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Tachipirina: gli effetti collaterali e tossici

Gli effetti collaterali e tossici della tachipirina


Molti ne abusano e la somministrano anche ai bambini al primo accenno di febbre sotto consiglio dei medici. Ma la tachipirina, il cui principio attivo è il paracetamolo, ha effetti collaterali molto sgradevoli ed effetti tossici ancora peggiori.


Uno sguardo sugli studi che dimostrano gli effetti negativi di paracetamolo e tachipirina.


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Come sanno quasi tutti, il principio attivo della tachipirina, come di un altro farmaco similare molto noto, l’efferalgan, è il paracetamolo. Questo farmaco viene usato, indiscriminatamente sia per gli adulti che per i bambini anche molto piccoli, come i neonati.

Ma quello che la gente non sa, grazie anche alla mancanza di informazione da parte del Sistema Sanitario Nazionale, è che la tachipirina è un farmaco molto tossico e che può danneggiare in maniera marcata l’organismo e soprattutto il delicato sistema immunitario dei bambini. Ma cominciamo con un certo ordine.


 

Gli effetti collaterali della tachipirina


Esiste una letteratura medica che riguarda il paracetamolo che risale già al 1967 ( cfr Journal of Pharmacology and Experimental Therapeutics 156, 285, 1967), che spiega quali sono gli effetti collaterali del principio attivo della tachipirina alle dosi terapeutiche:

  • vertigini, sonnolenza, alterazioni ematologiche, secchezza orale, problemi di accomodazione, nausea, vomito, fenomeni allergici, tipo glossite (lingua gonfia) orticaria, prurito, arrossamenti cutanei, broncospasmo, porpora trombo-citopenica.

Questi effetti collaterali della tachipirina sono stati riportati anche circa vent’anni fa in un libro del dott. Roberto Gava (l’Annuario dei Farmaci), dove aggiunge che il paracetamolo possiede anche un’elevata tossicità acuta dose-dipendente con gravi effetti epatici, ittero ed emorragie, e la possibilità di avere una progressione verso l’encefalopatia, il coma e la morte.

Inoltre la tachiprina può causare insufficienza renale con necrosi tubulare acuta, aritmie cardiache, anemia emolitica, agranulocitosi, e pancitopenia.


 

Gli effetti tossici della tachipirina

Gli effetti tossici del paracetamolo sono ampiamente noti da decenni, e gli ultimi studi risalgono ad una pubblicazione del 2010 da parte del New Zeland Ashsma and Allergy color Study Group a cura del dott. Wickens e Colleghi sulla rivista “Clinical & Experimental Allergy” . Quello che spiegano, in sintesi, è che il paracetamolo (quindi la tachipirina) è un potente farmaco ossidante e consuma le scorte del nostro più potente antiossidante: il GLUTATIONE. E quando questo scarseggia, il paracetamolo svolge la sua azione epatotossica.


 

“L’effetto epatotossico è esplicato da un metabolita del paracetamolo ( l’N-acetil-p-benzochinone), che viene neutralizzato da un sistema epatico glutatione-dipendente. Dopo che le scorte intraepatocitarie di glutatione si sono esaurite il metabolita si lega con le proteine del citosol epatocitario ( dopo circa dieci ore dall’assunzione) e svolge al sua azione epatotossica”.( L’Annuario dei Farmaci , dott. Roberto Gava).


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Dott.Roberto Gava


I pericoli di vaccini + tachipirina

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Il dott. Gava aggiunge che il paracetamolo viene somministrato anche ai neonati, pur sapendo quanto questi scarseggino di sostanze antiossidanti come il glutatione. Tra l’altro sembra che la tachipirina sia somministrata ai bambini piccoli dopo aver fatto i vaccini di routine, con conseguenze a dir poco disastrose e vi spiego perché.


 

Sappiamo che la cisteina ( un aminoacido essenziale che permette la produzione di glutatione da parte del fegato e del cervello) viene sintetizzata da un enzima, la metionina sintetasi, e che il mercurio contenuto nei vaccini blocca l’attivazione di questo enzima con la conseguenza di una maggiore probabilità di alterare lo sviluppo cerebrale con incremento di autismo e del disturbo da iperattività (ADHD), patologie che sono enormemente aumentate in questi ultimi anni.


Tra l’altro i bambini autistici hanno il 20% in meno di cisteina disponibile e il 54% di livelli più bassi di glutatione e questo comporta una maggiore incapacità del loro organismo di espellere metalli tossici come il mercurio (sia alimentare che dei vaccini).


 

Ne consegue che questi soggetti non dovrebbero mai assumere tachipirina almeno nei primi anni di vita, sicuramente non prima di aver superato i due anni. Infatti sotto i sei mesi, un bimbo non è in grado di espellere il mercurio vaccinale poiché il fegato è ancora “immaturo”. È dimostrato, tra l’altro, che il mercurio entra molto facilmente e si accumula nei tessuti cerebrali dei bambini (ma non solo, vedere post sui vaccini) dato che la loro barriera encefalica è più recettiva.


 

In più, il mercurio, a dosi elevate altera la mitosi cellulare in un cervello in accrescimento come è quello di un bambino. Studi scientifici del 2008 e del 2009 hanno dimostrato che l’assunzione di paracetamolo aumenta la probabilità dei bambini piccoli di ammalarsi di autismo. Eppure latachipirina spesso viene data dopo l’assunzione dei vaccini per “spegnere” gli effetti visibili e tranquillizzare quei genitori totalmente ignari di ciò che potrebbe succedere in quei soggetti più predisposti a livello immunitario ai danni dei vaccini. Febbre alta? Tachipirina. Il bambino piange? Tachiprina. Abitudine che spesso non finisce con l’età, perché molti adulti assumono tachipirina ai primi sintomi di mal di testa, mal di schiena o semplicemente per qualche linea di febbre.


 

Pochi giorni fa è uscita una notizia su Informasalus, che riporta uno studio coordinato dal dott. Julian Crane : “Farmaci con paracetamolo: rischio asma e allergie per i bambini”. Il dott. Crane spiega che secondo le sue ricerche, i bambini che hanno utilizzato il paracetamolo prima di aver compiuto i 15 mesi di età ( il 90%) hanno il triplo di probabilità in più di sviluppare una sensibilità agli allergeni e il doppio di probabilità in più di sviluppare sintomi come l’asma verso i sei anni rispetto ai bambini che non hanno assunto tachipirina e simili farmaci conparacetamolo.


 

Tutte queste notizie dovrebbero farci riflettere, anche perché si tratta di un farmaco che più che un’azione antinfiammatoria ha un’azione antipiretica e analgesica. Quindi attenti agli abusi, poiché è una sostanza che svolge sempre e comunque un effetto epatotossico.


 

Il consiglio del dott. Roberto Gava (specializzato in Cardiologia, Farmacologia Clinica, Tossicologia Medica, si è perfezionato in Omeopatia Classica, Agopuntura Cinese, Ipnosi Medica) è quello di

  • non somministrare paracetamolo ai bimbi piccoli, specie se immaturi o se hanno assunto farmaci per tempi prolungati o se sono stati sottoposti a vaccini da meno di un mese
  • non vaccinare i bambini sotto i due anni di età
  • non accettare mai più di uno o massimo due vaccini per volta
  • far eseguire a bambini esami ematochimici per capire le capacità antiossidanti e quanto sia maturo il loro sistema immunitario e la loro capacità epatica di espellere le tossine

Infine, cercate medici che abbiano una visione più aperta alle conoscenze di Medicina Naturale e di Omeopatia in generale, che sappiano seguire i genitori nel gestire le malattie dei primi anni di vita, aumentando le difese immunitarie del bambino senza imbottirli di farmaci come latachipirina a tutti i costi.


 

***CONSIGLIO PER I GENITORI: approfondite le vostre conoscenze personali sulle possibilità di cure alternative non tossiche, per voi e i vostri figli. Molti problemi si potrebbero risolvere soltanto rivedendo errate convinzioni ormai radicate nell’ inconscio collettivo dalle case farmaceutiche e dagli enti governativi, e adottando uno stile di vita più corretto, evitando l’assunzione continua di farmaci tossici come la tachipirina (ma non solo). Le alternative ci sono, ed alla portata di tutti.


 

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Tachipirina, quando ,come e se usarla; gli effetti del paracetamolo

Paracetamolo e la sua assunzione.

Come ridurre i danni della Tachipirina?

Aggiornamento Fonti e studi a fine articolo

bambino influenzato
Come ridurre i danni della Tachipirina?
Pochi giorni fa, su questo sito all’indirizzo
http://www.informasalus.it/it/articoli/paracetamolo-bambini-asma-allergie.php
è uscita la notizia che svela un altro effetto indesiderato del paracetamolo (principio attivo della famosa Tachipirina o dell’Efferalgan):
“Farmaci con paracetamolo: rischio asma e allergie per i bambini. La scoperta principale – ha spiegato Julian Crane, lo scienziato che ha coordinato lo studio  – è che i bambini che hanno utilizzato il paracetamolo prima di aver compiuto 15 mesi (il 90 per cento) hanno il triplo di probabilita’ in piu’ di diventare sensibili agli allergeni e il doppio di probabilita’ in piu’ di sviluppare i sintomi come l’asma a sei anni rispetto ai bambini che non hanno utilizzato il paracetamolo”.

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COMMENTO DEL DR. ROBERTO GAVA:
In realtà, la notizia è tutt’altro che nuova e non solo per il recentissimo studio del Julian Crane , “The New Zealand Asthma and Allergy Cohort Study Group”  pubblicato da Wickens e Colleghi lo scorso settembre 2010 nella rivista Clinical & Experimental Allergy e neppure per lo studio del Clinical & Experimental Allergy  e Colleghi del Medical Research Institute (sempre Nuova Zelanda) pubblicato nel settembre 2008 dalla prestigiosa rivista The Lancet.
 Infatti, gli effetti tossici del paracetamolo (che comunque non è un antinfiammatorio, ma solo un antipiretico-analgesico) sono ampiamente noti da decenni.
In un libro di farmacologia (“L’Annuario dei Farmaci”) che ho pubblicato quasi 20 anni fa  (un libro di più di 2000 pagine che raccoglie gli effetti farmacologici di tutti i principi attivi in commercio nel nostro Paese), scrivevo:
“Alle dosi terapeutiche, i più comuni effetti del paracetamolo sono: alterazioni ematologiche, vertigini, sonnolenza, difficoltà di accomodazione, secchezza orale, nausea, vomito, … fenomeni allergici (glossite, orticaria, prurito, arrossamento cutaneo, porpora trombocitopenica, broncospasmo)
Il paracetamolo possiede anche un’elevata tossicità acuta dose-dipendente. I danni sono principalmente epatici … con ittero ed emorragie, ma si può avere anche la progressione verso l’encefalopatia, il coma e la morte. …
Ci possono essere pure insufficienza renale con necrosi tubulare acuta, aritmie cardiache, agranulocitosi, anemia emolitica, pancitopenia, …”.
Quello che è più importante, però, è un altro punto. Poco più avanti, in quello stesso libro ho infatti scritto: “L’effetto epatotossico è esplicato da un metabolita del paracetamolo (l’N-acetil-p-benzochinoneche viene neutralizzato da un sistema epatico glutatione-dipendente. Dopo che le scorte intraepatotocitarie di glutatione si sono esaurite, il metabolita si lega con le proteine del citosol epatocitario (circa 10 ore dopo l’assunzione del farmaco) e svolge la sua azione epatotossica”.

Ebbene, la letteratura che riporta questi dati è addirittura del 1967 (cfr Journal of Pharmacology and Experimental Therapeutics ).

Sono passati 43 anni da allora e il paracetamolo continua non solo ad essere sintetizzato e diffuso in quantità inimmaginabili, ma anche ad essere somministrato a qualsiasi età: è consigliato addirittura nei neonati!
Qual è il problema? Il problema è che il paracetamolo è un potente farmaco ossidante e consuma le scorte del nostro più importante antiossidante: IL GLUTATIONE! 

E per di più, quando il glutatione scarseggia, il paracetamolo svolge la sua potente azione epatossica … ma non solo questa. Ebbene, pensate che: – Il paracetamolo viene consigliato anche ai bambini piccoli e ai neonati, pur sapendo che i bambini (e i neonati in particolare) sono poveri di sostanze antiossidanti (come il glutatione).

– Sappiamo che la cisteina (aminoacido essenziale per permettere la produzione di glutatione da parte del fegato e del cervello) viene sintetizzata per azione dell’enzima metionina-sintetasi e sappiamo che il mercurio contenuto nei vaccini blocca l’attivazione di questo enzima con la conseguenza che è più facile che si alteri lo sviluppo cerebrale e si incrementi l’incidenza di autismo e del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), due patologie che oggi stanno diventando molto comuni.

– È dimostrato che i bambini autistici hanno il 20% di livelli più bassi di cisteina e il 54% di livelli più bassi di glutatione e questo compromette la loro capacità di detossificarsi e di espellere i metalli come il mercurio (sia alimentare che quello somministrato con i vaccini pediatrici). Questi bambini non dovrebbero mai assumere il paracetamolo, almeno nei primi anni di vita … ma chi sa individuare questi bambini senza eseguire esami adeguati?

– Sappiamo che il mercurio vaccinale non viene facilmente escreto dai bambini sotto i sei mesi di vita (perché viene escreto per via biliare e il fegato del neonato è ancora immaturo).

– È dimostrato che il mercurio entra molto facilmente (e si accumula) nei tessuti cerebrali del bambino, dato che la barriera ematoencefalica è più recettiva. Inoltre, i composti mercuriali alterano, e a dosi elevate bloccano, la mitosi cellulare (danno molto grave specie per il cervello e in età pediatrica, quando il cervello dovrebbe avere un grande sviluppo).

– Se uno si aggiorna, sa che studi scientifici pubblicati nel 2008 e nel 2009 hanno dimostrato che l’assunzione di paracetamolo aumenta la probabilità dei bambini piccoli di ammalarsi di autismo.

Eppure, il paracetamolo viene consigliato tutt’oggi dai Servizi di Igiene Pubblica subito dopo ogni vaccinazione dei neonati, addirittura prima che possano sviluppare la febbre o qualche malessere … Forse si vogliono tranquillizzare le madri che così si accorgono meno dei danni da vaccini, perché questo farmaco blocca molte reazioni iniziali? Ma agendo in questo modo si impoverisce l’organismo di glutatione e si facilitano ancor di più i danni da vaccini nei soggetti che, a nostra insaputa, ne sono particolarmente predisposti!

Cosa si deve allora fare?

 1) IL PRIMO CONSIGLIO è quello di non somministrare paracetamolo (almeno abitualmente o come prima scelta) a bambini piccoli, specie se nati immaturi, se hanno assunto farmaci in modo prolungato e se sono stati vaccinati da meno di un mese (ho seguito personalmente il caso di un bambino di pochi mesi, morto nel sonno 26 giorni dopo la vaccinazione, che aveva assunto Tachipirina per una febbre improvvisa solo 3 ore prima del decesso).

 

2) IL SECONDO CONSIGLIO è di non vaccinare bambini sotto i 2 anni di età e in ogni caso di non accettare più di uno (massimo due) vaccini per volta.

3) IL TERZO CONSIGLIO è che, se proprio si vogliono fare le vaccinazioni pediatriche del primo anno di vita (perché non si è stati capaci di gestire la paura che la propaganda pro-vaccini inculca tanto magistralmente quanto falsamente), si eseguano al bambino, prima della vaccinazione, degli esami ematochimici per capire quant’è la sua capacità antiossidante, quanto è maturo il suo sistema immunitario e quanto funziona la capacità disintossicante del suo fegato.

4) IL QUARTO CONSIGLIO è di cercare un Medico aperto a queste “nuove” conoscenze, dotato di molta Sapienza e Buon Senso, meglio ancora se pratico di Medicina Naturale e di Omeopatia in particolare, che sappia aiutare i genitori ad aumentare le difese aspecifiche di loro figlio e che sappia eventualmente gestire le patologie dei primi anni di vita prima di tutto con trattamenti naturali, tra i quali l’Omeopatia è sicuramente la regina, e poi, se proprio serve, con dosi ben ponderate e personalizzate di farmaci chimici.

5) COME QUINTO CONSIGLIO raccomando ai genitori di approfondire le loro conoscenze di Igiene di Vita e in particolare di Igiene Alimentare: non potete immaginare quante patologie e quanti problemi infantili e adolescenziali si risolverebbero se i nostri bambini mangiassero e vivessero meglio!

Conclusione
 Se l’Industria Farmaceutica guadagna sempre di più è anche a causa della nostra ignoranza. Le conoscenze le abbiamo, ma non possiamo più attendere che siano lo Stato o la Medicina Ufficiale a comunicarcele: oggi ognuno deve darsi da fare e cercare di proteggere la salute propria e quella dei suoi cari. Spesso, nelle relazioni che tengo a qualche convegno sono solito proiettare alla fine questa frase: “La salute è un prezioso patrimonio, nostro e dei nostri figli: non possiamo metterla nelle mani dell’Industria Farmaceutica o degli attuali Enti Governativi … molto probabilmente, chi lo farà la perderà!”.

http://www.informasalus.it/it/articoli/ridurre-danni-tachipirina.php

 

Aggiornamento fonti dicembre 2015

Il Paracetamolo riduce i livelli di glutatione intracellulare

  • http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1357272505001159
  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/15878691/

Le ricerche confermano che l’uso frequente di paracetamolo durante la gravidanza può aumentare il rischio di diagnosi di ADHD per il nascituro.

L’uso di paracetamolo durante la gravidanza è stato collegato a un 30 per cento di aumento del rischio per l’ADHD nel bambino, e un 37 per cento aumento del rischio di disturbo ipercinetico (HKD) e gravi forme di ADHD

  • http://articles.mercola.com/sites/articles/archive/2014/03/13/acetaminophen-pregnancy.aspx

 

Farmaci con paracetamolo: rischio asma e allergie per i bambini

 

febbre

L’assunzione di paracetamolo – sostanza che si trova in molti antidolorifici in genere somministrati per tosse, raffreddore e febbre – può essere associata nei bambini allo sviluppo di asma e allergie

L’assunzione di paracetamolo – sostanza che si trova in molti antidolorifici in genere somministrati per tosse, raffreddore e febbre –  può essere associata nei bambini allo sviluppo di asma e allergie. Questo è quanto emerso da uno studio  della Otago University di Wellington pubblicato sulla rivista Clinical and Experimental Allergy.


“La scoperta principale – ha spiegato Julian Crane, lo scienziato che ha coordinato lo studio  – è che i bambini che hanno utilizzato il paracetamolo prima di aver compiuto 15 mesi (il 90 per cento) hanno il triplo di probabilita’ in piu’ di diventare sensibili agli allergeni e il doppio di probabilita’ in piu’ di sviluppare i sintomi come l’asma a sei anni rispetto ai bambini che non hanno utilizzato il paracetamolo.

Tuttavia, allo stato attuale – ha continuato Crane – non sappiamo il perche’ di questo. Abbiamo bisogno di studi clinici per verificare se queste associazioni siano causali o meno, e per chiarire l’impiego comune di questo farmaco”. Il problema, secondo lo studioso, è che “il paracetamolo e’ stato dato molto liberamente ai bambini piccoli”.

fonte dell’articolo riportato di seguito http://www.informasalus.it/it/articoli/paracetamolo-bambini-asma-allergie.php

Solitamente viene prescritto anche in presenza di Reazioni Avverse ai Vaccini,un altro farmaco,il “BENTELAN”; di seguito troverete nel link il suo foglietto illustrativo

Foglietto illustrativo del  BENTELAN qui nel link sottostante

  • http://www.torrinomedica.it/farmaci/schedetecniche/Bentelan_Compresse.asp#axzz2uScG76kj

bentelan

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE

BENTELAN COMPRESSE EFFERVESCENTI

02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA 

BENTELAN 0,5 mg compresse effervescenti

Una compressa da 0,5 mg contiene:

Betametasone disodio fosfato 0,6578 mg

pari a Betametasone 0,5 mg

BENTELAN 1 mg compresse effervescenti

Una compressa da 1 mg contiene:

Betametasone disodio fosfato 1,316 mg

pari a Betametasone 1 mg

Per gli eccipienti v. punto 6.1

03.0 FORMA FARMACEUTICA

Compresse effervescenti.

4.1 Indicazioni terapeutiche

La terapia corticosteroidea può trovare indicazione in una vasta gamma di malattie.

Tra le principali vanno ricordate:

-asma bronchiale;

-allergopatie gravi;

-artrite reumatoide;

-collagenopatie;

-dermatosi infiammatorie;

-neoplasie specialmente a carico del tessuto linfatico (emolinfopatie maligne acute e croniche, morbo di Hodgkin).

Altre indicazioni sono: sindrome nefrosica, colite ulcerosa, ileite segmentaria (sindrome di Crohn), pemfigo, sarcoidosi (specialmente ipercalcemica), cardite reumatica, cardite reumatica e diverse emopatie discrasiche, quali certi casi di anemia emolitica, agranulocitosi e porpora trombocitopenica.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

ADULTI:

Terapie di breve durata:

4-6 compresse al giorno di BENTELAN 0,5 mg compresse effervescenti o 2-3 compresse al giorno di BENTELAN1 mg compresse effervescenti (pari a 2-3 mg), riducendo gradualmente tale dose in base all’evoluzione clinica.

Terapie di lunga durata

Nel trattamento di forme morbose croniche o subacute (collagenopatie, anemie emolitiche, asma bronchiale cronico, sindrome nefrosica, colite ulcerosa, pemfigo), dopo una terapia d’attacco in genere di 6-8 compresse al giorno di BENTELAN 0,5 mg compresse effervescenti o 2-3 compresse al giorno di BENTELAN 1 mg compresse effervescenti (pari a 3-4 mg) ridurre gradualmente la posologia fino alla dose di mantenimento mini–ma capace di tenere sotto controllo la sintomatologia.

Mantenimento:

La dose di mantenimento oscilla nell’adulto di peso medio fra 1-2 compresse al giorno.

BAMBINI:

I bambini tollerano in genere dosi proporzionalmente superiori a quelle stabilite per gli adulti: si consigliano 0,1-0,2 mg/Kg di peso corporeo al giorno.

Le compresse di BENTELAN sono divisibili a metà per facilitare l’aggiustamento della posologia, inoltre la solubilità in acqua consente una pratica ed agevole somministrazione.

Aerosolterapia: 0,5-1 mg sciolti al momento dell’uso in 1-2 ml di acqua

04.3 Controindicazioni

Infezioni sistemiche, qualora non venga attuata specifica terapia antiinfettiva.

Immunizzazione con virus attenuati; altri procedimenti immunizzanti non vanno intrapresi in pazienti che ricevono glicocorticoidi, specialmente ad alte dosi, a causa di possibili rischi di complicazioni neurologiche e di insufficiente risposta anticorpale. Generalmente controindicato in gravidanza e durante l’allattamento (v. par. 4.6)

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

Nei pazienti in terapia con glicocorticoidi, sottoposti a particolari stress, è indispensabile un adattamento della dose in rapporto all’entità della condizione stressante.

I glicorticoidi possono mascherare alcuni segni di infezione e durante il loro impiego si possono verificare infezioni intercorrenti a causa delle difese immunitarie ridotte. In questi casi va sempre valutata l’opportunità di istituire un’adeguata terapia antibiotica.

L’uso nella tubercolosi attiva va limitato ai casi di malattia fulminante o disseminata, nei quali il glicocorticoide va usato con appropriata terapia antitubercolare.

Se i glicocorticoidi vengono somministrati nei pazienti con tubercolosi latente o con risposta positiva alla tubercolina, è necessaria una stretta sorveglianza in quanto si può verificare una riattivazione della malattia.

Nella terapia prolungata questi soggetti devono ricevere una chemioprofilassi.

Uno stato di insufficienza surrenale secondaria, indotta dal glicocorticoide, può essere minimizzato con una riduzione graduale del dosaggio. Questo tipo di relativa insufficienza può persistere fino ad un anno dopo la sospensione della terapia.

Quindi, in qualsiasi situazione di stress che si manifestasse in questo periodo, la terapia ormonale dovrebbe essere ripresa.

Poichè la secrezione mineralcorticoide può essere compromessa, bisognerebbe somministrare in concomitanza cloruro sodico e/o mineralcorticoide.

A causa della possibilità di una ritenzione di liquidi, bisogna porre attenzione nella somministrazione di corticosteroidi a pazienti con insufficienza cardiaca congestizia.

In corso di terapia prolungata e con dosi elevate, se si dovesse verificare un’alterazione del bilancio elettrolitico, è opportuno adeguare l’apporto di sodio e di potassio.

Tutti i glicocorticoidi aumentano l’escrezione di calcio.

La terapia corticosteroidea può peggiorare il diabete mellito, l’osteoporosi, l’ipertensione, il glaucoma e l’epilessia.

Durante la terapia possono manifestarsi alterazioni psichiche di vario genere: euforia, insonnia, mutamenti dell’umore o della personalità, depressione grave o sintomi di vere e proprie psicosi.

Una preesistente instabilità emotiva o tendenze psicotiche possono essere aggravate dal glicocorticoide.

La stessa attenzione deve essere posta nei casi di precedente miopatia steroido indotta o ulcera peptica.

Nei pazienti con insufficienza epatica i livelli ematici dei corticosteroidi possono essere aumentati, così come avviene con gli altri farmaci che vengono metabolizzati nel fegato.

Nei pazienti ipotiroidei o affetti da cirrosi epatica la risposta ai glicocorticoidi può essere aumentata.

Si consiglia cautela nei pazienti con herpes simplex oculare, perchè è possibile una perforazione corneale.

Nei pazienti con ipoprotrombinemia, si consiglia prudenza nell’associare l’acido acetilsalicilico ai glicocorticoidi.

I bambini e gli adolescenti sottoposti a prolungata terapia devono essere strettamente sorvegliati dal punto di vista della crescita e dello sviluppo.

Il trattamento dovrebbe essere limitato alle dosi minime ed al periodo di tempo più breve possibile. Al fine di ridurre al minimo la soppressione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene ed i ritardi della crescita dovrebbe essere valutata la possibilità di effettuare una somministrazione singola a giorni alterni.

Nei pazienti anziani la terapia, in particolare se prolungata, deve essere pianificata in considerazione della maggiore incidenza degli effetti collaterali quali osteoporosi, peggioramento del diabete, dell’ipertensione, maggiore suscettibilità alle infezioni, assottigliamento cutaneo.

La posologia di mantenimento deve essere sempre la minima in grado di controllare la sintomatologia; una riduzione posologica va fatta sempre gradualmente durante un periodo di alcune settimane o mesi in rapporto alla dose precedentemente assunta ed alla durata della terapia.

I glicocorticoidi devono essere somministrati con cautela nei seguenti casi:

colite ulcerosa non specifica con pericolo di perforazione, ascessi e infezioni piogeniche in genere, diverticolite, anastomosi intestinali recenti, ulcera peptica attiva o latente, insufficienza renale, ipertensione, osteoporosi, miastenia grave.

Il prodotto deve essere usato sotto il personale controllo del medico.

Si possono presentare effetti sistemici con i corticosteroidi inalatori, in particolare quando prescritti ad alte dosi per periodi prolungati. Tali effetti si verificano con meno probabilità rispetto al trattamento con corticosteroidi orali. I possibili effetti sistemici includono la sindrome di Cushing, aspetto Cushingoide, soppressione surrenalica, ritardo della crescita in bambini e adolescenti, riduzione della densità minerale ossea, cataratta, glaucoma e, più raramente una serie di effetti psicologici o comportamentali che includono iperattività psicomotoria, disturbi del sonno, ansietà, depressione o aggressività (particolarmente nei bambini). È importante, quindi che la dose del corticosteroide per inalazione sia la più bassa dose possibile con cui viene mantenuto il controllo effettivo dell’asma.

per continuare a leggere

http://www.torrinomedica.it/farmaci/schedetecniche/Bentelan_Compresse.asp#ixzz35SAZA8oT

PER ULTIMO MA NON MENO IMPORTANTE,FACCIAMO QUALCHE CONSIDERAZIONE E RIFLESSIONE SULLA TANTO TEMUTA “FEBBRE”

La risposta dell’organismo a una grande varietà di malattie infettive comprende spesso uno stato febbrile e un generale malessere.

A queste manifestazioni si aggiungono perdita di appetito, spossatezza, presenza di dolori muscolari e articolari, brividi di freddo.

È lecito considerare questi sintomi ben noti solo come sgradevoli effetti collaterali di una malattia? Sembra vero il contrario: molti ricercatori cominciano a considerare la febbre e il malessere che ne deriva come risposte adattative che concorrono a combattere la malattia. La causa prima di questa risposta sono i messaggi chimici provenienti dal sistema immunitario.

Quando si instaura un processo patologico infettivo, a base batterica o virale, i germi vengono attaccati dai macrofagi, cellule dotate di una spiccata attività fagocitaria.

Ai macrofagi spetta inoltre il compito di liberare particolari sostanze definite interleuchine, che fanno suonare il campanello di allarme per le altre cellule del sistema immunitario diffuse nell’organismo.

Le interleuchine causano ulteriori risposte: abbassano la soglia di risposta dei nocirecettori (e perciò vengono considerate alla base delle sensazioni di dolore dai farmacologi clinici); generano un senso di sonnolenza; raggiungono l’ipotalamo e, in tale sede, stimolano la secrezione del fattore di rilascio dell’ormone corticotropo, il quale dà l’avvio ad altre risposte dell’organismo.

Le interleuchine sono anche responsabili dell’innalzamento del valore del punto di funzionamento richiesto per le risposte termoregolatrici ipotalamiche.

I messaggeri intracellulari attivati dalle interleuchine comprendono le prostaglandine, la cui sintesi è decisamente inibita dall’aspirina e dalla tachipirina; ciò spiega perché tali prodotti riducono la febbre e attenuano gli aspetti più sgradevoli delle malattie da infezione.

Da quanto detto sorge un dubbio sull’opportunità di ridurre la febbre e di combattere la sensazione di malessere, dal momento che l’una e l’altra rappresentano risposte adattative di difesa alle infezioni e inducono l’individuo malato a ridurre l’impegno fisico, favorendo il superamento del processo infettivo.

La prima prova convincente del fatto che la febbre rappresenti una risposta adattativa alle infezioni deriva da una serie di esperimenti condotti su lucertole stabulate.

Questi animali, avendo a disposizione in laboratorio una lampada a calore, mantengono nel corso del giorno la loro temperatura corporea intorno a 38 °C entrando nel campo di azione di tale lampada e allontanandosi da esso.

Una volta che batteri patogeni vengono inoculati nelle lucertole, si osserva che queste tendono a passare più tempo sotto la lampada, innalzando la loro temperatura corporea in un ambito di valori tra 40 e 42°C; in altre parole sviluppano un processo febbrile!

Viene spontaneo chiederci se la febbre aiuti le lucertole a superare la malattia infettiva. Per rispondere a tale domanda diversi gruppi di animali, ognuno dei quali aveva ricevuta la stessa dose batterica, sono stati tenuti in incubazione a 34, 36, 38, 40 e 42°C.

Tutti gli esemplari mantenuti a 34 e 36 °C sono deceduti, mentre è sopravvissuto circa il 25% di quelli a 38°C e il 75% delle lucertole sottoposte a 40 e a 42°C.

In base a questi risultati si può affermare che la febbre da un aiuto effettivo al superamento di certe affezioni batteriche. La febbre dunque è una risposta immunitaria tesa a difendere l’organismo, un segnale preziosissimo per capire che qualcosa non va. Ed è proprio a partire da lì che dovremo indagare per sapere che cosa ci vuol dire il nostro sistema immunitario. Sta a noi scegliere se aiutare questo prezioso alleato rinforzandone l’azione o abbatterla come un nemico.

Per chi volesse approfondire consigliamo la lettura dell’articolo del Dott. Luciano Proietti: “Quel farmaco naturale chiamato febbre”, pubblicato sulla Guida alla Salute di CARTAduemila n. 06, dal titolo “PIANETABIMBO”, Ed. Andromeda, Bologna 1996.

Fonte

http://www.omeopatiahahnemanniana.com/Articoli/Voci/2011/8/19_Una_rivalutazione_della_febbre.html

Studio

2012 . I dati empirici confermano sintomi autistici relativi a alluminio ed esposizione di paracetamolo.

L’incidenza dell’Autismo è in aumento in modo allarmante, e fattori ambientali sono sempre più sospettati di avere un ruolo in questo aumento. Il lavoro analizza modelli di frequenza di parole nel sistema Vaccine Adverse Events USA Segnalazione CDC (VAERS). I risultati forniscono una forte evidenza sostegno di un legame tra autismo e l’alluminio nei vaccini. Una revisione della letteratura mostra un ulteriore sostegno alla tossicità dell’alluminio nella fisiologia umana. I dati VAERS sull’autismo mostrano come questo è andato costantemente aumentando, alla fine del secolo scorso, in un periodo in cui il mercurio è stato in fase di esaurimento, sostituito da un aumento dell’adiuvante a base di alluminio.

  • http://www.mdpi.com/1099-4300/14/11/2227
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CDC e ricerche Invalidate e falsificate; provata l’esistenza del Thimerosal e dei danni conseguenti

Sostanziale la prova scientifica che conferma nei vaccini l’esistenza di una neurotossina. Come viene affermato dal giornale scientifico paritario,le ricerche del CDC risultano falsificate

La ricerca del CDC sulla sicurezza del vaccino è dichiarata dalla RIVISTA SCIENTIFICA paritaria, come invalidata e falsificata 

Watchung, NJ , 13 giugno 2014 

 

Aggiornamento aprile 2016

Gli studi (di cui parleremo in seguito) sono stati condotti per esaminare in particolare gli effetti del Thimerosal sui neonati umani o bambini con esiti riportati di morte; acrodynia; avvelenamento; reazione allergica; malformazioni; autoimmune reazione; Sindrome di Ben; ritardo di sviluppo; e disturbi dello sviluppo neurologico, tra tic, ritardo del linguaggio, ritardo del linguaggio, disturbo da deficit di attenzione, e l’autismo.


Al contrario, i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie affermano che il Thimerosal è sicuro e non vi è “alcuna relazione tra il Thimerosal contenuto nei vaccini ed tassi di autismo nei bambini”. Questo è sconcertante perché, in uno studio condotto direttamente dagli epidemiologi CDC, è stata trovata una 7,6 volte aumento del rischio di autismo da esposizione a Thimerosal durante l’infanzia.
L’attuale posizione dei CDC che il Thimerosal sia sicuro e che non vi è alcuna relazione tra il Thimerosal e l’autismo si basa su sei studi epidemiologici specifici pubblicati co-autore e sponsorizzato dal CDC.
Lo scopo di questa revisione è quello di esaminare questi sei pubblicazioni ed analizzare le possibili ragioni per le quali i loro risultati pubblicati sono così diversi dai risultati delle indagini da parte di più gruppi di ricerca indipendenti negli ultimi 75 anni.
Considerando che ci sono molti studi condotti da ricercatori indipendenti che mostrano una relazione tra il Thimerosal e disturbi dello sviluppo neurologico, i risultati di sei studi hanno esaminato in questa revisione, in particolare quelli che mostrano gli effetti protettivi del Thimerosal, dovrebbero mettere in discussione la validità della metodologia utilizzata negli studi.
È importante sottolineare che, oltre allo studio di Hviid et al. cinque delle pubblicazioni esaminate in questa recensione sono stati direttamente commissionato dal CDC, sollevando l’eventuale emissione di conflitto di interessi o pregiudizi di ricerca, dal momento che la promozione del vaccino è una missione centrale del CDC.
In teoria, se si scopre che gravi disturbi neurologici sono correlati al Thimerosal nei vaccini, tali risultati verrebbero visti come dannosi per il programma di vaccinazione,ma questo è palesemente chiaro e lo si spiega con tutta la censura perpetrata dai media e dalla politica.

Pochi mesi dopo il Congresso degli Stati Uniti Bill Posey comparò gli studi del  Center for Disease Control (CDC) sulla sicurezza del vaccino allo scandalo di  Bernie Madoff,  emergono degli  illeciti negli studi del CDC sul  thimerosal contenuto nei vaccini  e per la prima volta, tutto questo è stato documentato nella letteratura scientifica

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24995277

Il thimerosal e l’associazione tra questo e la sindrome ipercinetica dell’infanzia.

I risultati dimostrano che l’aumento dell’esposizione al mercurio organico tramite i vaccini contenenti thimerosal intensifica il rischio di una diagnosi di sindrome ipercinetica dell’infanzia.

La sindrome ipercinetica dell’infanzia (HKSoC)è una malattia classificata e -per la maggior parte dei bambini- diagnosticata come disturbo mentale. Il termine maggiormente utilizzato è ” Deficit di Attenzione e disturbi del comportamento dirompente”. I criteri diagnostici per HKSoC sono la disattenzione, iperattività e impulsività. Alcuni studi ne hanno implicato l’esposizione al mercurio(Hg) come fattore di rischio.

METODI Questo studio verifica delle ipotesi; utilizzando il Datalink Vaccine Safety; valutati gli effetti tossicologici di esposizione  da Thimerosal contenuto nei vaccini (TCVs) per esaminare la relazione tra vaccini per l’epatite B e il thimerosal (TM-HepB) ,in  diversi livelli e ad intervalli specifici di tempo (nei primi sei mesi dopo la nascita è maggiore  il rischio di un bambino con diagnosi di HKSoC).

In conclusione, i risultati indicano che l’aumento dell’esposizione organico-Hg dalla TCVs aumenta il rischio di una diagnosi HKSoC.

  • http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26999226

Continuiamo citando le varie menzogne perpetrate dalla scienza ufficiale sulla non dannosità del Thimerosal. Qual è l’idea del CDC?

Mentre il CDC afferma sul suo sito web che le “basse dosi di thimerosal nei vaccini non provocano danni, e sono associate solo a reazioni minori nel punto di iniezione  come l’ arrossamento e il gonfiore”, la rivista BioMed internazionale di ricerca   richiede  garanzie maggiori  di sicurezza al CDC circa il conservante contenente mercurio poichè considera che le dichiarazioni non siano basate sui fatti,secondo l’autore dell’articolo, Brian Hooker.

Archivio –

 http://photos.prnewswire.com/prnh/20140612/117635

Il documento si apre citando oltre 165 studi che hanno provato la dannosità del  Thimerosal , comprendendo 16 studi che avevano riferito danni e reazioni gravi di neonati , come acrodynia, avvelenamento, reazione allergica, malformazioni, la reazione auto-immunitaria, sindrome di Muckle-Wells (MWS) , ritardo dello sviluppo e disturbi dello sviluppo neurologico, tra cui i tic, ritardo del linguaggio, ADHD e autismo.

Questi risultati provenienti da più gruppi di ricerca indipendenti degli ultimi 75 anni hanno sempre provato la pericolosità del thimerosal .

“Esiste un’ evidenza scientifica  da molti anni , riguardo il thimerosal afferma  George Lucier , ex direttore associato del National Toxicology Program.

Gli studi che dimostrano il danno da thimerosal ,sono nettamente in contraddizione con i risultati pubblicati invece dagli studi ( sei) condotti dal  CDC , i quali dichiarano invece la sicurezza del thimerosal, sia per i neonati che per le donne in gravidanza.thimerosal1

Hooker  riguardo i sei studi della ‘cdc, ha affermato : “Ognuno di questi documenti viene fatalmente incrinato da un punto di vista delle statistiche e molte delle carte rappresentano illeticità scientifica. Ad esempio, i dati importanti che mostrano la relazione tra il thimerosal e l’autismo sono trattenuti da tre importanti  pubblicazioni scientifiche  (Price et al. 2010, Verstraeten et al. 2003 e Madsen et al. 2003).

Il Dr. Boyd Haley , esperto internazionale in tossicità del mercurio e  co-autore del documento pubblicato di recente ha dichiarato: “Non c’è dubbio che le autorità del CDC abbiano avviato e partecipato ad una copertura dei danni vaccino-indotti dal thimerosal  e questo lo ritengo criminale. ”

Il documento che tratta “le questioni metodologiche e di prova di malaffare nella ricerca che pretende di dimostrare la sicurezza del Thimerosal nei vaccini ,” è stato pubblicato il 6 giugno e contiene otto pagine che conferma la conoscenza del  CDC  sui  rischi neurologici della conservazione del vaccino, tuttavia, questo,si continua a coprire . Il documento conclude “cinque delle pubblicazioni esaminate in questa rassegna sono state direttamente commissionate dal CDC, sollevando l’eventuale emissione di conflitto di interessi o pregiudizi di ricerca, dal momento che la promozione vaccinale è una missione centrale e primaria del CDC”.

Il dottor Hooker ha presentato oltre 100 richieste FOIA al CDC nel corso degli ultimi 10 anni e ha accumulato migliaia di pagine di documenti che mostrano illeciti nel programma per la sicurezza del vaccino del CDC.

Hooker ha rivelato che un documento CDC abbia citato un alto funzionario con il compito di  istruire i dipendenti CDC  a  “Rivedere tutte le corrispondenze e documenti ,osservando se ci fossero dei ‘prevedibili danni’ per l’agenzia” prima che tali documenti fossero rilasciati pubblicamente  (così da avere la supervisione primaria  degli stessi avvocati della CDC ) Barry Segal , fondatore dell’ Autism Focus Foundation ed ex imprenditore, la cui società di vendita ha raggiunto un  picco vicino ai 2 miliardi dollari , ha dichiarato:

“Siamo in procinto di esporre quello che potrebbe essere il più grande scandalo federale di sempre ,con un immenso danno per la nostra economia e la nostra gente, specialmente per i nostri figli che sono il futuro del nostro paese. La loro salute è stata compromessa dal mercurio nei vaccini. Dobbiamo agire ora.

Il Thimerosal deve essere vietato. ”

Un conservante  più efficace  “2PE” ha sostituito il thimerosal in molti altri vaccini e possiede un profilo di sicurezza migliore secondo il dottor Hooker.  

L’Autism Focus Foundation è dedicata a fornire informazioni al pubblico che espone la causa o le cause dell’epidemia di autismo e l’aumento delle malattie croniche – concentrandosi in particolare sul ruolo delle vaccinazioni.

 

 

 

FONTE DELL’ARTICOLO RIPORTATA DI SEGUITO

http://www.prnewswire.com/news-releases/cdcs-vaccine-safety-research-is-exposed-as-flawed-and-falsified-in-peer-reviewed-scientific-journal-263012911.html

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Correlazione  tra autismo e mercurio nei vaccini. Si parla di Thimerosal e degli studi contraffatti da parte della CDC

Study Finds Evidence for CDC Cover-Up of Link Between Autism and Mercury In Vaccines

L’istituzione medica convenzionale continua a sostenere che vi sia un consenso scientifico sulla sicurezza del mercurio nei vaccini, nonostante l’inizio della sua eliminazione  dal programma di vaccinazione di routine negli Stati Uniti, Unione europea e altri paesi ricchi, nel 2005.

 L’eliminazione graduale ,riflette un tacito riconoscimento che il Thimerosal sia davvero un fattore di prove che correlano, gli  effetti negativi sulla salute ,attraverso i vaccini .

Inoltre, la ricerca , ora punta ai nuovi sostitutivi  coadiuvanti , quali l’ idrossido di alluminio .

Ciò che questo studio dimostra è che non c’è mai stato un corretto consenso sulla sua sicurezza, ma piuttosto fumo negli occhi, generato in risposta ad un segnale di danno da reazione.

Si evince chiaramente la manipolazione dei dati e dei risultati, da parte del  CDC  ,il quale li utilizza invece come ‘prova’ per sostenere le sue politiche intransigenti e sempre più evidenti per l’obbligatorietà vaccinale.

(alcuni link non sono raggiungibili cliccando direttamente e servono come promemoria;  potrete visionarli semplicemente copiandoli sulla barra di stato)

Bibliografia

[1] Immunization Safety e Autismo, CDC

http://www.cdc.gov/vaccinesafety/00_pdf/CDCStudiesonVaccinesandAutism.pdf.

[2] . KM Madsen, MB Lauritsen, CB Pedersen et al,

” Thimerosal e la comparsa di autismo: prove ecologico negativo dai dati basati sulla popolazione danese

“Pediatrics, vol. 112, n. 3 I, pp 604-606, 2003.

[3] P. Stehr-Green, P. Tull, M. STELLFELD, P.-B. Mortenson, e D. Simpson, ” Autismo e vaccini contenenti thimerosal: mancanza di indizi concordanti per un’associazione , “American Journal of Preventive Medicine, vol. 25, n. 2, pp 101-106, 2003.

[4] A. Hviid, M. STELLFELD, J. Wohlfahrt, e M. Melbye, ” associazione tra vaccino contenente thimerosal e l’autismo , “Journal of American Medical Association, vol. 290, n. 13, pp 1763-1766, 2003.

[5] N. Andrews, E. Miller, A. Grant, J. Stowe, V. Osborne, e B. Taylor, ” l’esposizione Thimerosal nei neonati e nei disturbi dello sviluppo: uno studio di coorte retrospettiva nel Regno Unito non supporta un’associazione causale , “Pediatrics, vol. 114, n. 3, pp 584-591, 2004.

[6] T. Verstraeten, RL Davis, F. DeStefano et al. ” Sicurezza dei vaccini contenenti thimerosal: uno studio in due fasi dei database Health Maintenance Organization computerizzati ,“Pediatrics, vol. 112, n. 5, pp 1039-1048, 2003.

[7] CS Prezzo, WW Thompson, B. Goodson et al. ” prenatale e l’esposizione infantile al thimerosal dai vaccini e le immunoglobuline e rischio di autismo , “Pediatrics, vol. 126, n. 4, pp 656-664, 2010.

[8] T. Verstraeten, RL Davis, D. Gu, e F. DeStefano, ” rischio di danno neurologico dello sviluppo è aumentato dopo elevata esposizione al vaccino thimerosal contenente, in primo mese di vita“, in Atti del Epidemic intelligence Servizio Annual Conference, vol. 49, i Centri per il Controllo e la Prevenzione, Atlanta, GA, USA, 2000 malattia.

[9] Seneff, et al ” Empirical dati confermano Autismo sintomi correlati a Alluminio e paracetamolo Exposure ” Entropia 2012, 14 (11), 2227-2253

FONTE DELL’ARTICOLO RIPORTATA DI SEGUITO

http://www.greenmedinfo.com/blog/study-finds-evidence-cdc-cover-link-between-autism-and-mercury-vaccines?page=2

 

 

 

 

 

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