiche lesive dell’integrità psico-fisica della donna, incluse le umiliazioni verbali. Il capo II è dedicato ai diritti delle donne e al consenso informato, libero e consapevole ai trattamenti medici durante il travaglio e il parto”.

Tra le misure l’introduzione della “fattispecie della violenza ostetrica, una tipologia di violenza contro le donne, già classificata da legislazioni di Paesi dell’America latina e che consiste nell’appropriazione del corpo e del processo riproduttivo delle donne da parte del personale medico attraverso trattamenti disumani e degradanti e la medicalizzazione del processo del travaglio e del parto. Tali abusi producono la perdita di autonomia della donna e della capacità di decidere liberamente del proprio corpo e della propria sessualità con conseguenze sulla qualità della vita”.

Individuati anche “i diritti del neonato e pone il divieto di donazione del sangue del cordone ombelicale in quanto biologicamente appartenente al neonato”. E stabiliti “i compiti delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano che, attraverso i rispettivi piani sanitari e sulla base delle risorse umane e finanziarie disponibili, devono fornire un’adeguata informazione, tramite le strutture sanitarie presenti nel territorio (consultori familiari), alla partoriente sul parto fisiologico e realizzare modelli assistenziali per il percorso della nascita e per il rafforzamento della tutela della salute e del benessere della madre e del neonato, nel rispetto delle finalità e dei requisiti individuati dalla legge.

Obbligo di previsione per le aziende sanitarie di “un sistema di accountability annuale, dei singoli ospedali e dell’azienda nell’insieme, accessibile al pubblico, redatto in modo trasparente e comunicato in formato aperto (pubblicazione on line, pagine web dedicate)”. Inoltre, le aziende sanitarie £devono fornire all’utenza strumenti telematici e cartacei per la valutazione dell’assistenza ricevuta e per la documentazione degli esiti in termini di salute. Le aziende sanitarie devono fornire anche agli operatori sanitari, dipendenti dell’azienda, strumenti di valutazione dell’assistenza prestata, in particolare quando si tratta di casi difficili, con esiti infausti”.

Previsto anche “per diminuire i contenziosi legali e il ricorso alla medicina difensiva, che le aziende sanitarie devono utilizzare il sistema di open disclosure, caratterizzato dall’assoluta trasparenza e comunicazione rispettosa tra le famiglie e gli operatori coinvolti negli eventi avversi. I risultati delle valutazioni dell’utenza e del personale sanitario dovranno essere pubblicati annualmente nel sito internet istituzionale dell’azienda sanitaria. Le aziende sanitarie devono provvedere a fornire un modello di piano del parto alle donne che intraprendono un percorso di maternità, redatto e aggiornato nel corso della gravidanza con l’aiuto di un’ostetrica. A tale fine le aziende sanitarie possono incaricare i consultori sanitari già esistenti, valorizzando i loro servizi. La rete consultoriale deve essere rivalutata e potenziata, in particolare per quanto riguarda l’offerta di corsi di accompagnamento alla nascita, i cui esiti sono di comprovata efficacia per la salute materno-infantile”.

“Le aziende sanitarie devono altresì promuovere i rapporti con il territorio e con la comunità, in particolare valorizzando il volontariato e le madri peer-to-peer. A tale fine devono essere disposti tavoli multidisciplinari e inclusivi della società civile presso le aziende sanitarie con riunioni a cadenza semestrale”.

Previsto infine che “il Ministro della salute presenti con cadenza almeno annuale alle Camere una relazione sullo stato di attuazione della legge”.

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Vaccini: è allarme per il nuovo piano vaccinale. La strategia adottata,confonde e intimorisce le famiglie.

Articolo condiviso da La Repubblica

Anche “Scienze” ha dedicato un articolo in merito:

“La nuova strategia di vaccinazione, suscita polemiche in Italia”

  • http://news.sciencemag.org/europe/2015/12/new-vaccination-strategy-stirs-controversy-italy

L’ultima battaglia sui vaccini “Ora sono troppi, famiglie confuse”
I medici “Adottati tutti quelli sul mercato, così si confondono le famiglie”
La strategia del nuovo piano vaccinale 2016-2018 sta facendo aprire diverse crepe.

Intanto dall’Aifa perviene la seguente notizia.

Aifa. M5S in pressing su Lorenzin: “Non può prolungare silenzio dopo caos che ha travolto vertici”.

In una nota i deputati pentastellati evidenziano come “considerata la situazione di caos che ha investito l’Agenzia del Farmaco, e in particolare i suoi vertici, da parte del ministero della Salute sarebbe doverosa l’assunzione di  una decisione”.

“Considerata la situazione di caos che ha investito l’Aifa, e in particolare i suoi vertici, d a parte del ministero della Salute  sarebbe doverosa l’assunzione di  una decisione. In alternativa, ci aspetteremmo una comunicazione istituzionale attraverso la quale tracci la tempistica relativa agli atti che intende compiere. Il silenzio totale, invece, ci sembra del tutto inopportuno.

Già una settimana fa abbiamo chiesto al ministro Lorenzin di venire a riferire in Parlamento sulla sospensione del presidente dell’Agenzia,Sergio Pecorelli, per un presunto conflitto d’interessi e rispetto alla notizia diffusa dalla stampa, mai smentita, in base alla quale al direttore generale Luca Pani sarebbe stata avanzata la richiesta di restituzione di 700 mila euro di emolumenti che, negli ultimi 3 anni, eccedevano il tetto di retribuzione per i manager pubblici. Al momento dal ministero non è giunta alcuna risposta, nonostante si tratti di vicende davvero delicate che vanno chiarite con la massima chiarezza e il prima possibile”.

  • http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=34339

vaccini allarme

Vaccini, l’ultimo allarme “Troppi, nessuno li farà più”.

Dalla varicella alla polmonite, è scontro sulle novità del piano nazionale. I medici: “Adottati tutti quelli sul mercato, così si confondono le famiglie”
Troppi vaccini nuovi. Bisognerebbe piuttosto raggiungere una copertura decente per quelli esistenti. La strategia del nuovo piano vaccinale 2016-2018, con tutti i suoi “nuovi ingressi”, sta facendo aprire diverse crepe. E non fra le mamme nemiche della siringa sempre e comunque. Ma fra i medici e gli esperti di sanità pubblica, che temono un’ulteriore riduzione dei bambini immunizzati per le malattie più gravi.

«È stata presa la lista di tutti i vaccini disponibili in commercio e la si è riversata nel nuovo piano. Ma dov’è la strategia?», si chiede Maurizio Bonati, responsabile del Dipartimento di salute pubblica del Mario Negri.

La varicella, il meningococco B responsabile di alcune meningiti, il rotavirus che nei casi più gravi può provocare ricoveri per gastroenterite, il papillomavirus introdotto di recente (con scarso successo) tra le adolescenti che ora viene esteso ai maschi, lo pneumococco agli over 65 per evitare gravi polmoniti. Sono i principali fra i vaccini gratuiti introdotti dal piano 2016-2018, che con i suoi 620 milioni all’anno quasi raddoppia il budget attuale. Non è un caso se il 10 novembre la Ragioneria dello Stato ha scritto al ministero della Salute chiedendo «una relazione» sui «nuovi oneri connessi al piano».

Sulla “new entry” anti meningococco B lo stesso Istituto superiore di sanità (Iss, uno degli enti che hanno redatto il piano) aveva espresso perplessità, scrivendo in un rapporto che sul farmaco «restano aperti alcuni quesiti relativi all’efficacia clinica». Le 4 somministrazioni nel primo anno di vita non sono sovrapponibili con le altre vaccinazioni e più che raddoppiano gli appuntamenti dei neonati con la siringa, «con possibili ricadute — commenta ancora l’Iss — sull’accettazione da parte delle famiglie». Uno studio dell’università di Milano e della Bocconi, infine, pubblicato sulla rivista Plos One ad aprile, descrive come «probabilmente negativa dal punto di vista dei costi-benefici» la scelta di estendere la vaccinazione anti meningococco B a tutti i neonati.

«Non stiamo parlando di problemi di sicurezza, assolutamente. Ma se qualche volta le autorità sanitarie rispondessero di no a quel che l’industria propone, ci guadagnerebbero in credibilità », commenta Vittorio DeMicheli, epidemiologo esperto di vaccini della Cochrane Collaboration. Alla controversia ha dedicato un articolo anche Science.

E nel frattempo la copertura del morbillo nel 2014 è calata ancora all’86%, molto al di sotto di quel 95% considerato come soglia perché intervenga l’effetto “gregge” e il virus smetta sostanzialmente di circolare in una popolazione. Nel 2015, fino a novembre, si sono segnalati 172 casi in Italia, con una bambina (non vaccinata) morta a maggio a Roma. «Introdurre il vaccino della varicella insieme a quello del morbillo, come il nuovo piano fa, vuol dire rischiare di creare la stessa situazione. Non è etico», avverte DeMicheli.

In questo clima di sfiducia, non giova che il 27 novembre Sergio Pecorelli, presidente dell’Aifa, uno degli estensori del piano, sia stato sospeso per sospetto conflitto d’interessi. Non avrebbe dichiarato, come ricorda anche Science, di lavorare come consulente per un’azienda che investe in farmaceutica. «Formazione, congressi, i finanziamenti delle industrie esistono e le società scientifiche non sono esempi d’indipendenza», spiega Bonati. «Nulla di illegale», aggiunge De-Micheli. «Ma così si rischia di foraggiare le tesi dei complottisti, che tanta colpa hanno nel calo delle vaccinazioni in Italia».

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Troppi vaccini nuovi. Bisognerebbe piuttosto raggiungere una copertura decente per quelli esistenti. La strategia del nuovo piano vaccinale 2016-2018, con tutti i suoi “nuovi ingressi”, sta facendo aprire diverse crepe. E non fra le mamme nemiche della siringa sempre e comunque. Ma fra i medici e gli esperti di sanità pubblica, che temono un’ulteriore riduzione dei bambini immunizzati per le malattie più gravi.

  • SI.VE.M.P.VENETO “TROPPI VACCINI,TROPPA CONFUSIONE”

Rassegna stampa da pagina 15

  • http://www.ao-pisa.toscana.it/index.php…

Eppure il Prof. Vittorio Demicheli del Cochrane Collaboration Vaccines Field aveva espresso il suo autorevole parere in data 27.10.2015

  • Le Osservazioni del Prof. DeMicheli

 

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Piano Vaccinale 2016-2018: Atti della Camera

camera 1

La XII Commissione,

premesso che:
il piano nazionale vaccini 2016-2018 prevede una spesa di 620 milioni di euro, ma non ha visto l’approvazione in sede di Conferenza Stato-regioni;
esiste una problematica relativa sia alla rilevazione statistica che alla certificazione dei vaccini. Difatti, da una parte le case farmaceutiche si dimostrano restie a mettere a disposizione i dati relativi agli studi clinici precedenti alla messa in commercio dei vaccini e successivi relativi agli effetti degli stessi a distanza di anni; dall’altra, non essendo istituito un sistema informatizzato nazionale e univoco, le informazioni pubbliche si limitano a quelle fornite dalle regioni dove in maniera autonoma sono stati realizzati sistemi di rilevazione e registrazione;
le stesse case farmaceutiche sono propense a non fornire integralmente i dati relativi agli studi clinici comprensivi di eventuali esiti o sviluppi negativi. A ciò va aggiunto che il Ministero della salute non fornisce informazioni esaustive e dettagliate in relazione ad eventuali casi avvenuti e agli indennizzi erogati a favore di soggetti danneggiati da complicanze, anche irreversibili, derivanti da vaccinazioni, in relazione a quanto disposto dalla legge 210 del 1992;
secondo gli ultimi dati, le malattie infettive prevenibili da vaccino, hanno un’incidenza oggi molto ridotta anche se sono tuttora esistenti. Per quanto riguarda lo streptococco pneumoniae va considerata la possibilità di insorgenza di fenomeni di antibiotico resistenza e di sostituzione di ceppi circolanti con comparsa e circolazione di nuovi sierotipi non inclusi nei vaccini attualmente in commercio, pertanto oltre alle vaccinazioni è necessario il monitoraggio della circolazione dei sierotipi circolanti e responsabili di malattie invasive. I dati aggiornati sulla sorveglianza postmarketing sui vaccini in Italia, anno 2012, relativi al morbillo indicano, tra il 1o ottobre 2010 e il 31 dicembre 2011, 5568 nuovi casi di morbillo verificatisi nel 95,8 per cento in soggetti non vaccinati o parzialmente vaccinati. Il 20,3 per cento di questi casi hanno manifestato complicazioni: 135 polmoniti, 7 encefaliti, un caso di sindrome di Guillain Barré, e un decesso di un paziente immunodepresso. Tra le complicanze segnalate più di frequente causate dal morbillo vi sono diarrea, cefalea, fotofobia, grossamento linfonodale e cheracongiuntivite. Nei casi di pazienti immunodepressi le complicanze possono condurre alla morte. Analogamente la varicella, può presentarsi con un quadro gravissimo, e se contratta da persone immunodepresse può condurre alla morte;
riguardo alle epatiti virali fino al 2011 il trend, di incidenza annuale delle forme acute è stabilmente basso;
per la poliomelite solo l’1 per cento dei malati di polio sviluppano la paralisi, il 5-10 per cento, sviluppa una forma di meningite asettica, il restante 90 per cento circa sperimentata solo sintomi simili a una influenza e ad altre infezioni virali. Non sono chiari i motivi che portano un individuo a sviluppare la forma più grave di polio. Non esistono cure per la poliomielite, se non trattamenti sintomatici che possono solo in parte minimizzare gli effetti della malattia, ma fino ad ora sembrerebbe che l’unica strada per evitare potenziali conseguenze sia la prevenzione tramite vaccinazione.

Presso il Ministero della salute viene mantenuta una scorta di vaccino orale attivo come misura precauzionale, in caso di emergenza e di importazione del virus (http://www.epicentro.iss.it/);
un adeguato trattamento antibiotico permette la guarigione dalla pertosse in una quindicina di giorni. A differenza delle altre malattie infantili, l’immunità conferita da una prima infezione non è definitiva, ma declina col tempo. Nei bambini piccoli, le complicazioni più gravi sono costituite da sovrainfezioni batteriche, che possono portare a otiti, polmonite, bronchiti o addirittura affezioni neurologiche (crisi convulsive, encefaliti). I colpi di tosse possono anche provocare delle emorragie sottocongiuntivali e nel naso. Nel neonato e nei bambini al di sotto di 1 anno, la pertosse può essere molto grave, addirittura mortale. Tuttavia, nelle popolazioni vaccinate si è osservato un ritorno della pertosse a causa della perdita progressiva di immunità e, in effetti, quando è stato introdotto il vaccino 30 anni fa non venivano utilizzate le dosi di richiamo. In Italia la pertosse viene obbligatoriamente notificata alle autorità sanitarie;
contrariamente ad altre malattie infettive, la pertosse può colpire anche i neonati di madre immune. Sembra infatti che gli anticorpi materni che costituiscono le loro prime difese non siano in grado di proteggerli contro questa infezione.

(http://wwv.epicentro.iss.it);

L’infezione da parotite può colpire persone di qualunque età, e tra gli adulti si osservano con maggiore frequenza complicazioni, anche gravi. Nei bambini la malattia si risolve in pochi giorni nella maggior parte dei casi. Tra le complicazioni descritte vi sono encefaliti (0,02-0,3 per cento), meningiti (0,5-15 per cento), pancreatite (4 per cento) e danni all’udito. Nei bambini, in 5 casi ogni 100.000 di malattia, la parotite causa perdita dell’udito: questa infezione rappresenta infatti la principale causa di sordità neurosensoriale infantile acquisita. L’encefalite porta raramente alla morte, ma si possono avere conseguenze permanenti come paralisi, epilessia, paralisi dei nervi facciali, stenosi acqueduttale e idrocefalia. Negli adulti le complicanze sono più frequenti.

Nel 20-30 per cento dei maschi dopo la pubertà si ha l’insorgenza dell’orchite, una malattia infiammatoria molto dolorosa, caratterizzata dal gonfiore di uno o di entrambi i testicoli. Questa, sebbene raramente, può risolversi in un’atrofia testicolare con conseguente sterilità. L’ooforite e la mastite sono relativamente rare e in genere non hanno conseguenze durature (http//www.epicentro.iss.it//); la rosolia con decorso solitamente benigno per i bambini, diventa pericolosa durante la gravidanza perché può portare gravi conseguenze al feto. Una volta, contratta, la rosolia dà un’immunizzazione teoricamente definitiva. Raramente la malattia comporta complicazioni anche se, come per le altre malattie infantili, il rischio di encefaliti è più alto se il paziente è un adulto.

Al momento non esiste una terapia specifica della rosolia, a parte l’uso di paracetamolo per abbassare la febbre;
il tetano non è contagioso, quindi l’isolamento nel paziente non è necessario.

La somministrazione di immunoglobuline umane antitetaniche (TIG) e l’accurata pulizia della ferita infetta, con rimozione dell’eventuale tessuto necrotico, l’uso di disinfettanti ad azione ossidante (come l’acqua ossigenata) e la somministrazione di antibiotici (penicillina) sono importanti per prevenire la fissazione alle cellule nervose della tossina eventualmente ancora presente in circolo e per impedire che ne venga prodotta di nuova. Tuttavia, le TIG non sono in grado di limitare l’azione neurotossica della tossina che ha già raggiunto le terminazioni nervose: la terapia degli spasmi tetanici è quindi essenzialmente sintomatica, e si avvale di sedativi o anestetici generali, neuroplegici, farmaci curaro-simili. Una forma particolare di tetano è quello che colpisce i neonati (tetano neonatale), osservata soprattutto in Paesi in via di sviluppo.

Colpisce bambini nati da madri non vaccinate, che non hanno quindi la protezione conferita nei primi mesi di vita dagli anticorpi materni. L’infezione viene contratta quando il cordone ombelicale viene reciso con strumenti non sterili. Di solito, il tempo di incubazione è di 7-14 giorni. I sintomi sono quelli del tetano generalizzato, con una elevata letalità;
a legislazione vigente sono prescritti come obbligatori 4 vaccini in età pediatrica: anti difterico, anti poliomielite, antitetanica, anti epatite b. Non essendo forniti in formato singolo o di vaccino tetravalente, si offre ai cittadini come unica soluzione il ricorso all’esavalente che contiene anche altri due vaccini, anti pertosse e anti emofilus influenza di tipo b, non obbligatori ma fortemente consigliati. Inoltre, in molte regioni è praticata in contemporanea la vaccinazione contro lo pneumococco inoculando ai neonati solo al terzo mese di vita la totalità di sette vaccini;
secondo quanto previsto in Italia i richiami vaccinali sono eseguiti a 5 e a 11 mesi di vita, portando il numero di vaccinazioni eseguiti a 22 se si decidesse di somministrare anche la vaccinazione antimeningococco. A 15 mesi viene consigliata l’immunizzazione contro morbillo, parotite, rosolia, e anche varicella e diventerebbero ben 27 se a queste si aggiungesse la vaccinazione antinfluenzale. Considerando i richiami previsti a 6 anni (per poliomielite, difterite, tetano, pertosse, morbillo, parotite, rosolia) si conterebbero per bambino 34 vaccinazioni, che potrebbero diventare 36 a 12 anni con i richiami per difterite e tetano o addirittura 38 se si accolgono i suggerimenti di un ulteriore richiamo per varicella e pertosse. Con il vaccino antipapillomavirus per le ragazze di 12 anni, in 3 somministrazioni, si raggiunge il numero di 41 vaccinazioni in tenera età;
le mutate condizioni socio-sanitarie e la maggiore consapevolezza, responsabilità e maturità delle nuove generazioni di genitori permetterebbero di impostare una medicina preveniva più moderna e farmacologicamente più razionale, cioè personalizzata in base alle caratteristiche biopatografiche e ambientali dei vaccinandi. Tale approccio ridurrebbe il rischio degli effetti indesiderati dei vaccini senza per questo negare il valore di questi ultimi;
problematiche si registrano anche in relazione alla difficoltà riscontrate da molti nel reperire informazioni che devono precedere una scelta consapevole, alla libertà di scelta e al consenso informato che dovrebbe basarsi su una corretta ed esaustiva informazione sui vaccini, sulla loro efficacia e conoscenza delle controindicazioni;
l’articolo 32 della Costituzione italiana afferma che: «Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana, fatto salvo il TSO trattamento sanitario obbligatorio cioè le procedure sanitarie normate e con specifiche tutele di legge, che possono essere applicate in caso di motivata necessità e urgenza clinica, conseguenti al rifiuto al trattamento del soggetto che soffra di una grave patologia psichiatrica o infettiva non altrimenti gestibile, a tutela della sua salute e sicurezza e/o della salute pubblica». Non entrando nel merito della discussione scientifica su valutazioni, approfondimenti e relative conclusioni in ordine agli effetti per la salute umana della somministrazione dei vaccini, il Parlamento è chiamato a stabilire quali siano ritenuti obbligatori e al contempo a tutelare l’applicazione integrale dell’articolo 32 della Costituzione che non può prescindere da una corretta ed esaustiva informazione del cittadino;
il Ministero della salute non prevede, pur non negandone l’esistenza, test di laboratorio, e anamnesi approfondita del bambino da eseguire prima di ciascuna vaccinazione pediatrica per avere delle informazioni sulle condizioni metaboliche e immunitarie di ciascun soggetto. Parimenti non è ritenuto opportuno eseguire uno studio approfondito basato sulla verifica dell’immunizzazione;
l’esistenza di qualsivoglia conflitto di interesse tra le case farmaceutiche e chi è chiamato a decidere o ad esprimere pareri sull’immissione in commercio dei vaccini, l’assenza di informazioni e studi indipendenti dall’industria farmaceutica e la presenza e diffusione dei soli studi clinici e scientifici forniti dalle stesse case farmaceutiche che producono i vaccini condiziona l’opinione pubblica e il giudizio dei parlamentari chiamati a prendere scelte che si riversano, in questo caso, sulla salute dei cittadini,

impegna il Governo:

ad assumere iniziative per istituire un sistema pubblico nazionale informatizzato al fine di produrre un’indagine statistica relativa a: certificazione e registrazione dei vaccini, dati relativi agli studi clinici precedenti alla messa in commercio dei vaccini e quelli successivi relativi agli effetti degli stessi a distanza di anni, dati relativi agli studi clinici annessi a tali effetti anche in relazione ad eventuali esiti o sviluppi negativi, includendo informazioni dettagliate in relazione ad eventuali casi avvenuti e ad indennizzi erogati a favore di soggetti danneggiati da complicanze, anche irreversibili derivanti da vaccinazioni;
ad avviare tutte le iniziative di competenza necessarie a determinare una prassi uniforme su tutto il territorio nazionale che fornisca una dettaglia informazione ai cittadini per una scelta consapevole e condivisa e, in tale ambito, oltre a segnalare: benefici dei vaccini, a promuovere anche:
a) la lettura integrale del foglio illustrativo, presente in ogni confezione, ovvero la guida all’uso del farmaco che contiene tutte le informazioni relative alla composizione, alle modalità di somministrazione e di conservazione, ai rischi che potrebbero verificarsi, facendo sì che durante un pre-colloquio con il medico di base possibile approfondire eventuali perplessità recate dalle controindicazioni o dagli effetti collaterali;
b) l’inserimento di esami pre-vaccinali per esempio esami ematochimici nei soggetti a rischio e in particolare nei bambini piccoli che dovrebbero ricevere i vaccini pediatrici, in modo da capire se siano nella condizione di sopportare lo stress immunitario delle vaccinazioni senza gravi rischi per la salute;
c) iniziative per chiarire la non obbligatorietà della vaccinazione procedendo alla divulgazione uniforme su tutto il territorio nazionale della facoltà di scegliere fra due diverse prassi distinte dalla volontà o meno di vaccinarsi o vaccinare i propri figli, affisse e ben visibili all’interno dei centri vaccinali;
ad assumere iniziative, intervento anche di tipo normativo, efficaci che puntino ad eliminare qualsiasi conflitto di interesse tra le case farmaceutiche e chi è chiamato a decidere o ad esprimere pareri sull’immissione in commercio dei vaccini, a partire dal fatto che gli studi clinici e scientifici sui quali si basano tali decisioni non possono assolutamente derivare essenzialmente da informazioni fornite dalle stesse case farmaceutiche che producono i vaccini;
a garantire la piena applicazione dell’articolo 32 della Costituzione che afferma: «Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana»;
a prevedere e garantire la possibilità della somministrazione dei quattro vaccini obbligatori in età pediatrica in formato singolo o di vaccino tetravalente;
a promuovere uno studio approfondito basato sulla verifica dell’immunizzazione;
ad assumere iniziative per prevedere che ogni trattamento vaccinale abbia sempre la sua personalizzazione, perché deve essere adattato alle caratteristiche personali, nutrizionali, familiari, ambientali e sociali di ogni singola persona, considerato che la ricerca medica va in questa direzione, ossia si punta sulla personalizzazione della terapia, si cercano i farmaci più efficaci, ad esempio anche in base al genoma dell’individuo;
ad assumere iniziative per prevedere che prima di ciascuna vaccinazione, il pediatra raccolga una dettagliata anamnesi dei genitori, dei parenti prossimi e del bambino stesso, considerando tutti i fattori che influenzano la salute di quest’ultimo nella sua globalità, perché su di lui si ripercuotono anche le condizioni socio-ambientali del territorio in cui vive e quelle lavorative, economiche, nutrizionali, tossicologiche e psico-comportamentali dei componenti della sua famiglia;
ad assumere iniziative per prevedere che prima della vaccinazione, il pediatra escluda prudenzialmente eventuali controindicazioni alle vaccinazioni e, a tale scopo, nel caso lo ritenesse opportuno, eventualmente sottoponga il bambino ad accertamenti laboratoristico-strumentali volti a valutare le sue condizioni immunitarie e nutrizionali, ricercando in particolare la presenza dei marker di flogosi;
ad assumere iniziative per prevedere che, nel momento della vaccinazione, il bambino debba sempre in perfetta salute, sia fisica che psichica;
ad assumere iniziative per prevedere che i genitori abbiano il dovere e il diritto di essere informati sull’esistenza della legge n. 210 del 1992 inerente alle modalità per ottenere l’indennizzo per i danni vaccinali, una legge che, ad avviso dei firmatari del presente atto, deve essere reperibile, esposta e ben consultabile presso la sede dei servizi di igiene e di immunoprofilassi.
(7-00864) «Colonnese, Silvia Giordano, Baroni, Di Vita, Grillo, Lorefice, Mantero».

  • http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=7%2F00864&ramo=CAMERA&leg=17
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Vaccini ed il nuovo piano nazionale: Federconsumatori e Adusbef dissentono su ogni iniziativa del governo.

Vaccini: Ancora  incertezze e contraddizioni sul Piano vaccini.

Sbagliata l’ipotesi di penalizzare i medici che”non collaborano”.

No a scelte che  rischiano di incrinare il  rapporto  di fiducia medico-paziente e di compromettere un appropriato rapporto terapeutico.

divieto

Le previsioni del nuovo Piano vaccini allarmano per diverse ragioni.

Innanzitutto perché, anche a fronte di una estensione che rende obbligatori i vaccini finora facoltativi, non si è ancora provveduto a dipanare  la complicata matassa  dell’obbligo scolastico costituzionalmente  garantito.

L’allarme  cresce a fronte del tentativo, ormai esplicito, di   sottoporre a sanzioni  i medici che mostrano di non collaborare alla implementazione delle campagne vaccinali.

L’interesse primario da salvaguardare è sempre e comunque quello del paziente.

In particolare Federconsumatori  e  Adusbef  dissentono da questa ipotesi che giudicano inopportuna e  riduttiva della libertà di scelta dei cittadini e chiedono di desistere dal tentativo di sanzionare i medici.

Ritengono necessario non interferire col necessario rapporto di fiducia  del medico con il paziente, che si fonda sul principio deontologico di scienza e coscienza.

Rapporto di fiducia che è, e resta, la condizione necessaria per il corretto ed appropriato rapporto terapeutico che ogni medico è impegnato a garantire.

Fonte Federconsumatori.

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La diffusione delle malattie e i soggetti vaccinati; fonti e studi a confronto

La diffusione delle malattie e i soggetti vaccinati.

I funzionari della sanità pubblica conoscono il vero: i soggetti vaccinati di recente sono “causa” di diffusione delle malattie.

ULTIMAMENTE I MEDIA E I GIORNALI HANNO INIZIATO UNA VERA E PROPRIA CACCIA ALLE STREGHE AFFERMANDO CHE IL CALO DELLE VACCINAZIONI E I NON VACCINATI, SIANO RESPONSABILI DELLA DIFFUSIONE DI PATOLOGIE PER LE QUALI TANTO SI E’ LOTTATO PER L’ERADICAZIONE.

QUESTA NOTIZIA TRADOTTA E RIPORTATA DAL GLOBE NEWSWIRE (Washington) DOVREBBE FORSE FARCI RIFLETTERE; A VOI LA SCELTA.

 

Aggiornamento fonti Giugno 2015

Epidemia di varicella in una popolazione prescolare altamente vaccinata.

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26072038

 

media lavaggio di testa

I medici e funzionari della sanità pubblica sono a conoscenza del fatto che i soggetti recentemente vaccinati possano diffondere le patologie per le quali vengono sottoposti a vaccinazione, e che il contatto con chi è immunocompromesso può esser particolarmente pericoloso. Ad esempio, la guida ai pazienti “Johns Hopkins” avverte di “evitare il contatto con i bambini che vengono vaccinati di recente» e di «domandare ad amici e parenti che sono malati, o che recentemente si sono sottoposti a vaccinazione con virus vivi e/o attenuati (come la varicella, il morbillo, la rosolia, l’influenza, la poliomielite o il vaiolo) di evitare d’andare in visita”. 

Una dichiarazione sul sito web dell’ospedale St. Jude mette in guardia informando  inoltre i genitori di evitare qualsiasi visita ai bambini sottoposti a trattamenti per il cancro da parte di chiunque sia stato sottoposto a vaccinazione antipolio o antivaiolosa nelle quattro settimane antecedenti, a vaccinazione antinfluenzale nella settimana antecedente, ed a chiunque abbia manifestato eruzioni cutanee dopo la vaccinazione contro la varicella o MPR (morbillo, parotite, rosolia).  2

“La comunità di sanità pubblica sta incolpando bambini non vaccinati per l’epidemia di morbillo a Disneyland, ma l’insorgenza della malattia potrebbe semplicemente essersi verificata a causa del contatto con un soggetto vaccinato recentemente,” dice Sally Fallon Morell, presidente della Weston A. Price Foundation.

La Fondazione promuove una dieta sana, stile di vita salutare e la libertà di scelta medica per i genitori ei loro figli.

  • “Le evidenze e le prove  indicano che gli individui recentemente vaccinati debbano essere messi in quarantena in modo da proteggere chi è loro intorno.”

Evidenze scientifiche dimostrano che gli individui vaccinati con vaccini a virus vivi o attenuati, quali MPR (morbillo, parotite e rosolia), rotavirus, varicella, herpes zoster e influenza possono diffondere il virus per molte settimane o mesi dopo e infettare alla stessa maniera individui vaccinati la cui copertura immunitaria sta terminando e quelli non vaccinati. 3,4 , 5,6,7,8,9,10.11.12

Entrambi i soggetti vaccinati possono essere portatori asintomatici delle patologie; indipendentemente dallo stato vaccinale è stato un fallimento sia l’immunizzazione che la protezione per altri tipi di soggetti. Esatto,questo è un vero fallimento.

Il fallimento vaccinale è più diffuso di quanto si crede: l’immunità indotta dal vaccino non è permanente e recenti epidemie di malattie come la pertosse, la parotite ed il morbillo si sono verificati nelle popolazioni completamente vaccinate. 16,17

Coloro che si sottopongono abitualmente al vaccino antinfluenzale diventano più suscettibili alle infezioni future.18,19

Gli adulti possono contrarre la poliomielite dai bambini che vengono vaccinati. Un padre da Staten Island finì su una sedia a rotelle dopo aver contratto la polio cambiando il pannolino di sua figlia. Ha ricevuto un indennizzo economico pari a 22,5 milioni di dollari nel 2009.20,21

«Il fallimento vaccinale e la negazione nel riconoscere che i vaccini a virus vivi e/o attenuati possano diffondere la malattia, hanno portato ad un aumento dei focolai di malattie infettive in soggetti sia vaccinati che non» afferma Leslie Manookian, produttore di The Greater Good.

«I CDC debbono istruire i medici che somministrano le vaccinazioni ad informare i pazienti circa i rischi per gli altri da parte di coloro recentemente vaccinati» (Consenso Informato).

Secondo la fondazione Weston A. Price Foundation “Weston A. Price”, la migliore protezione contro le malattie infettive è un sistema immunitario sano, sostenuto da un’adeguato supporto di vitamine A e C.

  • I bambini ben nutriti hanno recuperi rapidi dalle malattie infettive e raramente si verificano complicazioni

Il numero di decessi per morbillo è sceso da 7575 nel 1920 (dai 10.000 all’anno costanti dal 1910) a una media di 432 ogni anno nel 1958-1962,22
Il vaccino è stato introdotto nel 1963. Tra il 2005 e il 2014, non ci sono stati decessi morbillo negli Stati Uniti mentre sono presenti nel Vaers le segnalazioni inerenti a 108 decessi in seguito alla vaccinazione MPR. 23


ALLEGATI

pinocvchio


ALLEGATI ALLE FONTI PRECEDENTI,VERRANNO FORNITI ALCUNI ASTRATTI TRADOTTI

  • FONTE http://cid.oxfordjournals.org/

Epidemia di morbillo tra le persone vaccinate; New York 2011

Metodi. Sono stati studiati i casi sospetti ed esposti durante un’epidemia di morbillo a New York City nel 2011. I casi sono stati confermati dalla rilevazione di dati specifici (IgM e / o RNA). I test per il morbillo IgG, avidità delle IgG, misurazione di titoli anticorpali neutralizzanti, e genotipizzazione, sono stati eseguiti per caratterizzarne i casi.

Risultati. Il caso indice era stato vaccinato con due dosi. Su 88 contatti, quattro casi secondari furono confermati aver contratto il morbillo (avevano entrambi ricevuto due dosi di vaccino contenente morbillo/ anticorpi positivi IgG). Tutti i casi in laboratorio,in seguito,hanno avuto la conferma di infezione da morbillo e con valori degli anticorpi IgG tali da caratterizzarne una risposta immunitaria secondaria.

Conclusioni. Questo è il primo rapporto di trasmissione del morbillo da un individuo vaccinato due volte. Questa epidemia sottolinea la necessità di approfondire  tramite indagini di laboratorio i casi di morbillo indipendentemente dallo stato vaccinale.


test


Rilevamento (RNA) del virus del morbillo in campioni di urina di soggetti vaccinati.

FONTE  http://www.ncbi.nlm.nih.gov/

Astratto

Tramite le analisi dei campioni di urina (utilizzando test come la  trascrittasi inversa “PCR”  la quale stata valutata come un test rapido per identificare i soggetti con infezione da virus del morbillo). Per lo studio, sono stati utilizzati campioni di urina ogni giorno da bambini di 15 mesi e da adulti vaccinati. Nel complesso, l’RNA del virus del morbillo è stato individuato in 10 dei 12 bambini durante il periodo di campionamento di 2 settimane. In alcuni casi, l’RNA del virus del morbillo è stato individuato sin dal 1 ° giorno o più tardi 14 giorni dopo la vaccinazione. Inoltre,il  virus è stato anche rilevato nei campioni di urina di tutti e quattro i giovani adulti tra 1 e 13 giorni dopo la vaccinazione. Questo test permetterà studi continui della trasmissione del virus del morbillo e, si spera, fornirà un rapido mezzo per identificarne l’infezione, specialmente nei casi lievi o asintomatici.

PMID:
7494055
[PubMed – indexed for MEDLINE]


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