Archivi categoria: CONSIGLIATI

ragazze hpv

Alluminio? Un adiuvante che non dovrebbe trovarsi nei vaccini! La parola al PhD Chris Shaw

Ricordate le affermazioni sulla pericolosità dell’alluminio contenuto nei vaccini? Il PhD Chris Shaw, ci illustra nuovamente la tossicità di questo adiuvante attraverso il seguente video.

“Come ben sappiamo,l’alluminio è l’adiuvante comune a molti vaccini.

Per questo motivo,ho voluto comprendere il meccanismo del medesimo e la sua influenza sul sistema nervoso autonomo. E’ vero,noi, introduciamo l’alluminio attraverso il cibo,mangiandolo senza rendercene conto; ma c’è una grande differenza tra l’assorbire alluminio attraverso il cibo rispetto ad un’iniziezione; nel secondo caso,è destinato a restare li, nel corpo. E’ questo il compito di un adiuvante.

Così abbiamo semplicemente sperimentato il tutto, per poter verificare cosa accade realmente “.

Chris Shaw, PhD

 

CORRELATI

L’alluminio  interferisce con una varietà di processi cellulari e metabolici nel sistema nervoso e in altri tessuti.”

FONTE DI SEGUITO

AMERICAN ACADEMY OF PEDIATRICS

Tossicità dell’ alluminio nei neonati e bambini

  • http://pediatrics.aappublications.org/content/97/3/413.abstract

“Il suddetto è pericoloso e nocivo quanto il thimerosal, collegato anch’esso a diversi disturbi come l’autismo, morbo di Parkinson, il morbo di Alzheimer e altre patologie”.

Precedentemente a queste poche righe,vi consigliamo la visione dell’intervista al PhD Chris Shaw, un neuroscienziato e professore presso l’Università della British Columbia, il quale spiega perché un adiuvante come l’alluminio non dovrebbe trovarsi nei vaccini.

https://vacciniinforma.it/?p=1960

 

LINEE GUIDA? PROGRAMMA VACCINALE? IL 13% DEI PEDIATRI SI DISSOCIA

https://vacciniinforma.it/?p=2391

 

VACCINI? MEDICI FRANCESI DUBBIOSI SULL’UTILITÀ, L’EFFICACIA E LA SICUREZZA.

https://vacciniinforma.it/?p=3834

 

Share
dittatura1

Troll e propaganda costantemente provax? Ci ha pensato la stessa CIA con centinaia di profili fake

Si,avete letto bene.

Agenti della CIA per trollare eventuali discussioni che sul web non dovrebbero trovarsi perchè “scomode”. Come sia possibile definire ancora democrazia tutto questo poi, sarebbe opportuno comprenderlo.

Purtroppo conosciamo bene la realtà. Qui,non esiste alcuna logica, ma solo un grande intento; quello di omettere la veridicità dei fatti, qualunque essi siano.

 

CIA-agents-trolling-alternative-media-632x350

Di Troll sul web ne vediamo moltissimi ,ma  ora sappiamo chi sono e da chi sono voluti. Agenti della CIA ,creati e formati dalla medesima, per controllare e monitorare le notizie.

Dall’altra parte spesso,troviamo ragazzini molto giovani, la quale intelligenza e preparazione lasciano davvero a desiderare; eppure queste figure vengono letteralmente acquistate da questo organo massimo per uno scopo aberrante : controllare l’informazione e agire in merito a questo; la gente non può né deve sapere.

La CIA ha creato un programma che riesce ad influenzare  i media tradizionali per promuovere storie di propaganda false, e questo grazie alle migliaia di troll,agenti che vivono nei forum,pagine social,siti web e tra i commenti, nel tentativo di distruggere notizie vere ma scomode per loro.

Attraverso l’Operation Mockingbird , l’agenzia ha creato migliaia e migliaia di account fake,ovvero account di utenti falsi, su vari forum  e canali di social media, sostenendo una vera e propria campagna politica nei confronti degli utenti reali.

Questo come sempre,nel tentativo di soffocare e sovvertire le comunicazioni tra gli utenti che vogliono informarsi.

Americanintelligencereport.com reports:

Secondo le notizie RT, gli agenti hanno fino a 10  account falsi ( a testa) utilizzati per trollare e  creare l’illusione di avere una vera e propria rete di amici.
Stai chattando con un agente della CIA on-line? E ‘possibile saperlo subito.

Abby Martin, dal  RT  “Breaking the Set”  ha riferito di una importante operazione Mockingbird con il solo scopo di indurre in errore il pubblico on-line.


Nella seduta del Congresso dal 1976,  più di qualcuno ha raccontato la verità.

Proprio infatti,secondo il rapporto del Congresso pubblicato nel 1976,noi sappiamo che :

“La CIA attualmente mantiene una rete di diverse centinaia di individui stranieri di tutto il mondo che lavorano per la medesima CIA e, a volte tentano di influenzare l’opinione attraverso l’uso della propaganda occulta.

Questi individui  accedono in maniera diretta ad un gran numero di giornali e periodici, decine di servizi  e agenzie di stampa, emittenti radiofoniche e televisive, pagine e siti di editori ” eccetera eccetera.

Entro l’anno 1953 l’Operazione Mockingbird dettava informazioni in oltre 25 giornali e agenzie di stampa.

Queste organizzazioni sono state seguite e curate da molti nomi noti, sopratutto nella corrente politica di destra; troviamo infatti  William Paley (CBS), Henry Luce (Time e Life Magazine), Arthur Hays Sulzberger (New York Times), Alfred-friendly (caporedattore del Washington Post) , Jerry O’Leary (Washington stella), Hal Hendrix (Miami News), Barry Bingham, Sr., (Louisville Courier-Journal), James Copley (Copley Notizie Services) e Joseph Harrison (Christian Science Monitor). Anche Rolling Stone ha affermato che il giornalista Joseph Alsop era sotto il controllo di Operazione Mockingbird nel 1977.

I suoi articoli sono apparsi in oltre 300 diversi giornali. Altri giornalisti presunti da Rolling Stone Magazine sono stati “formati” e pagati per promuovere il punto di vista della CIA , inclusi Stewart Alsop (New York Herald Tribune), Ben Bradlee (Newsweek), James Reston (New York Times), Charles Douglas Jackson (Time Magazine), Walter Pincus (Washington post), William C. Baggs (The Miami News), Herb oro (The Miami News) e Charles Bartlett (Chattanooga Times).

Secondo Nina Burleigh , questi giornalisti, molte volte hanno scritto articoli  commissionati da Frank Wisner, creatore del programma.

La CIA ovviamente fornisce loro tutte le informazioni per poter “lavorare” in maniera completa.

Questa non è  una “TEORIA DEL COMPLOTTO” ma una vera e propria guerra dove a farne le spese è come sempre la popolazione.

 

 

Traduzione a cura di Vacciniinforma

Fonte

http://yournewswire.com/cia-agents-hired-to-troll-alternative-media-comments-online/

 

CORRELATI

http://americanintelligencereport.com/government-agents-hired-to-argue-politics-on-line

Share
medici soldi

Report GSK , elenco online che rendiconta le “spese mediche”

Ricordate l’articolo inerente alla ” Svolta epocale dal punto di vista della trasparenza sul lavoro dei medici e sulla prescrizione dei farmaci.”?

Dal 30 giugno saranno online gli elenchi dei compensi che le aziende farmaceutiche avranno rilasciato ai medici e alle società scientifiche per ricerche, congressi, seminari e consulenze”

medici soldi

Seguiamo attentamente ogni pubblicazione,per questo motivo,invitiamo tutti i gentili lettori a salvare sul proprio pc il seguente documento.

Vacciniinforma pubblica di seguito un interessante elenco pubblicato dalla stessa GSK case farmaceutiche relativi ai finanziamenti degli stessi dottori  e delle società mediche.

L’elenco si suddivide nelle seguenti voci:

  • Nome completo HCO
  • Località in cui si trova la sede legale
  • Nazione in cui è svolta l’attività profession ale prevalente
  • Indirizzo in cui è svolta l’attività professionale prevalente
  • Codice Fiscale Donazioni e Liberalità a HCO
  • Voci di spesa relative ai costi dell’evento
  • Corrispettivo per servizi e consulenze
  • Totale Oneri da contratti con HCO o Terze Parti nominate da HCO per gestire un evento
  • Spese di registrazione Viaggio & Alloggio Corrispettivi Spese contrattualment e concordate, accessorie al corrispettivo per servizi o consulenza, incluso Viaggio e Alloggio.

Riportiamo anche  i link delle trasparenze italiane delle prime 16 aziende mondiali  estratte da Pharma: chi venderà di più nel 2016? Ad esse abbiamo aggiunto due importanti aziende italiane. In ogni caso sui siti di tutte le aziende farmaceutiche aderenti a EFPIA e Farmindustria si possono trovare le liste di trasparenza

Pfizer: Pubblicazione dei trasferimenti di valore 2015 Pfizer S.r.l. – ID 5814 Pubblicazione dei trasferimenti di valore 2015 Pfizer Italia S.r.l. – ID 4515

Novartis: Dati relativi ai trasferimenti di valore – Sandoz: Dati relativi ai trasferimenti di valore

Roche: Dati relativi ai trasferimenti di valore. Report Roche 2015

Merck: MSD Italia report Trasparenza

Sanofi Report trasferimenti di valore Italia 2015 (PDF, 1552Kb)

Gilead Sciences: Gilead Sciences Italy EFPIA Report 2015

Johnson & Johnson. Janssen: Trasferimenti di valore

GlaxoSmithKline: EFPIA report for Italy

AstraZeneca: EFPIA Disclosure Code

AbbVie: Report Trasparency Italy

Amgen: Codice Trasparenza EFPIA: Report trasferimenti di valore – anno 2015

Allergan: DisclosureCodeAllerganItalia2015.pdf

Teva: Trasparenza responsabile

Eli Lilly: 2015 Report EFPIA  Affiliate Lilly

BristolMyers Squibb: Report sulla Trasparenza

Bayer: Trasferimenti di Valore ai Professionisti del Settore Sanitario

Menarini: Report trasparenza EFPIA

Recordati: Trasferimenti di valore Recordati   Trasferimenti di valore Innova Pharma

Da Redazione 16/08/2016

http://www.fedaiisf.it/trasparenza-pubblicati-i-contributi-delle-aziende-farmaceutiche-a-medici-societa-scientifiche-e-associazioni-di-pazienti/

________________________________________

Notizie correlate: EFPIA Code

Farmindustria, su codice trasparenza adesioni dei medici fino al 90%

Sanità, cosa svelerà sui medici il codice trasparenza di Farmindustria

Operazione trasparenza per la farmaceutica italiana: da giugno online i pagamenti delle aziende ai medici

The EFPIA Code

RICORDIAMO IL “DISCLOSURE CODE”.

Gli elenchi saranno pubblicati sui siti web delle aziende farmaceutiche in Italia e in altri 32 Paesi europei, con Turchia e Russia incluse. Il codice di trasparenza ‘Disclosure Code’ è stato voluto e presentato da Farmindustria.

La stessa Farmindustria ha già reso noto che 7 medici su 10 hanno dato il consenso alla pubblicazioni dei dati relativi al 2015, ma l’obiettivo è che le adesioni arrivino al 100%. Si tratta di una rivoluzione davvero importante per i cittadini che nel momento in cui si rivolgono al medico diventano utenti-pazienti che possono avere bisogno di assumere farmaci e che sperano che il medico li prescriva con onestà e non per ricevere favori dalle case farmaceutiche.

ARTICOLO CORRELATO

https://vacciniinforma.it/?p=4453

 

Per approfondimenti

GlaxoSmithKline fined $3bn after bribing doctors to increase drugs sales

https://www.theguardian.com/business/2012/jul/03/glaxosmithkline-fined-bribing-doctors-pharmaceuticals

 

Stipendi d’oro dei manager pubblici, è bufera sul direttore AIFA Luca Pani: 550mila euro in più
I Revisori dei Conti hanno puntato gli occhi sui suoi emolumenti. Pani avrebbe superato il tetto di 240mila euro fissato per i manager pubblici
Il direttore dell'AIFA Luca Pani
Il direttore dell’AIFA Luca Pani
http://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/pani-super-stipendio-polemiche/
Viaggi, consulenze, convegni tutti i soldi di Big Pharma ai medici

Denaro fresco pompato nell’apparato circolatorio della sanità italiana. Per la prima volta le aziende produttrici obbligate a mettere online i contributi versati a camici bianchi, società scientifiche e associazioni di malati. Un giro milionario

http://www.repubblica.it/salute/2016/08/13/news/big_pharma_la_verita_sui_soldi_dati_ai_medici-145932670/

Soldi di Big Pharma ai medici, la confessione di un primario: “Tanti modi per non farli risultare”

Un camice bianco racconta come funziona il rapporto con l’industria farmaceutica

http://www.repubblica.it/salute/2016/08/13/news/i_soldi_di_big_pharma_ai_medici_ma_ci_sono_tanti_modi_per_non_farli_risultare_-145933656/

Share
pfizersign

Vaccini, Pfizer e profitti in spaventoso calo: l’aiuto della stessa FDA

La superstar Pfizer e i profitti in calo. La paura delle aziende produttrici è tangibile.

Prevnar 13 ed il rifiuto delle vaccinazioni, mette di cattivo umore le stesse aziende produttrici che corrono ai ripari mediante una “NUOVA “approvazione.

Complice come sempre la stessa FDA.

MA PFIZER NON SI FERMA E PUNTA AI VACCINI CONTRO IL CANCRO.

 

 

Share
www.articolotre.com

Dittatura Sanitaria, la parola alla dr.Gabriella Lesmo

Dittatura sanitaria

 

“Non mi sono meravigliata del diktat della Federazione Nazionale dell’Ordine dei Medici: è in linea col governo, da sempre.

Alla luce dei decenni passati tra studio ed esercizio della professione medica, posso sostenere con giusta convinzione che in nessun altro paese del mondo i medici siano maltrattati e umiliati come in Italia.

L’Italia ha il più alto numero di medici  del mondo: qui i medici devono  essere manovalanza a basso costo per essere impiegati in un ramificato sistema succhia-soldi a benefico del malaffare.

Università a porte spalancate dagli anni ottanta,  il numero chiuso attuale comunque è una presa in giro, un ulteriore costo per le famiglie e per gli aspiranti studenti che si sobbarcano mesi di studio di quiz assurdi ed esami burletta in giro per il paese, graduatorie, pescaggi e ripescaggi, trasferimenti forzati in altre città per regole mutevoli secondo logiche inespresse, motivate in modo pretenzioso dall’imbecille ministeriale di turno.

Una pletora di studenti senza tutor che intasa Università sempre più povere ma con numero crescente di Cattedre dai nomi fantasiosi (cos’è la “medicina Traslazionale”? – questa parola non l’ho trovata nella Treccani) dove nominare il raccomandato di turno, studenti  fuoricorso perenni, mai cacciati  perché continuano a pagare rette.

Alla laurea si arriva senza saper fare nulla, nemmeno preparare una terapia venosa, incidere un ascesso, suturare e medicare una ferita banale. Per quello ci sarebbe il corso di specializzazione post-laurea di ben 5 anni, dove però solo ben pochi della pletora dei laureati potranno entrare, per poi essere spesso defenestrati al termine  del corso, ormai con le tempie striate di bianco.

I posti chiave dove far carriera sono già prenotati dalla schiera degli eletti per diritto di nascita, altri posti spetteranno ai meritevoli per militanza politica o per frequentazioni giuste, camere da letto  comprese.

Nel corso della mia vita professionale lo stato italiano mi ha fatto lavorare senza versare alcun onere previdenziale, praticamente “in nero”, per sette anni. Nemmeno ho potuto riscattare, allora, ai fini pensionistici gli anni di laurea, causa regole allora vigenti, poi modificate quando orami le cifre erano diventate irraggiungibili.

Successivamente lo stato italiano ha tolto a molti medici il lavoro obbligando quelli di noi che svolgevano più di una attività, ad abbandonarla e lavorare solo in ospedale; successivamente  ha preteso la “mazzetta” sulla attività libero–professionale, persino se fatta presso il proprio studio privato.

Negli anni recenti, obbligo della posta elettronica certificata, dotazione del POS e persino obbligo di trasmettere alla agenzia delle Entrate le fatture dei pazienti; tutto ciò ha un costo economico che prescinde dal fatturato ed un costo in termini di scadente qualità di vita.

Per brevità taccio sull’Enpam e sulle tassazioni, sulle vicende dei medici di famiglia.

Il governo dittatoriale, nel silenzio totale della stampa e delle tv sta smaltellando rapidamente,  a colpi di “riforme”, quello che era il Sistema Sanitario Nazionale togliendo le cure persino ai pazienti oncologici mentre vuole imporre l’obbligo vaccinale a tutti  e minaccia la libertà decisionale del medico.

Ormai è chiaro che nessuna forza politica parlamentare difende i diritti dei cittadini, anzi, nessuna ha fiatato contro il diktat dei burattini ministeriali .

Quel che continua a meravigliare è l’acquiescenza degli Italiani, i commenti dei medici sui social sono troppo garbati, i dittatori della medicina meritano di essere presi  a male parole e cacciati.

Ricordiamoci che noi li manteniamo e noi possiamo e dobbiamo rifiutare qualunque imposizione: quella dei vaccini è solo una delle punte di un iceberg enorme che sgretolerà l’intero paese.

Solo la presa di coscienza costruttiva di molti potrà, forse, ritardare, se non impedire tale sfacelo.

La categoria dei medici potrebbe cominciare a ribellarsi, almeno quella parte di essa che conserva dirittura morale, amore per la professione, dedizione alla cura dei malati, rispetto per la propria libertà di giudizio, autonomia da qualunque imposizione politica ed economica”.

 

Riproduzione riservata © di Autismo & Vaccini.

Fonte

https://autismovaccini.org/2016/07/31/dittatura-sanitaria/

Share
verità

Come produrre vaccini su misura in una settimana: “Modificare l’RNA

Produrre vaccini su misura in una settimana? Tutto è possibile.

Condividiamo l’articolo di “Le Scienze”, ponendo qualche osservazione in merito.

La maggior parte dei vaccini tradizionali consiste in una forma inattivata di un virus  (VALE ANCHE PER L’MPR O PER IL SABIN???) o di un altro agente patogeno, ma la loro produzione solitamente richiede molto tempo. Altri vaccini utilizzano solo alcune proteine normalmente prodotte dal microrganismo da cui ci si vuole proteggere, ma dato che non sempre inducono una risposta immunitaria forte, per potenziarne l’azione si possono aggiungere alcuni prodotti chimici (i cosiddetti adiuvanti), che però possono indurre reazioni avverse (è INNEGABILE).

La nuova tecnica prevede invece l’inserimento di filamenti di RNA mesaggero all’interno di particolari nanoparticelle (molecole ramificate note come dendrimeri). Questi filamenti possono essere progettati per codificare per qualsiasi proteina virale, batterica o parassitaria. Una volta che le nanoparticelle hanno consegnato l’RNA all’interno delle cellule, queste iniziano a produrre molte copie della proteina codificata, provocando una reazione immunitaria più forte rispetto ai vaccini che forniscono direttamente la proteina.

Nei test sui topi (QUALI?) realizzati con proteine caratteristiche dell’agente patogeno di Ebola, dell’influenza H1N1 e della toxoplasmosi, la risposta immunitaria degli animali è stata tale da proteggerli dall’infezione.

L’idea di usare molecole di RNA messaggero come vaccini risale a una trentina di anni fa, ma finora si era scontrata con la difficoltà di trovare un modo sicuro ed efficace per liberarle all’interno delle cellule. I dendrimeri ora sfruttati dai ricercatori possono essere dotati di una carica positiva temporanea che permette loro di legarsi all’RNA, che è dotato di carica negativa, e formare un complesso grande più o meno come un virus. Ciò consente alle particelle di entrare nelle cellule sfruttando le stesse proteine di superficie usate dai virus. Una volta dentro la cellule il dendrimero perde la sua carica e libera l’RNA.

I ricercatori ritengono che questi vaccini a RNA – che non hanno suscitato reazioni infiammatorie avverse(SECONDO QUALI PROVE?)  siano più sicuri dei vaccini a DNA  (AMMISSIONE RILEVANTE ), perché, a differenza del DNA, l’RNA non può essere integrato nel genoma dell’ospite e causare mutazioni.

Un ulteriore vantaggio di questi vaccini è quello di poter essere prodotti in tempi molto rapidi una volta che si disponga dell’RNA o del DNA di una proteina caratteristica dell’agente patogeno: “In genere un vaccino diventa disponibile molto tempo dopo che l’epidemia è finita”, dice Chahal. “Con questi vaccini si potrebbe invece intervenire già nel corso dell’epidemia”.

I ricercatori, stanno anche studiando la possibilità di adattare la nuova tecnica allo sviluppo di vaccini contro il cancro.

 

ARTICOLO ORIGINALE

http://www.pnas.org/content/early/2016/06/30/1600299113

http://www.lescienze.it/news/2016/07/06/news/vaccini_su_misura_nanopparticelle_rna_produzione_rapida-3151487/

***Osservazioni**

 

1) Innanzitutto ricordiamo che un agente infettivo attenuato,  è ancora capace di replicarsi, anche se entro certi limiti, in modo da mimare una vera e propria infezione. L’agente infettivo attenuato si ottiene favorendone la crescita in linee cellulari (virus) o terreni di coltura (batteri), in modo da ridurre la sua capacità di crescita nelle cellule umane. Il principale problema di questo tipo di vaccini è che l’attenuazione può non essere stabile, quindi i microrganismi potrebbero ritornare ad essere virulenti.

I vaccini per il morbillo,parotite,rosolia,la polio e la febbre gialla sono costituiti da virus  vivi e attenuati. Non a caso parliamo di MMR/MPR – MPVR e della loro correlazione con l’autismo.

2) Ricordiamo quanto la cura del Cancro sia stata ostacolata da tutta la comunità scientifica a partire dai primi del novecento. Ricordiamo che lo stesso PAULING venne estromesso dalla Commissione OTA per le sue ricerche in merito alla cura definitiva per la malattia dello scorbuto. (Intera sezione dedicata https://vacciniinforma.it/?s=CANCRO)

3) -“una tecnica di preparazione dei vaccini valida per qualsiasi tipo di patogeno – messa a punto da un gruppo di ricercatori del David H. Koch Institute del MIT”. 

Istituto per la Ricerca sul Cancro Integrativa del MIT? Chi sono i fondatori? Ci sono degli interessi in ballo? A NOI RISULTA DI SI

  • https://ki.mit.edu/  (consigliamo ai gentili utenti di salvare su pc le documentazioni che andremo a condividere.
    http://www.kochind.com/files/fall2011philanthropymarket-basedman.pdf

4) IL RUOLO DEGLI ADIUVANTI CONTENUTI NEI VACCINI E ANCOR PIU’ IMPORTANTE,QUELLO DEGLI ACIDI NUCLEICI E LE PROBLEMATICHE DERIVATE DA ESSI.

Un esperto ci risponde:

“Sono convinto che anche lo stesso autismo, non trovi la sua causa principale negli adiuvanti ma nelle sequenze di acidi nucleici di cui i vaccini sono pieni;
il sistema immunitario identifica queste sequenze come un nemico da distruggere.
Peccato che queste sequenze vengano integrate nel genoma del soggetto quindi cosa fa il sistema immunitario? si auto-attacca.

Inoltre il dna inserito nei vaccini può stimolare il “risveglio” di quello che viene chiamato dna “muto” o “opportunista” del quale sappiamo molto poco, se non che sia meglio non “toccarlo”.

Consigliamo vivamente di leggere la teoria della selezione clonale di Burnet e anche gli studi di Niels Kay Jerne, entrambi Nobel per la Medicina.

“Nel caso dei bambini autistici ad esempio,sarebbe interessante osservare le immunoglobuline totali.
Quasi certamente saranno tutte fuori range.
L’ aumento di anticorpi dovuti all’iperstimolazione dei linfociti B indotto dal vaccino è la base delle reazioni autoimmuni (che derivano a loro volta proprio dall’interferenza sul genoma dell’ospite degli acidi nucleici esogeni presenti nei vaccini). Quindi è tutto collegato”.

Ringraziamo per le delucidazioni l’esperto PhD  e ricordiamo la teoria della selezione clonale.

p.s Ricordiamo che il Disturbo dello spettro autistico (ASD) rappresenta una minaccia pandemica per lo sviluppo del bambino; con i dati attuali del CDC si stima che l’ASD colpisce oltre il 2% dei maschi americani in età scolare ( CDC Developmental Disabilities rete di monitoraggio di sorveglianza) .
L’ASD potrebbe essere e far parte di un gruppo eterogeneo di malattie aventi cause genetiche e ambientali derivanti in fenotipi simili.

5) Gli acidi nucleici sono dei composti chimici di grande importanza biologica; tutti gli organismi viventi contengono acidi nucleici sotto forma di DNA ed RNA (rispettivamente acido desossiribonucleico ed acido ribonucleico). Gli acidi nucleici sono molecole molto importanti perché esercitano un controllo primario sui processi vitali fondamentali in tutti gli organismi.
Tutto fa pensare che gli acidi nucleici abbiano svolto un identico ruolo sin dalle prime forme di vita primitiva che hanno potuto sopravvivere (come i batteri).
Nelle cellule degli organismi viventi il DNA è presente soprattutto nei cromosomi (nelle cellule in divisione) e nella cromatina (nelle cellule intercinetiche).
Esso è presente anche fuori del nucleo (in particolare nei mitocondri e nei plastidi, ove assolve la sua funzione di centro di informazioni per la sintesi di parte o di tutto l’organulo).
L’RNA, invece, è presente sia nel nucleo che nel citoplasma: nel nucleo esso si trova più concentrato nel nucleolo; nel citoplasma si trova più concentrato nei polisomi.
La struttura chimica degli acidi nucleici è abbastanza complessa; essi sono formati da nucleotidi, ognuno dei quali (come abbiamo visto) è formato da tre componenti: idrato di carbonio (pentoso), base azotata (purinica o pirimidinica) e acido fosforico.
Gli acidi nucleici sono dunque lunghi polinucleotidi, risultanti dal concatenamento di unità dette nucleotidi. La differenza tra DNA e RNA sta nel pentoso e nella base.
COSA ACCADE AL NOSTRO SISTEMA IMMUNITARIO SE SI INTERFERISCE IN QUESTA MANIERA?

Le scienze inoltre è in contrapposizione con l’ultimo articolo ( http://www.lescienze.it/news/2015/10/07/news/nobel_chimica_2015_riparazione_dna-2797347/) che tratta delle MUTAZIONI dello stesso DNA :

“Capire in che modo il DNA viene danneggiato da un agente fisico è stato un passo fondamentale. Ma occorre considerare anche che il DNA ha una stabilità chimica limitata pure in assenza di di agenti chimico-fisico esterni, come hanno dimostrato le ricerche del secondo premiato di quest’anno, Tomas Lindhal.

In condizioni fisiologiche, il DNA è infatti soggetto a una serie di reazioni chimiche in grado di modificare le basi del DNA e con ciò di aumentare il rischio di mutazioni dannose. Lindhal in particolare ha dimostrato che in un processo chiamato depurinazione i nucleotidi possono perdere in modo spontaneo le basi azotate adenina e guanina, chiamate purine. Un’altra scoperta fondamentale di Lindhal è che, sempre in condizioni fisiologiche, nel DNA c’è un tasso relativamente elevato del processo di deaminazione della citosina, in cui questa base azotata perde il gruppo amminico, trasformandosi in uracile (la base azotata che sostituisce la timina nell’RNA)”.

La domanda nasce spontanea. Com’è possibile interferire con tali condizioni chimiche sempre in mutamento?

Concludiamo riprendendo dal sito del MINISTERO DELLA SALUTE QUANTO SEGUE:

“Esistono alcune situazioni che possono controindicare la vaccinazione; è necessario, quindi, che i genitori, prima della vaccinazione consultino il medico curante che valuterà lo stato di salute del bambino ed indicherà se la vaccinazione deve essere rimandata o evitata.

  1. controindicazioni temporanee
    si tratta di situazioni transitorie che escludono la vaccinazione solo per il periodo di tempo cui sono presenti:
  • malattie acute con febbre di grado elevato
  • vaccinazioni con virus viventi (quali MMR e OPV) se nei 30 giorni precedenti è stato somministrato un altro vaccino a virus viventi
  • terapia, in corso, con farmaci che agiscono sul sistema immunitario o con cortisonici ad alte dosi.
  • controindicazioni definitive
    è opportuno che al bambino non vengano somministrati alcuni vaccini quando: ha manifestato gravi reazioni a precedenti vaccinazioni

    • è affetto da malattie neurologiche in evoluzione
    • è affetto da malattie congenite del sistema immunitario
    • è allergico alle proteine dell’uovo (se il vaccino ne contiene)
    • è allergico ad alcuni antibiotici quali streptomicina e neomicina (se il vaccino ne contiene)

Se il bambino è affetto da malattie quali leucemie, tumori, AIDS, la situazione va valutata caso per caso.

(COME POSSIAMO SCOPRIRLO SE I MEDICI NON EFFETTUANO ALCUNA ANAMNESI DEL SOGGETTO PRIMA DELLA PROFILASSI VACCINALE?)

Alcune situazioni non rappresentano vere e proprie controindicazioni ma, piuttosto richiedono l’adozione di alcune precauzioni nella somministrazione del vaccino (quali la pronta disponibilità di antinfiammatori e antipiretici).
I genitori devono, quindi, segnalare al medico vaccinatore:

  • reazioni febbrili importanti ad una precedente dose dello stesso vaccino
  • episodi di irritabilità (quali il pianto persistente e inconsolabile) che si siano manifestati in seguito a precedenti vaccinazioni
  • presenza, nella storia della famiglia o del bambino stesso, di convulsioni febbrili
  • somministrazione recente di immunoglobuline.

(FONTE http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=644&area=Malattie%20infettive&menu=vaccinazioni)

 

 

Un contrasto continuo nelle informazioni. La vera disinformazione è quella perpetrata dagli stessi organi competenti.

Gentili genitori e lettori,informatevi. Questo il nostro unico consiglio. 

 

 

Fonti e studi

http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0058058

Share
leggere-attentamente

Sequestro alle dogane confezioni medicinale Radicut

Tutte le precisazioni dell’Aifa

aifa1

Articolo condiviso da “Quotidiano Sanità”

Il medicinale era stato approvato in Giappone a giugno 2015 per il trattamento della sclerosi laterale amiotrofica (SLA), ma non autorizzato in Europa né in Italia. In particolare i sequestri delle confezioni sono avvenuti nell’ambito dell’operazione Pangea e hanno riguardato confezioni importate irregolarmente secondo le valutazioni di Usmaf, Agenzia delle Dogane e Aifa.

08 LUG – L’Aifa fornisce alcune precisazioni in merito ai casi di sequestro alle dogane di confezioni del medicinale RADICUT (edaravone), approvato in Giappone a giugno 2015 per il trattamento della sclerosi laterale amiotrofica (SLA), ma non autorizzato in Europa né in Italia.
In particolare:

►La normativa vigente in Italia consente l’importazione di medicinali approvati all’estero e non ancora autorizzati all’immissione in commercio sul territorio nazionale, come nel caso del RADICUT. Il decreto Ministeriale 11/02/97, in assenza di alternative terapeutiche valide, prevede l’importazione in casi eccezionali, per singolo paziente e su richiesta del medico curante, previa presentazione della documentazione richiesta. In questi casi il farmaco deve essere utilizzato secondo le medesime indicazione terapeutiche autorizzate nel Paese di provenienza.
►I sequestri di confezioni di RADICUT avvenuti nell’ambito dell’operazione Pangea hanno riguardato confezioni importate irregolarmente secondo le valutazioni di USMAF, Agenzia delle Dogane e AIFA.
►AIFA si è adoperata di recente per sbloccare, insieme alla Autorità doganali, una spedizione regolare ex DM 11/02/97, bloccata alla dogana tedesca ed è sempre disponibile a collaborare con le altre Autorità competenti per risolvere eventuali problemi analoghi.

►La normativa italiana mette a disposizione ulteriori strumenti per consentire l’accesso a medicinali non ancora autorizzati sul territorio nazionale, qualora ne sussistano i requisiti:
♦la richiesta di inserimento nelle liste della Legge 648/96 che permetterebbe di utilizzare il farmaco a carico del Servizio Sanitario Nazionale;
♦la richiesta dei centri prescrittori di attivazione del cosiddetto “uso compassionevole”, disciplinato dal DM 8/5/2003 (“Uso terapeutico di medicinale sottoposto a sperimentazione clinica”), qualora vi sia una sperimentazione almeno di fase II e l’azienda sia disponibile alla fornitura gratuita del farmaco.
♦Una ulteriore possibilità è che venga proposto ad AIFA un progetto di ricerca indipendente che abbia ad oggetto l’utilizzo del medicinale per la specifica indicazione terapeutica.

 

FONTE

http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=41467

Share
mani figlio padre

Vaccini e autismo, esiste una correlazione?

I vaccini causano l’autismo? Sì, lo affermano GlaxoSmithKline e EudraVigilance

AUTISMO

Articolo di Autismo & Vaccini

Di norma, l’’attività di comunicazione e informazione delle aziende farmaceutiche dovrebbe avere regole precise, volte a tutelare il consumatore, data l’importanza del prodotto “medicinale“. La pubblicità dei farmaci non è, infatti, ammessa al pubblico nella stragrande maggioranza dei casi, inoltre, richiede delle particolari forme di tutela.

Gli unici farmaci che possono essere oggetto di promozione pubblicitaria presso il pubblico sono gli OTC [Over the counter ] ovvero i cosiddetti farmaci da banco, che non richiedono la prescrizione medica e possono essere acquistati direttamente dal consumatore.

La pubblicità di medicinali verso il pubblico deve, inoltre, essere evidente e trasparente [deve essere chiaro che si tratta di un medicinale] con le indicazioni necessarie e l’invito a leggere il foglio illustrativo. Però … Però, a quanto pare, sembra che queste regole non valgano per i [farmaci] vaccini e, fatto molto grave, addirittura si consente di pubblicizzare i [farmaci] vaccini a persone estranee all’ambito prettamente sanitario: gioiellieri, contabili e grafici pubblicitari appositamente arruolati dalla Società Italiana di Pediatria per divulgare un volantino casereccio con la pretesa di convincere la popolazione in merito ad alcuni [dicono loro] falsi miti.

Tra questi [loro] falsi miti non poteva mancare il buon vecchio autismo con le solite frasettine che lasciano il tempo che trovano, ampiamente confutabili da chiunque munito di cervello in zucca.

Ed allora, ai signori della Sip, che tanto ci ricordano gli operatori della telefonia di un recente passato, ricordiamo un paio di concetti che, seppur semplici, sembrano proseguire a sfuggire in quanto le smentite giungono da coloro che più ufficiali non potrebbero essere, essendone autori un’azienda farmaceutica [GSK] e l’Agenzia Europea per i Medicinali [EMEA].

Casi di autismo insorti durante i trial clinici del vaccino esavalente Infanrix Hexa, omessi intenzionalmente dall’azienda produttrice.

A dicembre 2012 divulgammo il contenuto di un corposo documento confidenziale della ditta GlaxoSmithKline produttrice del vaccino esavalente illegale che viene somministrato, come vaccinazione primaria, a pochi mesi di vita ai nostri figli e, come vaccinazione di richiamo [booster] tra i 12 e i 24 mesi di vita. E ad agosto 2014 evidenziammo il fatto che i casi di autismo insorti durante i trial clinici sono stati omessi intenzionalmente dall’azienda produttrice. Proprio questo fatto fu studiato meticolosamente dal CTU del Tribunale di Milano che, poco più tardi, emise la sentenza di nesso causale fra autismo e vaccino esavalente.

Il report riporta, oltre ad altre, un’abbondante serie di reazioni avverse neurologiche tra cui compare l’Autismo, e molti altri Disordini del neuro-sviluppo, segnalate durante il Periodic Safety Update Report [P.S.U.R.], cioè l’aggiornamento della sicurezza del vaccino esavalente Infanrix Hexa già in commercio, come di regola richiesto dalle autorità nazionali ed internazionali di farmacovigilanza, per modificare le informazioni riportate sui foglietti illustrativi, meglio noti come “bugiardini”. Si tratta quindi della cosiddetta fase IV della sperimentazione del farmaco, quando è già in commercio in svariati Paesi.

Gli eventi “unlisted”, come specifica la pagina 591, non sono stati segnalati alle autorità di farmacovigilanza.

dossier_glaxo_591

Nel lungo elenco generale di reazioni avverse nella “tabulazione sinottica di tutti gli eventi [avversi] da segnalazioni gravi non in elenco e di tutte le reazioni gravi emerse dall’inizio della sperimentazione clinica”, riportate da pagina 591 a pagina 645, compaiono, a pagina 625, gli effetti avversi del vaccino esavalente sul Sistema Nervoso Centrale, e alla pagina successiva sono finalmente riportati i dati relativi ai Mental Impairment Disorders, altrimenti conosciuti come “Disturbi da ritardo mentale” che, secondo le nuove disposizioni elencate dal DSM V, rientrano a pieno titolo nella categoria dei “Disturbi del Neurosviluppo” di cui fa parte il “Disturbo dello Spettro Autistico” e che , con le fantasiose diagnosi rialsciate dai nostrani neuropsichiatri, sarebbero definiti tutti quanti come casi AUTISMO puro. Si apprende così di:

7 casi di autismo [6 riportati a pag 626 e un caso a pag 632] [*ricordate questo dato che ritroveremo poi più avanti con quanto dichiarato dalla Banca Dati Europea delle Reazioni Avverse]
14 casi di encefalopatia
9 casi di iperattività psicomotoria
una serie di disordini cognitivi
12 casi di ritardo mentale
bradichinesia
disturbi dell’attenzione
46 casi di distonia
agitazione
stereotipie
“Restlessness” ossia agitazione psicomotoria
diminuzione della attività
mutismo
disturbo fonologico
disordine della comunicazione
alterazioni dello sviluppo del linguaggio
ritardo del linguaggio
ritardo psicomotorio
“Screaming” ( urla continue )
apatia
comportamenti anormali
disturbi dell’alimentazione
diminuzione del contatto oculare oltre a comportamento regressivo.
Ribadiamo che tutti questi eventi, che sarebbero compatibili con una volgare diagnosi di Autismo, sono stati segnalati all’azienda produttrice GlaxoSmithKline “durante i trials” ma sono stati omessi, “unlisted”, dall’elenco degli effetti avversi sottoposto alle autorità sanitarie per l’autorizzazione al commercio del vaccino esavalente.

Tutti questi casi per forza di cose non possono essere riconducibili a 18 milioni di bambini vaccinati, come ipotizzato da qualche manipolatore, bensì a qualche migliaio di soggetti. E la conferma giunge proprio dall’EMEA [Ente per i Medicinali Europeo] tramite la sintesi di valutazione pubblica europea [EPAR] EMA/439177/2010 dalla quale si apprende che

infanrix hexa emea

Pertanto, non solo i numeri sui quali bisogna confrontarsi sono ancor minori dei 16.000 soggetti che considerammo nel nostro articolo di agosto 2014 ma addirittura rendono ancor più gravi le omissioni intenzionali della ditta produttrice.

Inoltre, la modalità di sorveglianza del report è di tipo passivo, quindi non è basata su valutazione clinica precedente alla vaccinazione e follow-up clinico successivo alla vaccinazione stessa, bensì si limita a raccogliere le segnalazioni spontanee provenienti dal personale sanitario, di malattie e/o sintomi comparsi nei 31 giorni successivi alla inoculazione del vaccino esavalente Infanrix Hexa. E come afferma la nostra Pediatra Dott.ssa Gabriella Lesmo:

“I sintomi della encefalopatia autistica indotta dal vaccino raramente si manifestano compiutamente in soli 30 giorni, anche perché i bambini vaccinati sono molto piccoli : non sarà quindi possibile accorgersi della mancanza, ad esempio, del problem solving o della interazione corretta tra pari quando questa capacità, fisiologicamente, al momento della vaccinazione ancora non è maturata”.

Banca Dati Europea delle segnalazioni di reazioni avverse ai farmaci [EudraVigilance]

L’Agenzia Europea per i Medicinali [EMEA] ha creato nel 2012 un sito web dedicato alle reazioni avverse per offrire un accesso pubblico alle segnalazioni degli effetti indesiderati ai farmaci. Tali segnalazioni vengono trasmesse a EudraVigilance per via elettronica dalle autorità nazionali di regolamentazione dei medicinali e dalle società farmaceutiche che sono titolari di autorizzazioni [licenze] all’immissione in commercio per i medicinali.

Così abbiamo controllato il falso mito [secondo loro] dell’Autismo e abbiamo scoperto che le cose non stanno come vogliono farvi credere i pubblicisti di Big Pharma: il solo Autismo figura nelle specifiche reazioni avverse a carico del Sistema Nervoso Centrale.

eudravigilance_autism

Di anno in anno, i numeri delle segnalazioni proseguono altresì palesemente ad aumentare.

eudravigilance_autism_2016
E in base al criterio descritto in precedenza, dove numerose altre ‘diagnosi‘ sarebbero considerate nel calderone dei Disturbi dello Spettro Autistico, possiamo assicurarvi che i numeri delle reazioni avverse lievitano in modo esponenziale.

In conclusione: qual’è la lezione da trarre da tutto ciò?

Diffidate dalle operazioni di marketing e soprattutto dagl’incompetenti e dai disonesti indipendentemente dall’abito che indossano [soprattutto se gioiellieri in crisi di vendite che hanno scelto di arrotondare lo stipendio tramite le sponsorizzazioni di industrie del farmaco ; contabili coniugate a Dirigenti ASL responsabili all’approvvigionamento dei vaccini e alla raccolta dati delle reazioni avverse ; e grafiche pubblicitarie che hanno deciso di lanciarsi nel fantasioso mercato farmaceutico].

Non lasciatevi intimidire da nessuno, compresi Pediatri disinformati e/o indottrinati e maestre dei vostri figli non di rado protagoniste di vere e proprie manifestazioni di arrogante idiozia nelle Scuole.

Ponete sempre tutte le domande che vi vengono in mente: conoscere la verità dei fatti è un vostro diritto!

Fatevi sottoscrivere una dichiarazione con cui chi vi prescrive e chi vi pratica la vaccinazione si assume tutte le responsabilità del caso: per Legge non può rifiutarsi e se si rifiuta, salutatelo!

Chiedete sempre che il vostro diritto a firmare un consenso informato alla somministrazione del vaccino sia rispettato, e che informato lo sia davvero!

Educate voi stessi prima di vaccinare a cuor leggero perché, come con un qualunque medicinale, con i vaccini non si scherza [anche se ci sono tanti quattrini in ballo] e a danno avvenuto sarete totalmente abbandonati da chiunque dovrebbe assistervi [Pediatra di base compreso].

 

FONTE

https://autismovaccini.org/2016/05/09/i-vaccini-causano-lautismo-si-lo-affermano-glaxosmithkline-e-eudravigilance/

Share
papillomavirus-la-scarsa-conoscenza-il-nemico-peggiore (1)

Vaccino contro il papilloma virus umano? L’Ema non può tacere oltre

TRADUZIONE a cura della dott.ssa Silvia Giglio

Ringraziamo la preziosa collaborazione con Sanevax ,sempre in prima linea su questa onerosa tematica.

papillomavirus-la-scarsa-conoscenza-il-nemico-peggiore (1)

Teenage girl getting flu shot needle vaccination in arm
Teenage girl getting flu shot needle vaccination in arm

In data 26 maggio, il Nordic Cochrane Center (parte di una rete globale indipendente di ricercatori) ha pubblicato un documento in cui accusa l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) di scarsa trasparenza e serietà nel valutare la sicurezza del vaccino contro il papilloma virus (HPV).

http://nordic.cochrane.org/…/Complaint-to-EMA-over-EMA.pdf

Il 05 novembre 2015 l’EMA aveva pubblicato il risultato della revisione del profilo di sicurezza dei vaccini anti HPV circa i dati relativi alle segnalazioni di due patologie: la sindrome da dolore regionale complesso (CRPS, una condizione di dolore cronico agli arti) e la sindrome da tachicardia posturale ortostatica (POTS, una condizione in cui la frequenza cardiaca aumenta in maniera anomala dopo che ci si siede o ci si alza, causando sintomi come vertigini e svenimento, oltre a mal di testa, dolore al torace e debolezza). Tale revisione è stata intrapresa dalla Commissione Europea su richiesta della Danimarca e ha concluso che non vi è evidenza di relazione causale tra i vaccini HPV e le patologie sopra descritte poiché l’incidenza di queste sindromi nelle ragazze vaccinate non è diversa da quella attesa per il gruppo di età indagato. Il rapporto di valutazione, un documento di 40 pagine, è stato rilasciato dall’EMA il 26 novembre 2015.

Il Nordic Cochrane Center dopo aver visionato il documento chiede:

  1. Se l’EMA sia stata trasparente e responsabile nei confronti dei cittadini ed ha rispettato il loro diritto di conoscere le incertezze legate alla sicurezza dei vaccini HPV.
  2. Se l’EMA si sia attenuta agli standard professionali e scientifici che devono essere rispettati dall’agenzia in sede di valutazione dei dati relativi alla sicurezza dei vaccini HPV in modo da garantire maggiore legittimità alla somministrazione.
  3. Se l’EMA abbia trattato giustamente un informatore danese, la Dr.ssa Louise Brinth, quando ha sollevato preoccupazioni circa i possibili gravi danni dei vaccini HPV.
  4. Se l’EMA abbia trattato giustamente le osservazioni e le preoccupazioni che le autorità sanitarie danesi e l’Osservatorio di Uppsala avevano sollevato sui possibili gravi danni dei vaccini HPV.
  5. Se le procedure di EMA per valutare la sicurezza degli interventi medici garantiscano legittimità alla somministrazione. L’EMA ha infatti chiesto ai produttori dei vaccini di valutare i potenziali danni dei propri prodotti su cui essi hanno enormi interessi finanziari.
  6. Se la segretezza estrema, con accordi di riservatezza per tutta la vita, che l’EMA ha imposto ai membri dei suoi gruppi di lavoro e agli esperti scientifici, sia necessaria, legittima, nel pubblico interesse e se garantisca legittimità all’amministrazione.
  7. Se i documenti redatti dall’EMA siano stati divulgati ai cittadini in accordo alla libertà sulla richiesta di informazione, se siano legittimi, di interesse pubblico e garantiscano legittimità alla somministrazione.
  8. Se l’EMA si sia comportata in modo da garantire legittimità alla somministrazione in merito alla dichiarazione di conflitti di interesse: è stato notato il nome di Guido Rasi associato ai brevetti e ci si chiede se questa sia la stessa persona che è direttore dell’EMA. Se così fosse, crediamo che i conflitti di interesse di Rasi siano palesi mentre quelli del relatore dell’EMA, Julie Williams, non siano chiariti.
  9. Se l’EMA si comporti in modo da garantire legittimità alla somministrazione quando gli esperti dell’agenzia hanno legami finanziari con i produttori, in particolare considerando che è sempre possibile trovare esperti, senza tali conflitti.
  10. Ai fini della trasparenza, invitiamo l’EMA a garantire che i nomi di tutti gli esperti consultati siano resi noti insieme ai loro conflitti di interesse. Inoltre sollecitiamo l’EMA a garantire che i conflitti di interesse del relatore, dei correlatori (Jean-Michel Dogne e Qun-Ying Vue), dei loro referenti presso l’EMA e di tutti coloro che hanno fornito dichiarazioni all’EMA siano divulgati alla luce del sole. Infine, esortiamo l’EMA a garantire che le dichiarazioni di interesse dei loro funzionari siano oneste.

POTS e CRPS

Il meccanismo ipotetico alla base delle sindromi indagate dall’EMA è una reazione autoimmune innescata da una componente attiva del vaccino o da un adiuvante nel vaccino. Queste sindromi sono difficili da diagnosticare, le loro cause sono poco conosciute e sono suscettibili ad essere sottosegnalate, il che complica gli studi di ricerca di un nesso di causalità.

Il rapporto ufficiale, di 40 pagine, dell’EMA dà l’impressione di un rifiuto unanime dei danni sospetti tuttavia, solo sette mesi prima, l’EMA aveva stabilito che “una relazione causale tra la sindrome da vertigini e stanchezza, POTS e il Gardasil (uno dei vaccini HPV) non può essere né confermata né negata”. Inoltre, la relazione interna dell’EMA di 256 pagine che ha fornito la base del rapporto ufficiale di 40 pagine, racconta una storia molto diversa… Il rapporto interno è riservato, ma è trapelato mostrando che le valutazioni di EMA sono poco professionali, ingannevoli, inappropriate e non scientifiche.

Il centro per il monitoraggio internazionale dei farmaci di Uppsala ha comparato le segnalazioni di sospette reazione avversa a vaccini HPV rispetto a quelle di altri vaccini e ha scoperto che:

  • POTS è stata segnalata 82 volte per i vaccini HPV rispetto a 1 volta per gli altri vaccini
  • CRPS 69 volte rispetto a 16
  • squilibrio del sistema nervoso autonomo 77 volte rispetto a 16
  • fibromialgia 62 volte rispetto a 39

Diversi altri confronti sono stati effettuati, ma non mostrano differenze.

A giudizio dell’EMA, questi dati non permettono di effettuare alcuna conclusione (pagina 230 della relazione interna EMA secretata), inoltre la maggiore frequenza dei danni osservati col vaccino HPV, sempre secondo l’EMA, potrebbe essere dovuta all’attenzione posta dai media sulla questione (ma non è stata presentata alcuna prova alla base di questa affermazione).

INCIDENZA

Riguardo ai dati di incidenza della sindrome da stanchezza cronica, l’EMA afferma che tale patologia è stata riportata con incidenza relativamente costante dal 2009, mentre la dott.ssa Brinth afferma che, secondo il rapporto UMC, la sindrome da stanchezza cronica è in aumento dal 2012, con un netto aumento tra il 2012 e il 2013.

L’EMA ha inoltre omesso di menzionare che le segnalazioni di reazione avversa danesi sono state spesso classificate come gravi, sottolineando invece il fatto che “i termini POTS, intolleranza ortostatica e squilibrio del sistema nervoso autonomo sono riportati sproporzionatamente più frequentemente nei report di reazione avversa danesi rispetto alle segnalazioni in altri paesi”

Troviamo che l’EMA, piuttosto che lodare la diligenza danese, getti dubbi sulla loro ricerca il che è un atteggiamento inadeguato per un’agenzia di sicurezza dei medicinali.

Un altro degli argomenti chiave nella relazione EMA è stata l’assenza di differenza tra ciò che è stato osservato e l’incidenza di base prevista nella popolazione target del vaccino; tuttavia, la ricerca effettuata è stata di pessima qualità il che rende insignificante questa osservazione. Ad esempio, per alcune analisi, l’incidenza osservata della sindrome da stanchezza cronica è stata usata per stimare l’incidenza prevista di POTS. Inoltre l’EMA scrive nella sua relazione che il numero di POTS descritte in seguito a somministrazione di Gardasil è stato generalmente inferiore al previsto in quasi tutte le regioni e paesi ad eccezione della Danimarca. Questa osservazione avrebbe dovuto allertare l’EMA per il fatto che le analisi basate sull’incidenza attesa sono grossolanamente inaffidabili. Troviamo curioso e scientificamente inaccettabile che la relazione ufficiale EMA dia più peso alle analisi “osservato rispetto all’atteso” prodotte dalle aziende, rispetto ai dati molto più affidabili del centro di Uppsala.

MOLTEPLICITA’ DI DIAGNOSI

La revisione danese mette in evidenza la necessità di valutare le combinazioni di sintomi piuttosto che effettuare valutazioni separate di singole diagnosi: sebbene il numero di casi di POTS sia elevato in Danimarca rispetto al resto del mondo, il quadro dei sintomi dei dati danesi, visto nell’insieme, è simile alle segnalazioni presentate da altri paesi. Anche se non può essere dimostrato per certo è probabile che i pazienti con la stessa sintomatologia abbiano ricevuto diagnosi diverse nei vari Stati membri per esempio POTS in Danimarca e sindrome da fatica cronica o encefalomielite mialgica in altri paesi. Questa considerazione è importante per la discussione del nesso di causalità per quanto riguarda POTS per cui si afferma che la constatazione della maggioranza di POTS in Danimarca non supporta una relazione causale.

Il Nordic Cochrane Center si dichiara in disaccordo con questa conclusione .

Per quanto i dati provenienti da segnalazioni spontanee non possano essere utilizzati da soli per fornire la prova di una relazione causale tra i sintomi e la vaccinazione, in considerazione del fatto che i casi osservati hanno superato il numero di casi attesi, soprattutto in Giappone e Danimarca, le conclusioni dovrebbero essere di cautela perché questo segnale non può essere respinto sulla base delle evidenze attuali.

SEGRETEZZA

Il Nordic Cochrane Center è inoltre d’accordo con la dott.ssa Brinth nel ritenere che il rapporto ufficiale dell’EMA di 40 pagine sia fuorviante, in quanto dà ai cittadini l’impressione che non vi sia nulla di cui preoccuparsi circa la sicurezza del vaccino, mentre il rapporto interno rivela che molti esperti consultati ritenevano che il vaccino potesse non essere sicuro. Troviamo che il livello estremo di segretezza imposto dall’EMA ai membri dei suoi gruppi di lavoro e ad altri esperti sia inadeguato e vada contro l’interesse pubblico perché non è garantita la trasparenza sui possibili gravi danni del vaccino.

Nel rapporto interno vi è infatti un “promemoria di riservatezza” che riporta:

“In qualità di esperto EMA sei tenuto per tutta la vita ad un obbligo di riservatezza. L’obbligo di riservatezza si applica a tutte le informazioni coperte da segreto professionale. Questo include, per esempio, il fatto che ci sia una riunione, quali sono i partecipanti, l’ordine del giorno, il prodotto o la società in questione e una parte delle discussioni e dei risultati. Tutta la documentazione (corrispondenza, rapporti, verbali, ecc) deve essere mantenuta in modo riservato e conservata in un luogo sicuro o distrutta. L’obbligo di riservatezza viene meno solo se le informazioni sono state rese pubbliche e solo nella misura in cui sono state rese di pubblico dominio. “

CONFLITTI DI INTERESSE

Brinth segnala inoltre che, leggendo il rapporto di EMA sembra che la revisione dei dati di sicurezza che comprende i dati disponibili da studi clinici e di sorveglianza post-marketing, nonché la revisione della letteratura sia stata tutta raccolta dai titolari dell’autorizzazione all’immissione in commercio (GlaxoSmithKline Biologicals , Merck Sharp & Dohme Limited e Sanofi Pasteur) e che sia stata presentata sotto forma di una relazione scritta dai titolari dell’AIC all’EMA.

Anche per il Nordic Cochrane Center è inaccettabile che l’EMA nella sua relazione ufficiale non abbia reso chiaro che ha permesso alle aziende farmaceutiche che hanno prodotto i vaccini di valutarne loro stesse la sicurezza.

La spesa globale finora per i vaccini HPV può essere approssimativamente stimata intorno a 25 miliardi di euro ed è inaccettabile, data l’enorme quantità di denaro in gioco, che l’EMA non abbia controllato essa stessa il lavoro delle aziende produttrici ma abbia chiesto alle aziende stesse di fare questa ricerca nei loro database. Ci sono innumerevoli esempi di aziende farmaceutiche che nascondono alle autorità sanitarie i gravi danni, talora letali, dei loro prodotti.

Quando il DHMA nel 2014 ha chiesto Sanofi Pasteur MSD di cercare nel suo database i potenziali effetti collaterali del suo vaccino HPV, l’azienda ha impostato la ricerca usando il termine POTS in un modo tale che il numero dei casi recuperato fosse molto basso. Questo fatto è stato scoperto dal Consiglio Nazionale danese della salute perché solo 3 su 26 segnalazioni danesi di POTS sono state ritrovate nelle ricerche dell’azienda. A Sanofi era stato chiesto di cercare una serie di sintomi specifici, tra cui vertigini, palpitazioni, tachicardia, tremore, fatica e svenimento, ma l’azienda ha ignorato la richiesta, effettuando la ricerca solo su tre sintomi: “vertigine posturale”, “intolleranza ortostatica” e “palpitazioni e vertigini.” Poiché i termini usati nelle segnalazioni di reazione avversa sono quelli usati dai medici segnalatori, utilizzare termini di ricerca troppo precisi porta ad una sottostima dell’effetto collaterale indagato.

Non dimentichiamo poi lo scandalo Vioxx e Diane che ha dimostrato quanto sia debole il sistema della segnalazione delle reazioni avverse. In entrambi i casi la comprensione della gravità del fenomeno è stata rallentata tremendamente e si è scoperto solo successivamente che i produttori del farmaco conoscevano le reazioni avverse già prima che il farmaco fosse immesso in commercio. Per ora sembra accadere lo stesso con i vaccini anti HPV. Siamo nella fase di segnalazione di un numero particolarmente elevato di casi di reazione avversa dopo vaccinazione, per i quale dovrebbe esserci tolleranza zero per quanto riguarda gli effetti collaterali. Fino ad oggi tutta la letteratura scientifica è esclusivamente sotto la diretta supervisione dell’industria farmaceutica e probabilmente anche tutte le informazioni che abbiamo provengono da essa. Non esistono studi indipendenti, nonostante il fatto che queste questioni siano state sollevate su più livelli.

SICUREZZA

In tutti gli studi sul vaccino (tranne una piccola parte di essi), il placebo con cui venivano effettuati i controlli conteneva l’adiuvante alluminio che è sospettato di essere neurotossico. È quindi difficile trovare una differenza in termini di danni tra il gruppo del vaccino e il gruppo del placebo, ma l’EMA non è riuscita a risolvere questo problema fondamentale nella sua relazione ufficiale.

Ad esempio al titolare dell’AIC era richiesto di fornire un approfondito esame dei casi CRPS e POTS osservati all’interno di tutti gli studi clinici e per rispondere a questa richiesta, il titolare ha riunito i dati di sicurezza provenienti da 18 studi progettati con un gruppo di confronto attivo (placebo o un altro vaccino diverso da un vaccino contro l’HPV, cioè l’epatite B ed A), che comprende un totale di 42,047 vaccinati (21.268 nel gruppo HPV e 20.779 in gruppi di confronto). Noi crediamo che questo costituisca cattiva condotta scientifica, ma l’EMA ha accettato comunque, senza riserve commentando che “i pochi casi riportati da studi clinici randomizzati sono equamente distribuiti tra il gruppo HPV e il gruppo placebo, cosa che suggerisce assenza di associazione causale tra il vaccino e il danno”.

Nei primi studi il vaccino era stato confrontato con un gruppo a cui era stata somministrata della soluzione fisiologica come placebo, per cui le reazioni avverse erano state maggiori e molto più gravi rispetto al gruppo di controllo. Dopo aver confrontato 320 pazienti del gruppo placebo la soluzione salina è stata sostituita con un placebo contenente alluminio, per poter valutare solo gli effetti del principio attivo. Questo però ha stravolto lo studio, in quanto nessun volontario voleva farsi vaccinare con dell’alluminio tossico e non sarebbe stato neanche necessario in quanto poteva essere fatta un’innocua iniezione di soluzione salina. In ogni caso la differenza tra il Gardasil e il gruppo del placebo con fisiologica era già evidente. Per le reazioni avverse gravi fu preso in considerazione il gruppo soluzione salina e il gruppo con alluminio come placebo insieme, forse per coprire le eccessive differenze tra questi due gruppi diversi di placebo”.

Il vaccino è stato ritenuto così importante per la salute pubblica da giustificare l’omissione al pubblico dei seguenti punti:

  1. Incertezze riguardo alla sicurezza del vaccino
  2. Inaffidabilità delle aziende farmaceutiche
  3. Inappropriatezza nel raggruppare insieme i risultati ottenuti da un placebo con soluzione salina con quelli ottenuti da un placebo potenzialmente neurotossico.

Riteniamo possibile che questo possa rappresentare un insabbiamento e che l’EMA avrebbe dovuto dichiararlo pubblicamente.

MECCANISMI FISIOPATOLOGICI

L’EMA ha anche chiesto ai titolari dell’AIC di fornire una valutazione critica sul nesso di causalità tra il vaccino HPV e CRPS e POTS, sulle loro possibili cause e fisiopatologia, sulla base della letteratura pubblicata (compresi gli studi epidemiologici), per discutere l’esistenza di una base biologica per una possibile associazione causale. La dott.ssa Brinths commenta che sarebbe rilevante sapere se questo lavoro è stato eseguito solo dai titolari dell’AIC o se è stato integrato dall’EMA e quali sono state le strategie di ricerca utilizzate.

POTS è una patologia probabilmente associata ad autoimmunità: stanno iniziando ed emergere pubblicazioni scientifiche che descrivono il ritrovamento di autoanticorpi nei pazienti con diagnosi di POTS, gli stessi autoanticorpi si trovano anche in CRPS ed encefalomielite mialgica / sindrome da stanchezza cronica. Anche se sono studi piccoli, hanno permesso di ottenere importanti informazioni e generare un’ipotesi di meccanismo causale.

Riteniamo anche che l’EMA abbia ridicolizzato e respinto le ricerche effettuate dalla Syncope Unit danese in un modo ingiusto, fuorviante e in parte errato. Se le agenzie del farmaco si comportano in questo modo quando i medici riportano le loro osservazioni su possibili gravi danni di farmaci approvati, sarà improbabile in futuro che i medici avvisino il pubblico delle loro osservazioni e questa sarebbe una tragedia per la salute pubblica.

CONCLUSIONI

Secondo le leggi riguardanti le amministrazioni pubbliche in molti paesi europei, nessun soggetto dovrebbe mai poter valutare se stesso.

Dal documento riservato è chiaro che l’Ema faccia totalmente affidamento sulle affermazioni delle aziende farmaceutiche e che il compito degli esperti designati dall’Ema non fosse quello di controllare il lavoro delle aziende, ma semplicemente di discuterlo. Il Nordic Cochrane Center ritiene che questa procedura non tuteli abbastanza la salute pubblica, soprattutto considerando i numerosi esempi di aziende che hanno mentito od omesso nei loro resoconti i danni gravi, incluso il decesso. È inaccettabile che l’Ema non controlli la veridicità del lavoro delle aziende farmaceutiche.

Durante un’udienza riguardante la sicurezza dei vaccini anti HPV al parlamento danese del 17 dicembre 2015, Enrica Alteri affermò che il vaccino anti HPV possa prevenire la maggior parte delle morti causate dal cancro alla cervice, se non addirittura tutte. È assolutamente non professionale e falso affermare che il vaccino anti HPV possa prevenire tutte le morti causate dal cancro alla cervice, tale affermazione non sarebbe stata tollerata dall’Ema se fosse arrivata da un’azienda produttrice. È inopportuno anche utilizzare degli esperti che abbiano dei legami finanziari con le aziende produttrici, data l’esistenza di tanti altri esperti non legati a tali interessi.

Infine, il requisito di riservatezza a vita richiesto dall’Ema è assurdo. Tutto il materiale riguardante i sospetti danni collegati ad un intervento sanitario pubblico rivolto a dei bambini sani dovrebbe essere accessibile a tutti.

L’American College of Physician ad esempio ha reputato che gli 89 casi di insufficienza ovarica primitiva causata dai vaccini contro l’HPV (86 causati dal Gardasil e 3 dal Cervarix), rispetto alla mancanza di casi collegati ad altri vaccini, fossero sufficientemente allarmanti da divulgare pubblicamente la possibilità di un collegamento tra le due cose.

Il principio di fondo dell’Ema sembra essere invece la tutela del vaccino a tutti i costi perché potrebbe salvare delle vite proteggendole dal cancro alla cervice.

Le procedure dell’Ema per la valutazione sulla sicurezza degli interventi medici deve essere completamente rivista e le informazioni dovrebbero essere di dominio pubblico.

La nostra società non dovrebbe accettare che la valutazione sulla sicurezza dei farmaci venga lasciata solo alle aziende farmaceutiche con interessi finanziari altissimi sui loro prodotti e ad un’agenzia del farmaco che riceve l’80% dei suoi introiti dall’industria farmaceutica.

La riservatezza imposta dall’Ema non tutela l’interesse pubblico.

La salute pubblica riguarda la promozione della salute e la prevenzione delle malattie mentre le azioni dell’Ema dimostrano come l’agenzia sia più preoccupata di proteggere le sue scelte e i vaccini piuttosto che i cittadini e la loro libertà di scelta.

I cittadini hanno diritto ad avere delle informazioni reali riguardanti i vaccini e le insicurezze che li riguardano e non un documento dell’Ema distorto e pieno di omissioni.

 

Riportato dalla seguente fonte (http://www.assis.it/quello-lema-non-dice-analisi-critica-della-revisione-ema-del-profilo-sicurezza-dei-vaccini-anti-hpv/)

Vacciniinforma ringrazia ancora per le collaborazioni 

Share
MEDICO-ARRESTO

Traffico dei Virus, la virologa e deputata Ilaria Capua è stata prosciolta, ma non finisce qui

Traffico dei virus, Capua prosciolta. Ma le intercettazioni svelano il grande business

Articolo di Espresso Repubblica.

news/capua-prosciolta-da-traffico-virus-da-intercettazioni-emerge-grande-business

Non luogo a procedere’ per la virologa padovana. Ma l’inchiesta dei Nas mette in risalto gli affari e i conflitti di interessi celati dietro emergenze sanitarie. E racconta con dati di fatto quanto l’aviaria abbia arricchito Big Pharma
Traffico dei virus, Capua prosciolta. Ma le intercettazioni svelano il grande business

Il giudice per l’udienza preliminare di Verona, Laura Donati, ha ordinato il «non luogo a procedere» per la virologa e deputata di Scelta Civica, Ilaria Capua, e altre dodici imputati accusati a vario titolo di traffico illecito di virus dell’influenza aviaria. L’inchiesta, avviata dai carabinieri del Nas e coordinata dalla procura di Roma, è stata poi trasferita a Venezia.

Per i pm della Capitale la virologa doveva rispondere di aver promosso e organizzato con altre persone un’associazione che aveva la finalità di commettere «una pluralità indeterminata di delitti di ricettazione, somministrazione di medicinali in modo pericoloso per la salute pubblica, corruzione, zoonosi ed epidemia», ed ancora «per aver utilizzato virus altamente patogeni dell’influenza aviaria, del tipo H9 ed H7N3, di provenienza illecita, al fine di produrre in forma clandestina, senza la prescritta autorizzazione ministeriale, specialità medicinali ad uso veterinario (quale è il vaccino dell’influenza aviaria), procedendo successivamente, sempre in forma illecita, alla loro commercializzazione e somministrazione agli animali avicoli di allevamenti intensivi».

In questo modo gli imputati avrebbero «determinando la diffusione non più controllata del virus dell’influenza aviaria negli allevamenti avicoli del nord Italia, con grave pericolo per l’incolumità e la salute pubblica, che determinava, da un lato, il contagio di sette persone tra gli operatori del settore come accertato dall’Istituto Superiore di Sanità attraverso un’indagine epidemiologica, e dall’altro il grave pericolo per la salute derivante dal consumo della carne oggetto della vaccinazione indiscriminata, determinando, quale misura di prevenzione, l’abbattimento di milioni di capi di polli e tacchini, con un considerevole danno al patrimonio avicolo nazionale, calcolato dal Centro regionale epidemiologia veterinaria in 40 milioni di euro». Per il giudice non ci sono i presupposti per il processo chiesto dai pm. Ilaria Capua che tra il 2005 e il 2007 era responsabile del Centro di referenza nazionale per l’influenza aviaria di Padova, ha lasciato la Camera per un incarico in Florida, insieme al marito Richard John Currie, anche lui imputato.

Nell’inchiesta pubblicata da l’Espresso , veniva fuori il business che avrebbero fatto alcuni medici su virus e vaccini. A raccontarlo sono le intercettazioni di cui è protagonista la stessa Ilaria Capua.

«Quando uno mi sta sul cazzo deve crepare!», diceva la virologa parlando di una ditta farmaceutica che criticava la sua invenzione, il “Diva”, la prima strategia di vaccinazione contro l’influenza aviaria. L’inchiesta dei pm di Roma in cui la veterinaria era coinvolta insieme al marito, partiva da un’informativa che tirava in ballo altre 36 persone, mettendo in risalto affari e conflitti di interessi celati dietro emergenze sanitarie, raccontando con dati di fatto quanto l’aviaria abbia arricchito Big Pharma.

Le conversazioni registrate dai Nas dei carabinieri svelano, fra i tantissimi episodi, gli interventi di Capua sulla Intervet, filiale italiana di un colosso dei farmaci veterinari. I vertici di Intervet si erano mostrati critici sull’efficacia del sistema Diva. Ma la signora dei virus gli avrebbe fatto sapere che nell’Istituto zooprofilattico di Padova era in corso un esperimento su un vaccino prodotto da Intervet: il marchio però sarebbe stato menzionato nel suo studio solo se i responsabili della casa farmaceutica avessero assecondato le sue richieste, tra le quali quella di rivalutare il test Diva. E parlarne bene. E ai manager avrebbe fatto arrivare un messaggio chiaro attraverso un intermediario: «Lei (Capua ndr) non è una persona che si compra con quattro lire».

Il ruolo principale nell’inchiesta lo rivestiva Paolo Candoli, manager della multinazionale Mirial, l’uomo al quale venivano aperte le porte del ministero della Sanità per ottenere autorizzazioni. È lui il manager delegato dalla sua ditta a parlare con Ilaria Capua. In particolare quando la Merial è alla ricerca di ceppi virali con i quali avviare la produzione di vaccini, prima ancora di ricevere l’autorizzazione del ministero. Uno dei colleghi della virologa, Stefano Marangon, anche lui coinvolto nell’inchiesta, avvisa Candoli due mesi prima del varo del programma di vaccinazione. Un modo per avvantaggiarlo sulla concorrenza. «Ho parlato con la Capua, non è escluso che lei ce l’abbia, cioè sai cosa fa quella lì comunque?», dice Candoli a una collega parlando di un ceppo virale. «Sicuramente se lo fa mandare lei e poi ce lo rivende a noi». Poi aggiunge: «Purtroppo con la Capua… c’è da pensare di seguire… di dar da mangiare alla scimmia».

Il manager della Merial si rivolge alla virologa anche su indicazione di Marangon, perché lei è la responsabile del Centro di referenza nazionale per l’influenza aviaria e quindi è nella possibilità di sapere con certezza con quale ceppo virale si preparerà il nuovo vaccino. Nello stesso tempo è una delle poche persone che in ambito internazionale ha la possibilità di farsi inviare, in breve tempo, un ceppo virale da altri istituti «senza la prescritta autorizzazione ministeriale».

Ilaria Capua parla con un manager della Intervet e afferma che «le è venuto in mente un modo per far salvare la faccia a quelli della Intervet, in modo tale da prenderli “per le palle”». A tal proposito dice al manager di riferire ai propri capi «che a breve a Cambridge verrà presentato uno studio dove lei ha generato un H7-N5 e che l’H-N5 è la neuroamminidasi più rara in assoluto, quindi quelli della Intervet potrebbero salvarsi la faccia dicendo che sono interessati al virus per fare il vaccino, in modo tale poi da poter iniziare nuovamente a trattare sul test Diva, per il quale loro (Capua, Marangon, Cattoli) stanno per chiudere con la Merial e la Fort Dodge, nonché con il governo olandese». Poi prosegue dicendo che «in virtù di ciò lei inserirà il nome del vaccino della Intervet sullo studio delle anatre». Per gli investigatori Capua avrebbe utilizzato «lo studio da lei effettuato per indurre la ditta Intervet ad ammorbidire la propria posizione critica nei confronti del test Diva e che, in caso positivo, quale controparte, pubblicherà sul proprio studio il nome del vaccino della ditta Intervet».

Quando i Nas arrivano nell’istituto per sequestrare un vaccino che non avrebbe avuto le carte in regola per entrare in commercio, e viene coinvolta la Capua, lei inizia a preoccuparsi dell’indagine. Il padre, stimato avvocato di Roma, le raccomanda espressamente di non fare riferimento alcuno al contratto stipulato con la Merial per lo sfruttamento del brevetto Diva. Ilaria Capua sostiene che «la vicenda dell’influenza aviaria è una storia molto complicata e anche se sono stata intercettata, le carte dimostreranno che è stato fatto tutto alla luce del sole».

Da una delle registrazioni emerge uno spaccato degli interessi in ballo. Parla alla madre della proposta di lavoro ricevuta da una fondazione della Florida, all’epoca e pure oggi, e osserva che «sarebbe un problema perché la fondazione non ha finalità commerciali» mentre, al contrario, in quel periodo lei ha una parte attiva e ha «una buona attività commerciale per la vendita dei reagenti diagnostici che le consentono di guadagnare in un anno ben 700 mila euro».

Per gli investigatori questa affermazione farebbe riferimento ai ricavi che Capua, insieme a Marangon e Giovanni Cattoli, stavano ottenendo dalla vendita del test Diva, per il quale è stato stipulato un contratto con le ditte Merial, Fort Dodge, e Paesi stranieri.

Share
truffa als

Farmaci? Ecco gli incentivi e i regali delle aziende agli stessi medici

Una ricerca americana conferma 
un vecchio sospetto: i medici prescrivono ai loro pazienti i farmaci prodotti dalle aziende che offrono loro pasti, feste, regalini. E quelli generici restano invenduti

ARTICOLO DI”ESPRESSO”  http://espresso.repubblica.it/visioni/scienze/2016/07/05/news/farmaci
Farmaci, così gli omaggi delle aziende ai medici 'incentivano' le ricette

Nessun pasto è gratis. In altre parole, attenti alle offerte che sembrano disinteressate, specie quando c’è di mezzo la spesa – e la salute – pubblica. Lo rivela un’indagine pubblicata sulla rivista “Jama”, che conferma un vecchio sospetto: relazione tra i pranzi offerti ai medici dalle case farmaceutiche e la prescrizione di costose specialità di marca al posto dei più economici generici.

Negli Stati Uniti il dibattito sugli intrecci tra Big Pharma e classe medica è acceso da tempo. La novità è che ora i ricercatori dell’Università della California, San Francisco hanno quantificato gli effetti di una prassi apparentemente innocua, come l’offerta di un pranzo. Analizzando il modus operandi di 280 mila cardiologi di fronte a quattro farmaci – rosuvastatina, nebivololo, olmesartan e desvenlafaxina, ossia una statina, un betabloccante, un Ace inibitore e un antidepressivo – presenti sul mercato sia come generici sia come specialità di marca. Facendo emergere un’associazione tra i benefici ricevuti dai medici – in oltre 60 mila hanno avuto “qualcosa” dall’azienda produttrice, nel 95 per cento dei casi un pasto del valore medio di 20 dollari – e la scelta del farmaco “branded”.

Le cifre parlano chiaro: i medici che si sono seduti più spesso a tavola con i rappresentanti dell’industria hanno prescritto il doppio della rosuvastatina rispetto ai colleghi, e oltre quattro volte tanto nebivololo e olmesartan. «Non è il caso di tirare conclusioni affrettate», avverte in un editoriale il direttore di “Jama”, Robert Steinbrook: «La correlazione non indica necessariamente un rapporto causa-effetto». È possibile, ad esempio, che i medici tendano a partecipare a incontri dedicati ai farmaci che già preferiscono. Ma lo studio, che ha esaminato le prescrizioni fatte per assistiti del programma pubblico Medicare, mostra che un problema esiste. «In particolare per la cardiologia, un settore in cui sono presenti farmaci generici e di marca appartenenti alla stessa classe. Ma è destinato a riproporsi per altri farmaci e altre specialità», osserva Marco Bobbio, cardiologo e segretario generale di Slow Medicine, associazione che si batte per l’appropriatezza della pratica medica.

In Italia a portare ai medici la voce delle aziende farmaceutiche sono soprattutto gli informatori sanitari: «E sono una presenza costante negli studi: d’altronde sono preparati per diventare amici dei medici, per creare un rapporto personale», spiega il pediatra Sergio Conti Nibali, cofondatore di “No Grazie pago io” una delle associazioni che si impegnano per una medicina meno succube alle pressioni delle aziende.

Parlare di corruzione sarebbe forse eccessivo, «ma vogliamo provare a immaginare come andrebbero le cose se l’Aifa e il ministero fossero presenti negli studi dei medici come lo sono le aziende?», suggerisce Conti Nibali. «Il problema è che certe pratiche sono una consuetudine, si stenta a pensare che non sia opportuno accettare un caffè o un piccolo omaggio».

E a capire che una frequentazione amichevole con chi rappresenta l’azienda può condizionare le scelte terapeutiche: «Una ricerca di qualche anno fa aveva mostrato come i medici che avevano partecipato a un convegno organizzato da un’azienda nei mesi seguenti avessero raddoppiato le prescrizioni del farmaco di cui si era parlato», ricorda Bobbio. «Il dato interessante è che, interrogato in proposito, l’85 per cento di loro aveva negato di aver subito condizionamenti».

«Forse, da uno studio simile fatto in Italia uscirebbero dati meno impressionanti», sdrammatizza Cosimo Nume, responsabile comunicazione di Fnomceo, la federazione degli ordini dei medici. «Da noi si ricorre più spesso a farmaci di prima scelta, meno costosi di quelli presi in esame dai ricercatori americani, e ci sono regole sui farmaci generici, che il cittadino può chiedere direttamente al farmacista, anche se il medico ha prescritto una specialità di marca».

Mentre se la ricetta indica un farmaco “branded”, senza specificare che non è sostituibile con un generico, la differenza di prezzo è a carico del paziente. «Dobbiamo considerare che il contesto italiano è diverso da quello Usa, dove il sistema sanitario è basato sulle assicurazioni private», aggiunge Enrico Hausermann, presidente di Assogenerici, l’associazione dei produttori di farmaci generici, fuori brevetto e quindi più economici. Che fanno risparmiare cittadini e Servizio sanitario nazionale.

Anzi farebbero, perché in Italia stentano a decollare, e non solo perché sono arrivati con quasi trent’anni di ritardo rispetto ad altri paesi europei dove coprono circa la metà del mercato. «I pazienti possono essere scettici nei confronti dei generici, ma se il medico li informa correttamente il problema si supera», spiega Conti Nibali. «E se i medici sono spesso contrari al generico, dipende in gran parte dalle aziende e dagli informatori». Che puntano sui pochi casi in cui è davvero meglio ricorrere al brand, per esempio per evitare eccipienti cui il paziente è allergico.

Ma anche su elementi meno solidi, «per esempio sottolineando che la biodisponibilità di un generico può variare anche del 20 per cento rispetto al farmaco di marca, come se fosse una caratteristica del mercato italiano, e tale da preoccupare», osserva Bobbio. «Mentre è un parametro fissato da un regolamento internazionale, e riferito al fatto che la concentrazione nel sangue di qualunque principio attivo ha una sua variabilità fisiologica. Che emergerebbe anche confrontando due compresse contenute nella stessa confezione».

A casa nostra, insomma, i pranzi sembrano essere l’ultimo dei problemi, o quasi. «Gli informatori americani sono meno presenti negli studi medici, proprio perché da loro usano gli incontri conviviali: forse la nostra prassi è più trasparente», osserva Nume. Anche se gli effetti degli incontri in studio sono difficili da valutare: «Un’indagine realizzata nel 2016 dal centro studi della Fimg mostra che un medico di base vede ogni settimana cinque informatori, che salgono a nove nelle regioni del Sud», osserva Bobbio. «Si riceve l’informatore per abitudine, per gentilezza, per ricevere informazioni utili: ma non possiamo sapere cosa succeda nel corso di questi incontri».

Negli ultimi anni il malcostume sembra comunque in diminuzione. Grazie anche a norme e codici deontologici che vietano le collusioni più scandalose, come i congressi medici organizzati in località turistiche e in alta stagione, con giornate libere e la possibilità di portare un accompagnatore. Mentre sono legittimi gli inviti a congressi, come pubblico ma anche come relatori, o la partecipazione a corsi di formazione, «che le aziende propongono con quello che è definito un “contributo non condizionato”», ricorda Nume.

Difficile dire quanto pesi la tendenza a prescrivere un farmaco che si è imparato a conoscere bene, invece di un generico o di un intervento sullo stile di vita, «anche se ci sono rigide griglie di valutazione che guidano le prescrizioni», ricorda Nume.

La novità è che anche in Italia sta partendo un’iniziativa simile all’Open Payments americano, per rendere più trasparenti i rapporti tra farmaceutiche e medici: Farmindustria ha aderito al Disclosure code europeo che chiede di mettere on line i “trasferimenti di denaro” tra medici e aziende. Per ora, bisognerà cercarli nei siti delle singole aziende: «Ma un paziente scontento di una prescrizione potrà verificare se il medico abbia interessi economici legati a quel farmaco» , ricorda Nume, anticipando che si sta pensando a come semplificare l’accesso ai dati.

Resta il fatto che i medici possono scegliere se inserire o no il loro nome, anche se finora il 72 per cento ha accettato: «Non è la panacea, però è un segnale verso la trasparenza», osserva Conti Nibali, «che dà ai cittadini uno strumento per informarsi».

Share