I biologi hanno scoperto che i batteri comunicano come i neuroni nel cervello
Traduzione dell’articolo di MediMagazine
Immagine: i batteri all’interno di un biofilm hanno meccanismi di segnalazione elettrica simili a quelli dei neuroni nel cervello umano.
I biologi della UC San Diego hanno scoperto che i batteri – spesso visto come umili creature solitarie – sono in realtà molto sofisticati nelle loro interazioni sociali e comunicano tra loro attraverso meccanismi di segnalazione elettrica simili a quelli dei neuroni nel cervello umano.
In uno studio pubblicato questa settimana sulla rivista Nature, gli scienziati hanno spiegato in modo dettaglio, come i batteri che vivono in comunità, comunicano tra loro elettricamente tramite proteine chiamate “canali ionici.”
“La nostra scoperta non solo cambia il nostro modo di pensare i batteri, ma anche il modo di pensare il nostro cervello”, ha detto Gürol Suel , Professore associato di biologia molecolare alla UC San Diego che ha guidato il progetto di ricerca. “Tutti i nostri sensi, il comportamento e l’intelligenza emergono dalle comunicazioni elettriche tra i neuroni nel cervello, mediate dai canali ionici. Ora scopriamo che i batteri utilizzano canali ionici simili per comunicare e risolvere lo stress metabolico. La nostra scoperta suggerisce che i disturbi neurologici che sono attivati da stress metabolico possono avere antiche origini batteriche e potrebbe quindi fornire una nuova prospettiva su come trattare queste condizioni”.
“Gran parte della nostra comprensione dei segnali elettrici nel nostro cervello si basa su studi strutturali dei canali ionici batterici”, ha detto Suel.” Ma come i batteri utilizzano i canali ionici è rimasto un mistero fino ad oggi”.
Suel ed i suoi colleghi hanno intrapreso uno sforzo per esaminare la comunicazione a lunga distanza all’interno di biofilm – organizzate comunità contenenti milioni di cellule batteriche-. Queste comunità di batteri possono formare strutture sottili sulle superfici – come il tartaro che si sviluppa su denti – altamente resistenti agli agenti chimici e antibiotici.
L’interesse degli scienziati nello studio dei segnali a lungo raggio è cresciuto da uno studio precedente pubblicato nel mese di luglio dalla rivista Natura, che ha trovato che i biofilm sono in grado di risolvere i conflitti sociali all’interno della loro comunità di cellule batteriche, proprio come le società umane.
In un biofilm composto da centinaia di migliaia di Bacillus subtilis, le cellule batteriche crescono fino a una certa dimensione. I ricercatori hanno scoperto che il bordo esterno di protezione delle cellule, con accesso illimitato ai nutrienti, periodicamente smette di crescere per consentire ai nutrienti – in particolare al glutammato -, di fluire verso il centro riparato del biofilm. In questo modo, i batteri protetti al centro della colonia sono tenuti in vita e possono sopravvivere agli attacchi chimici e degli antibiotici.
Rendendosi conto che le oscillazioni nella crescita di biofilm richiede un coordinamento a lungo raggio tra i batteri alla periferia e quelli all’interno del biofilm, unitamente al fatto che i batteri erano in competizione per il glutammato, una molecola elettricamente carica, i ricercatori hanno ipotizzato che il coordinamento metabolico tra le cellule lontane all’interno biofilm poteva comportare una forma di comunicazione elettrochimica. Gli scienziati hanno notato che il glutammato è noto anche per guidare circa la metà di tutte le attività del cervello umano.
Così hanno progettato un esperimento per testare la loro ipotesi. L’obiettivo era di misurare accuratamente i cambiamenti potenziale della membrana cellulare batterica durante le oscillazioni metaboliche.
I ricercatori hanno osservato oscillazioni del potenziale della membrana cellulare batterica che hanno abbinato alle oscillazioni della crescita del biofilm ed hanno scoperto che i canali ionici erano responsabili di questi cambiamenti nel potenziale della membrana.Ulteriori esperimenti hanno rivelato che le oscillazioni erano condotte da segnali elettrici a lungo raggio all’interno dei biofilm che si propagano attraverso uno ione carico di potassio e coordinano l’attività metabolica dei batteri nelle regioni interne ed esterne del biofilm. Quando il canale ionico che permette al potassio di fluire dentro e fuori le cellule è stato eliminato dai batteri, il biofilm non era in grado di condurre questi segnali elettrici.
“Proprio come nei neuroni nel nostro cervello, abbiamo scoperto che i batteri utilizzano canali ionici per comunicare tra loro attraverso segnali elettrici”, ha detto Suel. “In questo modo, la comunità di batteri all’interno dei biofilm sembra funzionare proprio come un ‘cervello microbico’.”
Suel ha aggiunto che il meccanismo specifico mediante il quale i batteri comunicano tra loro è sorprendentemente simile a un processo nel cervello umano noto come “spreading depression corticale”, che è pensato per essere coinvolto in emicranie e convulsioni.
“La cosa interessante è che entrambi, emicranie e la segnalazione elettrica nei batteri che abbiamo scoperto, sono scatenate da stress metabolico”, ha spiegato il ricercatore. “Questo suggerisce che molti farmaci originariamente sviluppati per l’epilessia e l’emicrania possono anche essere efficaci nell’attaccare i biofilm batterici che sono diventati un crescente problema di salute in tutto il mondo, a causa della loro resistenza agli antibiotici”.
Alla luce di un rapporto quanto più genuino e corretto su tale tematiche, vorremmo sottoporre delle domande specifiche per comprendere quanto il corretto igienismo alimentare e le corrette abitudini influenzano il nostro corpo,le nostre abitudini e la nostra vita
Vaccini Informa ringrazia il Dottor Tancredi Ascani per la sua professionalità e la sua corretta informazione, nella speranza che si faccia tesoro delle sue preziose risposte e considerazioni.
Dott. Tancredi Ascani
– si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 2006 presso l’Università di Perugia ed è iscritto all’Albo professionale dei Medici Chirurghi al numero 6872;
– ha regolarmente frequentato il “Corso Triennale di Medicina Omeopatica Hahnemanniana” diplomandosi presso la S.I.M.O.H. (Scuola Italiana di Medicina Omeopatica Hahnemanniana), diretta dal Prof. Dott. Antonio Negro;
– è iscritto nel Registro dei Medici Chirurghi di Perugia che praticano Medicine Non Convenzionali per la disciplina Medicina Omeopatica;
– ha svolto tirocinio pratico e assistenza continuativa, presso studi medici di omeopati di fama internazionale quali il Prof. Dott. Antonio Negro, il Dott.Giampiero Ascani e il Dott. Pindaro Mattoli;
– da molti anni approfondisce e ha acquisito notevole esperienza nel campo della dietologia che integra, nella sua pratica ambulatoriale, alle sue conoscenze di medico chirurgo perfezionato in Omeopatia;
– ha partecipato a varie trasmissioni televisive di Medicina e tiene frequentemente conferenze sulla Medicina Omeopatica e sulle vaccinazioni rilevando come, la natura dell’obbligatorietà di quest’ultime, sia una violazione morale e fisica della libertà personale, oltrechè un’illogicità scientifica;
– ha scritto numerosi articoli sull’omeopatia e sulle vaccinazioni pubblicati in riviste medico-scientifiche e quotidiani,
– da qualche anno cura il sito www.omeosan.it, da lui supportato, che vuole essere un servizio informativo e interattivo per l’utente che può richiedere on-line consulti medici gratuiti e può trovare approfondimenti sui principi della vera omeopatia unicista hahnemanniana;
– per ulteriori approfondimenti consultare il link http://www.omeosan.it/index.html ;
– attualmente svolge attività clinico-ambulatoriale, come medico omeopata unicista ed esperto in alimentazione, presso studi privati in varie città d’Italia.
Grazie infinite a questo eccellente Professionista.Vaccini Informa ricorda di avere ottenuto il Consenso al trattamento dei dati; si ricorda altresì la riproduzione riservata della seguente intervista.
Si parla di prevenzione e cura; tutto ciò gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione delle malattie? Alla luce dei fatti odierni in cui si dice tutto ed il contrario di tutto, lei Dott. Ascani cosa pensa a riguardo?
“E’ proprio vero che in termini di prevenzione e cura ormai le informazioni sono così tante e discordanti che si sente dire tutto e il contrario di tutto. Purtroppo non ci sono fonti scientifiche ufficiali davvero credibili, viviamo in un mondo in cui le frodi e la manipolazione della ricerca medica sono all’ordine del giorno e quasi tutto ormai è completamente in mano alle grosse aziende farmaceutiche, il cui principale obiettivo è il profitto. Come fare quindi a districarsi tra tutta questa mole di informazioni e distinguere l’utile dal superfluo o dannoso?
In realtà è più facile di quanto si creda ma è necessario fare una premessa:
Se analizziamo la storia della medicina occidentale degli ultimi due secoli, possiamo constatare che questa è progredita in maniera sorprendente, soprattutto grazie ad una diagnostica strumentale sempre più avanzata e alle cosiddette super specializzazioni; ci si è concentrati su aspetti sempre più minuti e circoscritti dell’uomo e della malattia, arrivando a scoprire dettagli fino a poco tempo fa impensabili. A fronte di questo progresso conoscitivo sempre più minuzioso e settoriale e a risorse investite sempre più ingenti, purtroppo non si è assistito ad un corrispondente miglioramento della comprensione vera della “realtà uomo” e tanto meno alla formulazione di farmaci in grado di prevenire o guarire quelle che costituiscono la vera piaga della nostra epoca: le diagnostica strumentale . I farmaci tradizionali riescono in qualche modo a controllarne i sintomi ma queste permangono, non guariscono e oltretutto gli effetti collaterali delle terapie sono spesso peggiori della patologia stessa. Per quanto riguarda le malattie acute i risultati sono di poco migliori. Vero è che gli antibiotici possono essere efficaci ma il loro abuso ha portato all’insorgere di microrganismi sempre più resistenti e difficili da trattare e ad un indebolimento crescente del sistema immunitario di chi ne fa utilizzo.
Perchè si parla di “fallimento” della medicina moderna?
A mio giudizio, i motivi principali di questo fallimento della medicina moderna, sono due:
Il primo è da imputare all’analisi sempre più settoriale, materialista e superficiale della persona che ci allontana da una sua visione globale e dal vero motivo che l’ha portata ad ammalarsi. Si pretende di conoscere il paziente analizzandolo nelle sue parti più piccole come i geni, i cromosomi, le minime alterazioni tissutali o di laboratorio ma questo ci porta spesso a perderci in dettagli che ci dicono ben poco su chi realmente egli sia, sulla sua unicità e complessità e tanto meno ci dicono ciò di cui questi ha veramente bisogno. Questo porta alla formulazione di terapie perlopiù standardizzate che si concentrano solo sugli effetti superficiali della malattiae non sulle cause profonde che son sempre antecedenti a qualsiasi alterazione rilevabile, anche con i più moderni strumenti diagnostici.
Il secondo grave problema è la perdita di solidi “principi” alla guida di una medicina che è sempre più distante dalle Leggi della Natura. La medicina ufficiale si basa quasi interamente sull’uso di farmaci di sintesi somministrati al fine di far scomparire i sintomi o l’alterazione biochimica a cui si fa risalire la causa della malattia, ma si ignorano quasi completamente il vissuto del paziente, le sue abitudini e il suo aspetto psicologico che costituiscono fattori causali determinanti del suo stato di salute. Si pretende di sostituirsi alla natura facendo uso di terapie che stravolgono completamente il modo di agire fisiologico dell’organismo, nel suo costante tentativo di convivere in equilibrio con il mondo che lo circonda. E questo modo di procedere non può che allontanarci dall’obiettivo di una vera prevenzione, cura e miglioramento della qualità della vita. Se dobbiamo prendere una decisione sulla nostra salute cerchiamo quindi di liberarci da tutti i condizionamenti e dalla miriade di informazioni esterne di dubbia validità e recuperiamo i pochi principi sicuri e inconfutabili che abbiamo, da questi soltanto dobbiamo partire e, usando l’esperienza, la pratica e il buon senso, saremo in grado di capire ciò che è meglio per noi diventando veramente “medici di noi stessi”.
Entrando nel vivo della tematica sulla medicina “non convenzionale” può spiegarci in cosa consiste l’Omeopatia?Cosa guida tale pratica,cosa comporta e su cosa si basa?
Uno dei principi cardine che guidano l’omeopatia e quasi tutte le medicine olistiche non convenzionali, è quello che poggia sull’importanza dello stimolare la Vis Medicatrix Naturae (la Forza Curatrice della Natura): la migliore forma di cura o prevenzione è quella che consente ad un organismo di autocurarsi nel pieno rispetto della sua fisiologia e delle Forze della Natura che lo governano (un farmaco può intervenire su una o due reazioni ma nell’organismo ne avvengono miliardi al secondo e tutte agiscono con un’armonia e complessità inimitabili).
Bisognerebbe quindi limitarsi ad avviare questo processo nella maniera più dolce e meno dannosa possibile, mettendo l’organismo nelle condizioni di far da solo il resto. Quando dobbiamo prendere una qualsiasi decisione in campo medico poniamoci sempre questa domanda: “è una cosa che asseconda la direzione della natura? La natura agirebbe così?”. Molti dubbi svaniranno.
Entrando nel campo dell’igienismo alimentare; che ruolo svolge l’Alimentazione nel nostro sistema immunitario? Quanto sono importanti le corrette abitudini?
“Fa che il Cibo sia la tua Medicina e che la Medicina sia il tuo Cibo”, ecco un’altra profonda verità che già Ippocrate nel V secolo a.C. aveva compreso. Egli non poteva riassumere meglio l’importanza di una corretta alimentazione come primum movens verso il raggiungimento o il mantenimento della vera salute, nel pieno rispetto della nostra fisiologia. Anche sull’alimentazione ne abbiamo sentite tantissime, ogni anno ci propongono decine di diete diverse che rapidamente vengono poi abbandonate e dimenticate. La stessa “dietologia tradizionale” non riesce sempre a fornire le risposte giuste mancando di un’adeguata individualizzazione e rifacendosi troppo spesso a teorie superate, basate più sul consenso delle opinioni piuttosto che sulle evidenze clinico-scientifiche.
Come regolarsi quindi?
Anche qui la risposta è semplice: alimentandosi con cibi più naturali possibile, individualizzandoli secondo gli effetti e le sensazioni che questi ci danno, a prescindere da quali siano le raccomandazioni ufficiali.E’ inutile ad esempio, continuare a bere latte vaccino, anche se ci dicono che fa bene, se la stragrande maggioranza della popolazione che lo assume lo digerisce male o ha aggravamenti di disturbi preesistenti.
Cosa significa e comporta la frase “Alimentarsi correttamente” ?
Entrando maggiormente nel dettaglio i consigli che fornisco ai miei pazienti possono essere riassunti in pochi concetti, senza bisogno mettersi a pesare gli alimenti, contare le calorie o imporre menù rigidi da seguire. Mangiando in maniera sana l’organismo funziona meglio, il sistema immunitario si fortifica e la persona, disintossicandosi in maniera naturale, raggiunge di conseguenza il peso forma, oltre a sperimentare un livello energetico superiore.
Vorrei distinguere due aspetti dell’alimentazione.
Il primo riguarda la qualità degli alimenti:
.Prediligere cibi non trattati, cerali integrali, ancor meglio senza glutine, legumi, frutta secca, frutta e verdura di stagione, possibilmente biologici. Condire usando olio extravergine di oliva di buona qualità o olio di lino e semi oleosi (di lino, sesamo, zucca, girasole ecc.) e, importantissimo, usare sempre solo sale integrale (sale rosa dell’Himalaya, grigio della Bretagna ecc.). Ci hanno educato ad avere paura del sale quando questo invece è uno degli integratori più importanti che esista in quanto ricco di oligoelementi, fondamentale per il buon funzionamento della tiroide e quindi di tutto l’organismo.
I cibi che consiglio di evitare sono invece il latte di mucca e i suoi derivati (meglio usare un latte vegetale o, se proprio non se ne può fare a meno, latte e formaggi di capra o pecora), la carne rossa, di maiale, i salumi, gli oli vegetali raffinati (di mais, di palma, girasole, soia o di vegetali misti), parzialmente idrogenati e la margarina.
Sono ammessi, per chi non è vegetariano ma in moderate quantità, pollame, pesce e uova biologiche. Come dolcificante, al posto dello zucchero bianco, aspartame o similari, prediligere il miele, il succo d’agave, la stevia, lo zucchero di canna, il malto d’orzo o lo sciroppo d’acero.
Per quanto riguarda l’abbinamento degli alimenti sarebbe bene non mischiare proteine animali e vegetali nello stesso pasto e adottare il più possibile una dieta dissociata quindi, o un primo e un contorno o un secondo e un contorno; la frutta meglio mangiarla lontano dai pasti. Assicurarsi di bere almeno un litro e mezzo d’acqua al giorno, con acqua a basso residuo fisso e possibilmente in bottiglia di vetro (composti ormonali presenti nella plastica della bottiglie possono essere rilasciati nell’acqua).
Resta inteso che alimentarsi deve essere anche un momento di piacere e convivialità, ben vengano quindi saltuariamente anche gli sgarri, la conseguente gratificazione psicologica ridurrà certamente gran parte dei “danni” fatti.
.Il secondo aspetto che mi preme sottolineare riguarda la quantità degli alimenti. Anche qui abbiamo una certezza, tendiamo a mangiare troppo e oltre mezzo secolo di ricerche hanno evidenziato che la riduzione delle calorie assunte con la dieta quotidiana aumentano sia la salute che la longevità (basti pensare agli effetti benefici che può dare il digiuno). L’ideale sarebbe quello di mangiare solo quando si ha veramente appetito e smettere ancor prima di sentirsi sazi.
La raccomandazione tipica di fare tanti piccoli pasti durante la giornata non solo non va bene per tutti ma è addirittura controproducente, soprattutto per chi vuole perdere peso. Ogni volta che ingeriamo un alimento infatti, anche un semplice yogurt, provochiamo un aumento dell’ormone insulina che blocca subito il processo di dimagrimento e a ciò fa seguito un calo ipoglicemico che genera stanchezza e desiderio di altro cibo.
Una strategia alimentare che sto seguendo con soddisfazione e che consiglio (previa visita medica che escluda controindicazioni e ad esclusione di bambini o ragazzi in crescita) per perdere peso o mantenersi in salute è diametralmente opposta a quella generalmente consigliata e si basa sull’alimentarsi seguendo un semi-digiuno quotidiano: un unico pasto sostanzioso al giorno, meglio la sera, per facilitare il sonno. Per chi si alza molto presto, o non vuole proprio rinunciarci, si può anche mantenere la colazione. Durante il giorno saranno permessi tè, caffè e tisane senza zucchero, centrifughe di frutta e verdura e verdure crude a pranzo condite con semi oleosi e un po’ di olio d’oliva.
Il pasto serale è assolutamente libero; la persona può mangiare ciò che desidera fino a sentirsi sazia, senza tralasciare naturalmente i consigli alimentari sopracitati ma concedendosi anche qualche piccola gratificazione. Questo modus vivendi porta generalmente, in breve tempo, ad una riduzione dell’appetito, ad un aumento dell’energia e ad un miglioramento della forma fisica e della salute in generale.
E’ giusto apportare l’introduzione di vitamine a prescindere dalla sana alimentazione? Oggi c’è molta confusione in merito nonostante un largo e diffuso uso ad esempio della “vitamina D” nei bambini.
Quanto oggi il cibo contiene quelle proprietà che servono effettivamente al completamento ed al corretto funzionamento del nostro Sistema Immunitario?
E’ giusto per tanto utilizzare queste sostanze in maniera complementare?
Riguardo gli integratori alimentari non sono contrario a priori al loro utilizzo anzi, vi sono casi in cui questi possono agire bene in sostituzione dei farmaci e allora perché no, visto che hanno sicuramente meno effetti collaterali. Il tutto però usando sempre il buon senso e la giusta individualizzazione. E’ innegabile che la frutta e la verdura di oggi si siano impoverite enormemente a livello nutrizionale, rispetto a quelli di una volta, ma una persona sana che si alimenta bene, non ha bisogno di particolari integrazioni. Ricordiamoci sempre che le vitamine e i minerali presenti in natura, nel frutto o nella verdura interi, sono nettamente più salutari per l’uomo di quelli che possono essere sintetizzati (o estratti) in laboratorio.
Questi integratori isolati hanno infatti ben poco di naturale proprio perché non sono inseriti nel contesto armonioso delle migliaia di altre sostanze presenti nella frutta o nell’ortaggio da cui derivano. In diversi studi su soggetti a cui sono stati somministrati integratori singoli a base di beta-carotene, vitamina A e vitamina E, potenti antiossidanti, si è registrato addirittura un aumento dei tassi di mortalità.
Anche in questo caso quindi è sempre da preferire quello che ci offre la natura: il sole al posto dell’integrazione di vitamina D, acqua e limone al posto dell’integratore di vitamina C, una centrifuga di frutta e verdure al posto del multivitaminico etc;
In casi di aumentato fabbisogno è innegabile comunque che alcuni integratori possano essere di aiuto ma consiglio sempre di provare un integratore alla volta e osservarne l’effetto. Se una sostanza è di aiuto o meno, con la giusta osservazione si riesce a capirlo. In ogni caso si dovrebbe ricorrere agli integratori solo in caso di vera necessità e fare sempre dei periodi di pausa per non far abituare l’organismo. Per quanto mi riguarda preferisco utilizzare solo l’omeopatia ma non è raro che, per periodi limitati e con persone che ne abbiano particolare bisogno, affianchi alle cure omeopatiche integratori di ormai consolidata sicurezza ed efficacia come l’ascorbato di potassio, la melatonina etc.
..Pian piano siamo arrivati alla domanda relativa alle Vaccinazioni. Lasciando da parte la scelta genitoriale e concentrandoci sugli aspetti importanti, le chiediamo Dott. Tancredi Ascani di correlare le due tematiche assieme:
Si parla di “eradicazione “ delle malattie grazie alla profilassi vaccinale di massa. In realtà Vacciniinforma ha divulgato materiale in merito contenente grafici e documentazioni che attestano il calo della mortalità PRIMA dell’introduzione della profilassi vaccinale di massa.
In più,diverse sono le affermazioni rilasciate dai professionisti che hanno racchiuso il tutto in un’unica frase “La vittoria dell’igiene”;
Cosa ne pensa a riguardo? Che ruolo gioca una corretta igiene ed una sana alimentazione sulla “eradicazione”di determinate malattie ?
Quello sulla prevenzione tramite le vaccinazioni è uno dei più grandi abbagli della storia medicina. I dati epidemiologici parlano chiaro, la mortalità per le malattie infettive è crollato ben prima dell’introduzione dei vaccini e c’è stato lo stesso andamento anche nei Paesi in cui la vaccinazione non è stata praticata.
Se prendiamo come esempio l’influenza “Spagnola”, provocata da un virus A/H1N1 nel 1918, vediamo che questa ha potuto provocare milioni di morti soltanto grazie alla complicità del periodo storico in cui è avvenuta, durante la Grande Guerra; possiamo ben immaginare le condizioni igienico-sanitarie precarissime, la malnutrizione e lo stress psicofisico a cui era soggetta la popolazione in quel momento. Influenze simili, provocate dallo stesso tipo di virus ma in tempi più recenti e in condizioni igienico-sanitarie nettamente migliori, come è avvenuto per l’influenza suina del 2009, hanno sortito ben altri risultati, disturbi passeggeri più benigni della normale influenza stagionale.
Profilassi Vaccinale,Sistema immunitario,prevenzione delle malattie. Tre punti ,tre temi correlati e collegati. E’ fondamentale secondo lei una completa profilassi vaccinale? Anche in bambini di due mesi?
Anche qui cerchiamo di usare il buon senso e lasciamo da parte discorsi complessi sul sistema immunitario o elenchi di studi scientifici, quasi completamente assenti in caso di vaccini o comunque sempre di parte perché condotti da chi i vaccini li produce.
Come è possibile pensare che iniettare in circolo a un bambino sano e di pochi mesi, un cocktail di sostanze tossiche come antibiotici, formaldeide, mercurio, alluminio, ecc., uniti a virus o batteri fatti crescere nel luoghi più innaturali, a volte persino modificati geneticamente e contaminati da nanoparticelle, possa costituire il miglior mezzo di prevenzione dalle malattie?
Così facendo ci allontaniamo anni luce da quello che è probabilmente il principio medico più importante, il “primum non nocere” (per prima cosa non nuocere):
Con i farmaci già arrechiamo un danno al minimo accenno di malattia, con in vaccini andiamo ancora oltre, arrechiamo un danno a persone sane, prima ancora che si ammalino (e che forse si ammaleranno per il vaccino stesso). Influenzati dai media ci preoccupiamo per malattie ormai quasi del tutto scomparse nel mondo occidentale e non prestiamo attenzione alle vere piaghe della nostra epoca come le allergie, l’asma, le malattie autoimmuni e l’autismo che sono tutte fortemente correlate alle vaccinazioni.
Per esperienza personale ho seguito migliaia di bambini non vaccinati e non ho mai avuto alcun problema con qualsiasi malattia infettiva per cui ci si vaccina. Con pochi granuli omeopatici tutto si è sempre risolto in maniera dolce e rapida, senza dover mai ricorrere ad alcun farmaco.
Si parla di anamnesi prima di una profilassi vaccinale. Cosa ne pensa a riguardo? E’ giusto verificare lo stato del nostro Sistema immunitario PRIMA di qualsiasi vaccinazione? Molti sono i dubbi genitoriali in merito a questa controversa tematica.
Sarebbe giusto fare un’anamnesi e interessarsi sugli esami da fare se qualcuno ritenesse utile la pratica vaccinale ma credo che il mio pensiero sia passato:
personalmente sconsiglio sempre e a chiunque di andare ad intaccare il fragile sistema immunitario di un bambino “sano” con qualsiasi sostanza non naturale che possa arrecargli un danno.
Non esistono inoltre esami o metodiche particolari che possano scongiurare in maniera certa un eventuale danno da vaccino. Ancora non abbiamo compreso appieno i complessi meccanismi del sistema immunitario.
Vi son persone che hanno una quantità elevata di anticorpi protettivi verso quella malattia che comunque contraggono, altri invece non hanno anticorpi specifici e non si ammalano.
Scoppiano epidemie in comunità vaccinate al 100%. Entrano in gioco altri fattori che sfuggono al nostro controllo, che senso ha quindi rischiare e sprecare tempo e denaro in esami che non ci forniscono alcuna certezza?
Quale è quindi il modo migliore di fare prevenzione?
Non dimenticando mai il profondo pensiero di L. Pasteur, padre della Microbiologia moderna, allorchè, nel suo letto di morte, sentenziò:
“…il terreno è tutto, ben più importante del microbo”.
Egli, dopo una vita passata a creare armi (vaccini e antibiotici) rivolti contro virus e batteri, aveva compreso che questi sono nettamente meno importanti di un “terreno” (il sistema immunitario) forte ed è a questo a cui noi dobbiamo puntare per fare una vera ed efficace prevenzione:
seguire quindi un’alimentazione sana, gratificante e senza eccessi, praticare quotidianamente attività fisica, esporsi nel giusto modo al sole, curare l’igiene personale, evitare il più possibile i farmaci e le fonti di inquinamento e, cosa più importante, cercare di vivere una vita serena e gioiosa ascoltando e osservando sé stessi, perseguendo i propri desideri e allontanando tutto ciò che è per noi, o per i nostri figli, fonte di stress psicologico e paura.
Vaccini Informa ringrazia nuovamente il Dott. Tancredi Ascani per la sua professionalità e correttezza sperando che i lettori facciano tesoro dei suoi consigli.
A TAL PROPOSITO E BASANDOCI SULLA PROFESSIONALITA’ DEL DOTTOR ASCANI,RICORDIAMO AI LETTORI UN PRECETTO FONDAMENTALE LASCIATO NEL DIMENTICATOIO DA MOLTI.
“Non Nuocere”
QUESTA FEDELTA’ A CUI DIVERSI CAMICI HANNO RINUNCIATO,PROSEGUENDO PER UNA STRADA DIVERSA.
IL PRINCIPIO CARDINE DELLA MEDICINA È QUELLO DI “PRECAUZIONE” IN BASE AL QUALE, DI FRONTE ALL’IMPOSSIBILITÀ DI ESCLUDERE LA DANNOSITÀ DI UN FARMACO O DI UN INTERVENTO, IL MEDICO SI DOVREBBE ASTENERE;
PRINCIPIO CHE NEGLI ULTIMI DECENNI È STATO ABBANDONATO PER SEGUIRE QUELLO – PER LORO ASSOLUTAMENTE PRIORITARIO – DEL PROFITTO (non per tutti,ovviamente)
Su quali basi e dopo quali”rigorosi” controlli, viene rilasciata la licenza prima di immetterli sul mercato per la commercializzazione ?
Aggiornamento fonti novembre 2015 ( a fine articolo)
Oltre un miliardo di dosi di vaccini prodotti in tutto il mondo ogni anno, sono indicati e vengono somministrati attraverso la profilassi vaccinale, a neonati sani, bambini e adulti.
Pertanto, è fondamentale che i vaccini dimostrino di essere sicuri ed efficaci.
L’organo FDA richiede per questo motivo un rigoroso programma di sviluppo e di controllo in laboratorio, così come viene fatto negli studi su animali e clinici, per determinare la loro sicurezza ed efficacia. Scienziati e clinici dell’ FDA dovrebbero quindi valutare attentamente il tutto per poi rilasciare la licenza dando il via alla commercializzazione negli Stati Uniti.
Prima di rilasciare la licenza,l’ FDA prende tutti gli ingredienti di un vaccino in considerazione, compresi quelli attivi. Dopo che la stessa FDA approva un vaccino,successivamente passa al controllo della sua sicurezza.
Perché in alcuni vaccini è presente l’alluminio ?
I Sali di alluminio sono incorporati in alcune formulazioni, come coadiuvante.
Un adiuvante è una sostanza aggiunta ad alcuni vaccini per “migliorare” la risposta immunitaria dei soggetti vaccinati. I sali di alluminio in alcuni vaccini autorizzati sono:
idrossido di alluminio, fosfato di alluminio, allume (solfato di alluminio di potassio), o sali di alluminio misti.
Per esempio: sali di alluminio sono utilizzati nei vaccini DTaP, il vaccino pneumococcico coniugato, e vaccini per l’epatite B.
***CONTINUANDO LA “FARSA” DELLA “VERITA” DA PARTE DI QUESTI COMPETENTI ORGANI, SI LEGGE QUANTO SEGUE:
“L’Alluminio contenuto nei vaccini ha un profilo di sicurezza dimostrato da oltre sei decenni di utilizzo. Da segnalare, la fonte più comune di esposizione all’alluminio è da mangiare cibo o acqua potabile”
***Ricordiamo :
ANCORA OGGI SI NEGA la presenza dell’Alluminio nei vaccini e di altri elementi quali Mercurio etc..
QUESTI ELEMENTI sono tossici,in quanto tali arrivano nei nostri corpi in maniera “INNATURALE” (poichè intramuscolo) forzando lo stesso a superare o a scavalcare addirittura -cosa pericolosissima- quegli step fondamentali per combattere e debellare nella giusta maniera i virus. L’esempio dell’aria o dell’acqua non è paragonabile ad una iniezione, questo è bene dirlo.
TAVOLA CONTENENTE TUTTI GLI ELEMENTI
Vaccine Excipient & Media Summary Excipients Included in U.S. Vaccines, by Vaccine
Ci sono altri coadiuvanti utilizzati nei vaccini approvati dalla FDA?
Sì. Cervarix, un vaccino per prevenire il cancro del collo dell’utero causato da diversi tipi di papillomavirus umano (16 e 18), comprende AS04 nella sua formulazione.
L’AS04 è una combinazione di idrossido di alluminio e monofosforil lipide A (MPL).
L’MPL è una sostanza simile al grasso purificato.
Inoltre, il vaccino per la prevenzione dell’ H5N1, comunemente indicata come “influenza aviaria,” contiene l’adiuvante AS03, una emulsione “olio-in-acqua”. L’adiuvante AS03 è costituito dai composti oleosi, D, L-alfa-tocoferolo (vitamina E), squalene, e il polisorbato 80, il quale serve a mantenere insieme tutti gli elementi , impedendo loro di separarsi; poi troviamo acqua contenente piccole quantità i sali .
Come l’ FDA valuta la sicurezza e l’efficacia?
Quando si valuta l’efficacia e la sicurezza di un vaccino, l’ FDA considera il comportamento e le reazioni,la nocività degli adiuvanti come componente di esso; questi non sono concessi in licenza separatamente.
Perché la presenza di antibiotici in alcuni vaccini?
Alcuni antibiotici possono essere utilizzati in determinate produzioni per “prevenire la contaminazione batterica durante la produzione“.
Il risultato? Piccole quantità di antibiotici possono essere presenti in alcuni vaccini.
Ricordiamo come alcuni antibiotici possano causare gravi reazioni allergiche in molti bambini allergici a loro volta (orticaria, gonfiore nella parte posteriore della gola, e la pressione sanguigna bassa); i genitori sono preoccupati perciò della dannosità di tali antibiotici presenti.
Tuttavia,dichiarano che gli antibiotici più suscettibili, causa delle gravi reazioni allergiche (ad esempio, penicilline, cefalosporine e sulfamidici) non sono usati nella produzione di vaccini, e quindi non sono contenuti nei vaccini.
Esempi di antibiotici utilizzati durante la fabbricazione di vaccini includono neomicina, polimixina B, streptomicina e gentamicina. Alcuni antibiotici utilizzati nella produzione di vaccini sono presenti in quantità molto piccole.
Un esempio? I vaccini dell’influenza con virus “inattivato”.
Essi sono utilizzati per ridurre la crescita batterica nelle uova, durante le fasi di lavorazione, perché queste, non sono prodotti sterili. Gli antibiotici che vengono utilizzati a dosi molto piccole,non sono stati chiaramente associati a gravi reazioni allergiche.
***E’ BENE RICORDARE SEMPRE AI DOTTORI DI FARE CONSENSO INFORMATO E DI CHIEDERE EVENTUALI PREDISPOSIZIONI IN FAMIGLIA. NOI SIAMO IL NOSTRO CORREDO GENETICO.A CONTRASTARE QUESTE DICHIARAZIONI LEGGIAMO DI SEGUITO L’INEFFICACIA E L’ALLARME PER LE INFEZIONI***
L’inefficacia degli antibiotici. Un antibiotico su due è inefficace: è allarme per le infezioni. L’inefficacia degli antibiotici; un antibiotico su due non funziona. Essere resistenti ai farmaci è un fenomeno che dilaga ed’è abbastanza preoccupante: un antibiotico su due, infatti, non funziona.
Perché la presenza di formaldeide in alcuni vaccini?
La Formaldeide ha una lunga storia dell’ uso sicuro nella fabbricazione di alcuni vaccini virali e batterici. Viene utilizzata per inattivare virus in modo che essi non causino la malattia (ad esempio, per virus della polio, usato per comporre il vaccino) e decontaminare tossine batteriche, come la tossina usata per il vaccino contro la difterite.
La formaldeide è diluita durante il processo di fabbricazione, ma i quantitativi residui di formaldeide possono essere trovati in alcuni vaccini attuali.
“La quantità di formaldeide presente in alcuni vaccini è così piccola rispetto alla concentrazione che si verifica naturalmente nel corpo che non pone problemi di sicurezza”.
La formaldeide è anche prodotta naturalmente nel corpo per produrre energia e creando il materiale di base necessario per gli importanti processi vitali. Ciò include gli amminoacidi, che sono i mattoni delle proteine di cui il corpo ha bisogno.
La formaldeide è presente anche nell’ambiente in diversi modi. E ‘utilizzata nei materiali da costruzione, come conservante nei laboratori e per la produzione di molti prodotti per la casa.
L’eccessiva esposizione alla formaldeide può causare il cancro, ma le ultime ricerche hanno dimostrato che il rischio maggiore è portato dall’aria quando la formaldeide viene respirata (si verifica spesso nelle persone che abitualmente utilizzano la formaldeide nel loro lavoro).
Non vi è alcuna prova che collega il cancro all’esposizione infrequente piccole quantità di formaldeide tramite iniezione come avviene con i vaccini.
***ALLEGHIAMO DI SEGUITO UN ASTRATTO CON FONTE CHE SI CONTRAPPONE CON LE DICHIARAZIONI ERRATE DELL’ORGANO FDA***
LA SICUREZZA DELLA FORMALDEIDE E’ CERTIFICATA: CANCEROGENA!
Formaldeide cancerogena
Inserito il 1 aprile 2015 in News ANMA
Il 24 marzo è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il Regolamento (UE) 2015/491 del 23 marzo 2015
Ultim’ora: il 24 marzo è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il Regolamento (UE) 2015/491 del 23 marzo 2015 che, facendo seguito a notizie già diffuse in forma ufficiosa nelle scorse settimane, conferma lo spostamento del termine del periodo transitorio per l’applicazione alla formaldeide della nuova classificazione come cancerogeno di categoria 1B al 1 gennaio 2016.
La data precedentemente prevista era il 1 aprile 2015, lo spostamento si è reso necessario in quanto il periodo transitorio previsto tra la pubblicazione del regolamento 605/2014 che ha sancito il cambio di classificazione e la data prevista per l’entrata in vigore è stato ritenuto troppo breve rispetto ad altri casi analoghi.
Con pubblicazione nella G.U. dell’Unione Europea (6 giugno 2014) la Formaldeide dal 1 aprile 2015 viene considerata: cancerogena 1/B (Regolamento U.E. n.605/2014 del 5 giugno 2014).
In pratica, ove la formaldeide sia presente e ci siano lavoratori esposti, bisognerà procedere a rivedere il Documento di Valutazione di Rischio secondo le indicazioni del Titolo IX del D.Lvo 81/08 (protezione da agenti cancerogeni e mutageni) e dare corso a tutti gli obblighi previsti (sistemi chiusi, eliminazione o riduzione del rischio, registro esposti, sorveglianza sanitaria …), tutto entro il primo aprile.
Perché anche gli zuccheri, aminoacidi e proteine sono aggiunti in alcuni vaccini?
Queste sostanze possono essere aggiunte come stabilizzanti. Essi consentono di proteggere il vaccino da condizioni avverse come il processo di liofilizzazione.
Gli Stabilizzatori aggiunti ai vaccini comprendono: zuccheri come saccarosio e lattosio, amminoacidi come glicina o il sale monosodico dell’acido glutammico e proteine come l’albumina sierica umana o la gelatina. Zuccheri, amminoacidi e proteine non sono unici per vaccini e si incontrano nella vita quotidiana nella dieta e sono componenti che sono corpo naturalmente.
***SAREBBE INTERESSANTE INDAGARE SULLE EVENTUALI PREDISPOSIZIONI E INTOLLERANZE A SOSTANZE COME IL LATTOSIO***
Perché alcuni vaccini contengono conservanti ?
I Conservanti vengono aggiunti in alcune formulazioni per prevenire la crescita di batteri o funghi che potrebbero contaminare il vaccino durante il suo utilizzo.
***ESEMPIO DI CONTAMINAZIONI?***
Il CDC ha pubblicato sul proprio sito web ( deposto questo post e poi STRANAMENTE ELIMINATO). Clicca qui per una copia archiviata internet ), un dato sconcertante:
“ben 30 milioni di americani potrebbero essere a rischio di sviluppare il cancro a causa di vaccino antipolio contaminato con Simian Virus 40 (SV40) in alcune specie di scimmie”.
Nella produzione di vaccini virali, il virus può essere coltivato in cellule. Queste cellule hanno bisogno di una fonte di alimentazione, che in alcuni casi può essere fornita dal siero bovino fetale.
L’organo FDA è blando nel riportare queste affermazioni in realtà contrastanti con l’altra parte della comunità scientifica.
Di seguito gli allegati di riferimento.
Secondo l’Environmental Defense (precedentemente noto come l’Environmental Defense Fund), tutti gli ingredienti dei vaccini sono tossici, cancerogeni o potenzialmente dannosi per la pelle. Questi agiscono dando problematiche gastrointestinali, polmonari, al sistema immunitario e neurologico.
MSG, antigelo,fenolo (usato come disinfettante), formaldeide (che causano il cancro e usato per imbalsamare), alluminio (associata con la malattia e le convulsioni di alzheimer), glicerina (tossico per i reni, il fegato, può causare danni ai polmoni, danni gastrointestinali e morte ), piombo, cadmio, solfati, le proteine del lievito, antibiotici, acetone (utilizzato in acetone), neomicina (antibiotico) e streptomicina(antibiotici). Thimerosal (più tossico del mercurio, un conservante ancora in uso in molti vaccini,può causare gravi danni neurologici così come altre in pericolo di vita malattie autoimmuni). Sappiamo la coltura di questi vaccini? La conosciamo?
Questi vaccini sono coltivati su animali (organi) o tessuti umani, come i reni di scimmia, embrioni di pollo, siero di vitello, cellule diploidi umane (gli organi sezionati di feti abortiti), sangue di maiale, sangue di cavallo e il cervello di coniglio.
Il potenziale di contaminazione da non rilevati, gravissime virus animali è molto elevato.
Con determinati elementi incredibilmente tossici elencati di seguito a cui un bambino è sottoposto diverse volte,non c’è da meravigliarsi sui risultati di questi sondaggi.
I medici sono perplessi certamente. Tutti conosciamo gli elementi attivi contenuti nei vaccini.
I bugiardini parlano chiaro.
Di seguito allegati e fonti di riferimento su bugiardini e due intere sezioni dedicate al Mercurio e l’Alluminio
Il problema di queste affermazioni è che non sono supportate da prove. Quando guardiamo i dati effettivi, vediamo altro. Benché molte persone siano morte a causa della pertosse nella prima parte del 1900, dal momento dell’introduzione del vaccino, il tasso di morte negli Stati Uniti è diminuito di oltre il 90 per cento. Utilizzando la fonte che è stata il riferimento per affermare tutto questo sul giornale Pediatrics, vediamo che il calo delle morti dalla vetta è stato di circa il 92 per cento prima dell’introduzione del vaccino DTP…
Currently, the increasing numbers of vaccine administrations are associated with increased reports of adverse vaccine reactions. Whilst the general adverse reactions including allergic reactions caused by the vaccine itself or the vaccine components, are rare, they can in some circumstances be serious and even fatal. In accordance with many IgE-mediated reactions and immediate-type allergic reactions, the primary allergens are proteins. The proteins most often implicated in vaccine allergies are egg and gelatin, with perhaps rare reactions to yeast or latex. Numerous studies have demonstrated that the injectable influenza vaccine can be safely administered, although with appropriate precautions, to patients with severe egg allergy, as the current influenza vaccines contain small trace amounts of egg protein. If an allergy is suspected, an accurate examination followed by algorithms is vital for correct diagnosis, treatment and decision regarding re-vaccination in patients with immediate-type reactions to vaccines. Facilities and health care professionals should be available to treat immediate hypersensitivity reactions (anaphylaxis) in all settings where vaccines are administered.
Meccanismi di tossicità adiuvante alluminio e autoimmunità nella popolazione pediatrica.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22235057
Coadiuvanti in alluminio: sono sicuri?
Astratto
L’alluminio è la neurotossina più utilizzata come adiuvante nei vaccini. Nonostante quasi 90 anni di uso diffuso,la scienza è ancora allo scuro sul meccanismo d’azione della medesima. Ricerche sperimentali, tuttavia, mostrano chiaramente che i coadiuvanti d’alluminio possono indurre a gravi malattie immunologiche. L’alluminio è un rischio per l’autoimmunità e le complicanze neurologiche associate e può quindi avere conseguenze per la salute negative (profonde e diffuse).
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21568886
Ci sono effetti negativi sul sistema nervoso centrale di coadiuvanti alluminio utilizzati nei vaccini e immunoterapia?
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25428645
BIOPERSISTENZA E TRASLOCAZIONE CEREBRALE DELL’ALLUMINIO UTILIZZATO COME ADIUVANTE NEI VACCINI
L’utilizzo di antigeni altamente puri per migliorare la sicurezza del vaccino ha portato a ridurre l’immunogenicità del vaccino e l’efficacia. Questo ha portato alla necessità di utilizzare adiuvanti per migliorare l’immunogenicità del vaccino. L’adiuvante ideale dovrebbe massimizzare l’immunogenicità del vaccino senza compromettere la tollerabilità e la sicurezza.
Un antibiotico su due è inefficace: è allarme per le infezioni.
L’inefficacia degli antibiotici; un antibiotico su due non funziona.
Essere resistenti ai farmaci è un fenomeno che dilaga ed’è abbastanza preoccupante: un antibiotico su due, infatti, non funziona.
Colpiti in particolare sono gli anziani;non a caso viene segnalato un allarmante auumento delle infezioni contratte proprio nelle case di riposo.
Si segnala un vertiginoso aumento delle infezioni contratte nelle case di riposo. Le infezioni crescono all’aumentare dell’età: sopra i 65 anni i fattori di rischio aumentano di almeno tre volte.
Questo quadro è emerso nel V Congresso Internazionale sulle Malattie Infettive, promosso a Milano dalla Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit).
Sono circa 400mila i pazienti della Comunità Europea che vengono colpiti da infezioni legate all’assistenza sanitaria, con una stima di 147 mila morti ogni anno. Le infezioni più frequenti sono le polmoniti, in particolare quelle legate alle comunità e agli ospedali, che percentualmente sono il 19,4% di tutte le infezioni, le post chirurgiche, che riguardano il 19,6% del numero complessivo e le infezioni urinarie (19%).
Secondo vari studi,in molti pazienti, il 48% dei farmaci impiegati risulta inefficace.
Ad essere sotto accusa sono in particolare alcuni antibiotici tra i più usati sia dai medici di famiglia sia in Ospedale.
L’Italia è, tra i paesi Ue, la nazione che ha le più alte percentuali di resistenza alla maggior parte degli antibiotici, con percentuali che vanno dal 25% a oltre il 50%. Il nostro, inoltre, è anche il Paese dove circolano più batteri resistenti a tutti gli antibiotici.
AGGIORNAMENTO FONTI MAGGIO 2015
Antibiotici, dossier Oms su infezioni batteriche: “Italia al quinto posto”
Il documento è un’analisi dettagliata e impietosa della resistenza agli antibiotici. “Ignorare questo fenomeno – denunciano gli esperti Onu – potrebbe avere un impatto potenzialmente catastrofico”. L’indagine riguarda 133 Nazioni, tra cui il nostro
C’è uno scenario che spaventa molti medici ed epidemiologi. In un futuro non troppo lontano si potrebbe tornare a morire anche per una banale infezione batterica. Come avveniva prima cheAlexander Fleming scoprisse per caso, nel 1928, la penicillina. L’alba di una nuova “era post-antibiotica”, come la definisce l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in un report appena pubblicato, intitolato “Worldwide country situation analysis: response to the antimicrobial resistence”.
Il documento dell’Oms è un’analisi dettagliata e impietosa dellaresistenza agli antibiotici. “Ignorare questo fenomeno – denunciano gli esperti Onu – potrebbe avere un impatto potenzialmente catastrofico”. L’indagine riguarda 133 Nazioni, tra cui l’Italia. Il nostro Paese è, infatti, tra i primi cinque in Ue per la presenza di ceppi batterici comuni e aggressivi, come Escherichia Coli, Staphylococcus aureus ePseudomonas aeruginosa, e al quinto posto per il consumo di antibiotici.
Proprio l’abuso di questi farmaci, per esempio contro le infezioni virali, secondo gli esperti dell’Oms, è alla base della crescita esponenziale della resistenza, “una delle minacce più serie per lasalute pubblica globale del nostro tempo”, si legge nel rapporto.Definita addirittura un “Armageddon” dagli studiosi della Società europea di Microbiologia clinica e malattie infettive (Escmid), che nelle scorse settimane hanno disegnato un vero e proprio scenario di guerra per l’Europa.
Entro il 2025 nel Vecchio continente potrebbero, infatti, esserci oltre un milione di decessi, una cifra che rischia di salire a 10 milioni l’anno nel 2050, con un costo per l’Ue di circa 1,5 miliardi di euro.
L’Oms non si limita, però, a lanciare l’allarme ma, per invertire questo pericoloso trend, propone anche alcune precise linee d’intervento. A partire da una maggiore prevenzione, una migliore razionalizzazione dell’uso di antibiotici, e soprattutto più investimenti. Come negli Usa, dove il presidente Barack Obama ha annunciato a gennaio lo stanziamento di più di un miliardo di dollari di fondi federali per la ricerca.
L’obiettivo è isolare nuove molecole con attività antibiotica. Se i batteri, infatti, negli ultimi decenni hanno perfezionato sempre di più i loro meccanismi di difesa, altrettanto non si può dire della nostre contromisure. Sono anni ormai che non si scoprono nuovi antibiotici, un settore in cui da tempo la ricerca è ferma al palo. “Tutti i tipi di batteri stanno diventando resistenti alle medicine – sottolinea Keiji Fukuda, Assistant Director General for Health Security dell’Oms -. Il fenomeno riguarda tutte le regioni del mondo, ed è per questo necessario – conclude l’esperto – che ciascun Paese faccia la propria parte per fronteggiare questa minaccia globale”.
Fonte riportata direttamente da “Lo sportello dei diritti”
Gli antibiotici aumentano il rischio di diabete: Studio Shock rivelerebbe i rischi per quelli che ne prendono troppo.
28/08/2015
Coloro che assumono troppi antibiotici possono essere a rischio di sviluppare il diabete Uno scioccante nuovo studio rivelerebbe che esiste un chiaro legame tra la malattia e il numero di volte che ad un paziente è stato prescritto questo tipo di farmaci.
A quelli che avrebbero ricevuto cinque o più prescrizioni per un periodo fino a 15 anni avrebbero fino al 53 % più probabilità di sviluppare diabete di tipo 2 rispetto a quelli che hanno assunto antibiotici solo una volta o mai. Ricercatori danesi hanno monitorato i dati provenienti da 170.404 pazienti con diabete di tipo 2 e 1,3 milioni che non hanno avuti la malattia.Hanno trovato che il rischio di ammalarsi di diabete era più alta in quelli dato antibiotici che sono efficaci contro una gamma ristretta di batteri. L’autore dello studio, il dottor Kristian Mikkelsen ha spiegato: “Nella nostra ricerca abbiamo trovato persone che hanno il diabete di tipo 2 che avevano assunto significativamente più antibiotici fino a 15 anni prima della diagnosi rispetto ai sani.”
Il dottor Mikkelsen, dell’ospedale di Gentofte a Hellerup, Danimarca, ha detto tuttavia che maggiori studi sono necessari perché i risultati non hanno dimostrato che i farmaci innescano diabete.
Gli antibiotici, costituiscono la principale modalità di trattamento delle infezioni da più di 60 anni, tra l’altro possono alterare la flora batterica che vive nell’intestino. Secondo alcune ricerche una vera e propria “epidemia” di diabete colpirà 8 milioni di britannici tanto da paralizzare il sistema sanitario del Regno Unito. Secondo alcuni ricercatori taluni virus possono contribuire ad alterare le capacità nei soggetti diabetici di metabolizzare lo zucchero. Ma una spiegazione alternativa potrebbe essere che le persone con diabete non diagnosticato possono essere più soggette ad infezione e pertanto utilizzare più antibiotici.
L’influenza di altri fattori di rischio chiave non potrebbe essere eliminata e potrebbe essere che l’obesità e il diabete di tipo 2 siano causa di un maggiore uso di antibiotici, perché si ritiene che entrambi aumentino il rischio di infezione. Il dottor Richard Elliott, ricercatore responsabile delle comunicazioni presso il Diabetes UK, ha detto: “anche se noi non possiamo dedurre la causalità da questo studio, i risultati sollevano la possibilità che gli antibiotici potrebbero aumentare il rischio di diabete di tipo 2. “Il diabete è una delle più grandi sfide del moderno sistema di assistenza sanitaria, con un’incidenza crescente a livello globale. “Le indagini successive sull’effetto a lungo termine dell’uso di antibiotici potrebbe rivelare risposte preziose su come affrontare questa crisi di salute pubblica. Modelli nell’uso degli antibiotici possono offrire un’opportunità per prevenire lo sviluppo della malattia o per diagnosticarlo presto.”
Il Diabete di tipo 2 è la forma più comune della patologia e che riguarda il 90-95 % di tutti i casi. Basti pensare che nella sola Gran Bretagna la vita di 4 milioni di persone è ora segnata dalla malattia e l’epidemia sta costando al sistema sanitario di quel paese 10 miliardi di sterline all’anno. Il nuovo studio, pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & metabolism, ha scoperto che le persone con diabete di tipo 2 hanno ricevuto 0,8 prescrizioni di antibiotici all’anno in media. In confronto, i non- diabetici ne hanno ricevute 0,5 prescrizioni all’anno. Al di là della necessità di altri studi a lungo termine, questi dati per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, evidenziano l’ulteriore conferma dei rischi derivanti dall’abuso di antibiotici.
Antimicrobici. Le nuove linee guida del Nice. Ancora troppe prescrizioni inutili di antibiotici
ASTRATTO
Le nuove linee guida del NICE riguardano l’uso efficace degli antimicrobici (inclusi gli antibiotici) nei bambini, nei giovani e negli adulti. Ancora oggi 9 medici su 10 affermano di subire pressioni per la prescrizione degli antibiotici, e il 97% dei pazienti che chiedono antibiotici ricevono la prescrizione richiesta
Il caso in Uk: commissione chiede conto per 18 scatole di antibiotici in un anno (da DocorNews33 del 15 settembre 2015)
Antibiotici da prescrivere con giudizio nel Regno Unito, ma non perché i soldi del servizio sanitario sono contati. Marco Nardelli “general practitioner” di origine italiana, trapiantato a Londra in un ambulatorio di Medicina di Famiglia da due anni, in un post su un blog scrive: «Storie di appropriatezza in UK.
Settimana prossima mi vedo con la “commissione antibiotici”, proprio io che ne do pochi di mio. Mi chiedono come mai ho prescritto diciotto scatole di Augmentin in un anno (il mio ambulatorio è di 5500 pazienti) quando potevo dare amoxicillina senza clavulanato». In Italia dunque stiamo ancora bene, visto che nessuno fa le pulci sulla differenza di prezzo, che equivale a circa 2 euro a confezione? «Non è una questione economica ma di mera appropriatezza -precisa Nardelli – alle autorità britanniche è molto presente il problema delle resistenze agli antibiotici destinate a svilupparsi quanto più utilizzeremo questi medicinali e impiegheremo molecole a largo raggio.
In Uk l’augmentin è utilizzato solo in situazioni complesse. Per le infezioni delle vie respiratorie in prima battuta c’è l’amoxicillina o la doxiciclina. Per le tonsilliti si va su altri antibiotici e nel bambino non si bada a spese poiché si prescrive la fenoximetilpenicillina sciroppo (una scatola è 21 sterline)».
In realtà l’indicazione funziona sotto il profilo clinico. «Gli stessi pazienti italiani a Londra da me trattati con le linee guida Uk, ma provenienti dal contesto italiano dove si usa augmentin e non amoxicillina, guariscono, non tornano in studio per nuovi trattamenti».
E si risparmia: non soldi ma la “verginità” del sistema immunitario.
«Le commissioni per l’appropriatezza, formate da esperti e general practitioners, non hanno intento punitivo e matrice amministrativa, ma sono di “audit”, formative», spiega Nardelli. «I clinical commissioning group, equivalenti delle nostre Asl sotto il profilo dell’acquisto di prestazioni, vogliono sapere se facciamo medicina difensiva, che cosa prescriviamo e come. L’obiettivo fissato dai National Institute for Health and Care Excellence (Nice) è ridurre la prescrizione di antibiotici che se usati male al momento di essere riutilizzati contro la loro vera patologia “target” non riescono più a fronteggiarla perché il ceppo batterico ha sviluppato resistenza». «Naturalmente il governo conservatore è sempre più attento ai costi», dice Francesco Carelli membro del Royal College of General Practitioners.
«Adesso si risparmia dove ci “sarebbe” l’evidenza di maggior spesa, non importa se in termini di sterline o di centesimi, e i medici possono poco, malgrado la categoria sia unita come non è in Italia. Beninteso, da noi stanno per arrivare linee guida sull’appropriatezza degli esami che non si limitano solo a Tac e Rmn ma non consentiranno di fruire a malati “rari” (esempio, sarcoidosi e patologie reumatologiche) di diagnosi differenziali con importanti markers tumorali».
Nardelli conferma che c’è una stretta in Uk, ma sottolinea che sul territorio il risparmio si traduce più che altro nei minori stanziamenti del National Health Service per il budget degli ambulatori di Medicina Generale. «Qui l’ambulatorio di Medicina Generale, risolve tutto; fa prelievi, dà risposte a qualsiasi bisogno. La sicurezza dei pazienti è garantita da una forte informatizzazione dei dati clinici. Ogni esame del sangue, test o consulto specialistico arriva telematicamente dalle strutture eroganti alla cartella clinica elettronica del Medico di Medicina Generale e non viene mai perso evitando costose inutili ripetizioni di esami già fatti».
Antibiotici prescritti con troppa facilità.Ogni anno ne sono venduti milioni,senza conoscerne gli effetti dannosi. 25 Giugno 2014 Nel maggio 2014 , tramite lettera al Senato degli Stati Uniti , il dottor Jay S. Cohen ha parlato dei fluorochinoloni “Nei miei 40 anni di farmacovigilanza, ho notato che i FQ (fluorochinoloni) superano Vioxx e talidomide per i danni causati.”..
Farmacologia Molecolare, ” Delayed Cytotocicity e la scissione del DNA mitocondriale in Ciprofloxacina trattati cellule di mammifero “
Medicina Fisica e Riabilitazione (PM & R) ” Complicazioni del sistema muscoloscheletrico dei fluorochinoloni: Linee guida e precauzioni per l’uso nella popolazione atletica “
Meccanismi in Medicina, video, ” I fluorochinoloni: meccanismi di azione e resistenza “
PNAS, ” Origine dei mitocondri in relazione alla storia evolutiva dei eucariotica alanil-tRNA sintetasi “
PNAS, Biochimica, ” Quinolone legame al DNA mediata da ioni magnesio “
Turkish Journal of ematologia, ” Ciprofloxacina:? un nuovo agente terapeutico per il sovraccarico di ferro “
Science Translational Medicine “, antibiotici battericide Indurre mitocondriale erettile e danno ossidativo nelle cellule di mammifero “
Giornale dei Giovani Farmacisti, ” stress ossidativo indotto dai fluorochinoloni in trattamento per Complicated infezioni del tratto urinario in pazienti indiani “
Chimica e Biologia, ” Trovofloxacin, un fluorochinolone antibiotico con Hepototoxic potenziale, cause mitocondriale Peroxinitrate stress in un modello murino di Sottostante disfunzione mitocondriale “
Molecular Neurobiology, ” Il sistema Glutatione: un nuovo farmaco Target in disturbi Neuroimmune . “
Nepal Medical College Journal, ” gli effetti genotossici e citotossici del farmaco antibatterico, ciprofloxacina, sui linfociti umani in vitro “
Current Medicinal Chemistry, ” Recenti progressi nella scoperta e nello sviluppo di chinoloni e Analoghi come agenti antitumorali “
Molecolari interventi, ” Meccanismi di patogenesi in Drug epatotossicità Mettere lo stress sui mitocondri “
Free Radical Biology e Medicina ” ossidativo Ipotesi stress nella malattia di Alzheimer “
Bollettino Neuroscience, ” Patogenesi della malattia di Parkinson: lo stress ossidativo, fattori di impatto ambientale e di processi infiammatori “
Giornale Internazionale di Medicina Clinica e Sperimentale, ” sindrome da stanchezza cronica e disfunzione mitocondriale “
Preceedings natura “, lo stress ossidativo mitocondriale e del pregiudizio in condizioni multisymptom croniche: Dalla Guerra del Golfo Malattia di disturbo dello spettro autistico “
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Ossidativo Medicina e Cellular Longevity, ” perossidazione lipidica in malattia psichiatrica: Panoramica di Clinical Evidence “
L’opinione degli esperti su Drug Metabolism & Toxicology, ” Attivazione metabolica degli acidi carbossilici . “
Gli agenti antimicrobici e la chemioterapia, ” La carenza di magnesio induce lesioni della cartilagine articolare nei ratti giovani che sono identici a artropatia chinoloni indotta “.
Ulteriori informazioni : Informazioni sui fluorochinoloni e la sindrome tossicità dai fluorochinoloni possono essere trovate sul sito web dell’autore, www.floxiehope.com e www.fqwallofpain.com
I vaccini NON sono stati responsabili nell’eradicazione delle principali malattie nel 20 ° secolo.
(Di seguito potrete scaricare la documentazione in merito cliccando sul link)
Scarica Review Paper: Il contributo discutibile di misure mediche per il declino della mortalità negli Stati Uniti nel XX secolo.
Il pensiero all’inizio di questo studio e recensione tratta da Rene Dubos (R. Dubos, Mirage di salute , di New York: Perennial Biblioteca 1959, p 23), che riassume bene la realtà dei fatti:
“… Dalla medicina di laboratorio,entrò efficacemente in scena il lavoro portato verso il completamento dai filantropi e riformatori sociali del XIX secolo… Quando la marea si sta ritirando dalla spiaggia è facile avere l’illusione che si possa svuotare l’oceano rimuovendo l’acqua con un secchio“..
Alcuni dei dati statistici rappresentati in forma grafica in questo documento.
I primi segni e tassi del declino di mortalità con l’indicazione del tempo di intervento medico (vaccini o antibiotici).
Il secondo grafico,mostra i dati complessivi delle principali malattie del 20 ° secolo correlate alla mortalità da malattie croniche .
Si può vedere nel grafico precedente che le principali malattie infettive erano in sostanziale e drastico calo PRIMA dell’ intervento e uso medico di antibiotici e vaccini .
Una citazione finale della documentazione che stiamo illustrando:
In generale, le misure mediche sembrano aver contribuito poco al calo generale della mortalità negli Stati Uniti dal 1900 circa,poichè il calo è avvenuto prima dell’intervento medico delle medesime.
In particolare, con riferimento alle condizioni di influenza, polmoniti , difterite,pertosse e poliomielite per le quali, il calo della mortalità appare sostanziale.Si è stimato che al massimo il 3,5 per cento del declino totale della mortalità dal 1900, potrebbe essere attribuito a misure mediche introdotte per le malattie considerate precedentemente.
Queste conclusioni, a sostegno della tesi introdotta inizialmente, comportano ovviamente delle problematiche significative e per lo più strategiche per i ricercatori e per chi si occupa a livello legislativo della cura della nostra salute.
Implicazioni politiche profonde non confermano né rifiutano questa tesi.
Se si condivide l’opinione dell’inesorabile scomparsa ed eradicazione delle malattie a causa di interventi medici, allora ci può essere poco impegno per il cambiamento sociale, riguardante anche il riordino delle priorità in spese mediche (la quale non avviene).
Se una malattia X sta scomparendo principalmente a causa della presenza di un particolare intervento o servizio Y, allora chiaramente Y deve essere lasciato intatto, o, più preferibilmente, essere ampliato.
Il suo contributo dimostrabile giustifica la sua presenza.
Ma, se si può dimostrare in modo convincente, che la maggior parte del declino della mortalità non è correlata alle attività di assistenza medica, poi qualche impegno per il cambiamento sociale potrebbe accadere (anzi dovrebbe).
Se la scomparsa di X è ampiamente indipendente dalla presenza di Y, o addirittura si verifica in assenza di Y, allora chiaramente l’espansione e anche il mantenimento di Y può essere ragionevolmente messo in discussione.
La sua inefficacia dimostrabile giustifica qualche rivalutazione del suo significato.
Degno di menzione e di riferimento è il lavoro di Thomas Mckeown.
Pionieristico il suo lavoro portato avanti per tre decenni dagli anni ’50 agli anni ’80.
Tale lavoro ha contribuito a stabilire il fatto che:
c”I cambiamenti soprattutto sociali hanno determinato il declino della mortalità dalle malattie; in particolare una migliorenutrizione, una migliore igiene e miglioramenti generali a livello di vita”.
ASTRATTO E BIBLIOGRAFIA DELLA FONTE PRINCIPALE
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