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HIV, mai visto eppure tanto temuto. La paura della controinformazione e la costante censura

HIV, mai visto eppure tanto temuto. La paura della controinformazione e la costante censura

HIV, mai visto eppure tanto temuto. La paura della controinformazione e la costante censura
aprile 18
04:36 2017

HIV, MAI VISTO EPPURE TANTO TEMUTO.

LA PAURA DELLA CONTROINFORMAZIONE E LA CONSTANTE CENSURA VERSO CHI CONDIVIDE LETTERATURA SCIENTIFICA.

Chi sono i reali dissidenti?

hiv completo

 

In un paese dove il Ministero della Salute è guidato da una signora non titolata,che non ha studiato medicina e che perciò non è un medico, ma si comporta da tale, raccontando una serie di inesattezze gravi e portando negli abissi la nostra Sanità che di bugie non ha proprio bisogno  (ricordiamo i 200 casi di morbillo a londra nel 2015,assolutamente inventati) siamo costretti ad ascoltare anche le terribili menzogne contornate da un comportamento incivile, inurbano,ineducato e poco professionale da parte dello staff di una trasmissione che dovrebbe fare realmente controinformazione e che palesemente è passata dall’altra parte.

Chissà a quanto ammontano gli incentivi rei del famoso “salto della quaglia”.

Diverse le voci in merito che parlerebbero di un reale rapporto tra la Glaxo e una delle presentatrici di questo programma ovvero,la stessa Toffa.

Quelle voci ad oggi continuano ad essere sempre più insistenti,per questo motivo, cercheremo di indagare.

Il comportamento della Iena,Nadia Toffa lascia il popolo italiano sgomento. Visibile nella loro pagina social il parere di moltissimi cittadini che protestano contro questa trasmissione palesemente pilotata per cercare di riportare il gregge all’ovile,non sapendo (poco informati perciò ignoranti) che moltissime sono le fonti di Letteratura medica a favore della tesi “complottista” come ha definito la stessa Toffa nell’irruzione del convegno presentato dal Dottor Mastrangelo,e il Prof. Vaccaro alla quale hanno teso una bella trappola.

Dovremmo ricordare a questi complottisti (coloro che negano la realtà sono i veri dissidenti) che ad oggi questo simpatico virus non è mai stato fotografato.

DOV’E’ QUESTO VIRUS?

Forniremo di seguito per i nostri lettori,un breve riassunto della frode scientifica protratta da anni nei confronti del popolo, da parte degli organi (IN)competenti i quali ogi arrancano per cercare di non perdere anche le braghe ed’è palese.

Ci dispiace per la condizione in cui si trovano coloro che hanno continuato per anni a raccontare menzogne su menzogne a discapito dei pazienti. Gli stessi pazienti oggi raccontano perciò,chi dice di avere a cuore realmente la salute,che ascolti queste testimonianze.

Consigliando pertanto a questa trasmissione,alla stessa Toffa come alla Ministra Lorenzin,di informarsi realmente e studiare, e vi incoraggiamo a perseguire una linea di UMILTA’,rispetto ed educazione per i professionisti che in maniera differente (l’intelligenza si interroga,non censura nessuno) portano avanti il loro lavoro onorando un camice faticosamente guadagnato.

Abbiate rispetto per coloro che chiamate negazionisti e vi esortiamo a intervistare direttamente i “fautori” di questo “complotto” anche se siamo sicuri che non lo farete mai e ne capiamo anche la ragione.

La vecchia controinformazione di cui questo programma “Le iene” era portabandiera,ha lasciato spazio alla ineducazione di chi in maniera ignorante, denigra i medici che la pensano diversamente,come chi non è titolato,dimenticandosi che lei stessa non ha un camice (per fortuna).

E’ palese l’ignoranza e la corruzione in questo caso, e ci siamo (purtroppo) abituati.

Sperando che qualcuno possa approfondire in merito,chiediamo di smentire con fonti scientifiche,la pseudoscienza la lasciamo ai bufalari.

Salutando chi ci segue in maniera compulsiva ossessiva,ringraziamo per tanta pubblicità ricordando che qui nessuno è pagato al contrario di altri e che non seguiamo altri siti o blog poichè siamo incentrati sul nostro lavoro di volontariato.

Lasciate parlare i pazienti,lasciate parlare i cittadini,oramai la FRODE è nota e palese e voi,tutti ,dei collusi ignoranti.

Consigliamo di scaricare la documentazione aggiornata

“Hiv / aids documentazioni ufficiali governative 

LETTERATURA MEDICA

Già nel 1985, proprio il futuro Nobel Montagnier mostrò sulla prestigiosa rivista Annals of Internal Medicine che un test Hiv positivo ritorna negativo e che un conteggio di cellule T4 basso torna normale attraverso la cessazione dei rapporti anali, ciò significa che il risultato positivo del test Hiv non è dovuto a un retrovirus.http://www.annals.org/content/103/4/545.abstract

Articolo storico scritto del co-premio Nobel Howard Temin (per la scoperta della transcriptasi inversa) che dimostra come questo enzima NON sia specifico di una ipotetica attività retrovirale.http://mbe.oxfordjournals.org/content/2/6/455.full.pdf

La prestigiosa rivista Science, pubblicò un articolo storico che dimostra come il famoso “virus” hiv non uccida i linfociti T nelle colture di laboratorio.
http://www.sciencemag.org/content/229/4720/1400.abstract

La prestigiosa rivista Annals of Internal Medicine afferma che svariate patologie AIDS-correlate appaiono poco dopo aver iniziato la terapia antiretrovirale. Ma per molti sono farmaci “salvavita”.
http://www.annals.org/content/133/6/447.abstract

Il CDC (Centro di Controllo per le Malattie) affermò, prima di sfruttare l’idea infondata di un virus che “l’esposizione ad alcune sostanze tossiche e droghe (piuttosto che un agente infettivo) può condurre all’ immunodeficienza un gruppo di omosessuali maschi che condivide un particolare stile di vita”.
http://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/00001114.htm

Secondo questo studio, pubblicato proprio da Gallo e Gonda, il presunto virus HTLV-3/HIV si trova nella saliva. E, sebbene esistano test salivari per la rilevazione dei presunti anticorpi HIV (se ci sono anticorpi in un fluido organico, deve esserci anche il virus), da decenni viene detto che il virus non si trasmette con starnuti, colpi di tosse, etc… La foto, secondo gli autori, rappresenterebbe una micrografia elettronica del virus nella saliva.
http://www.sciencemag.org/content/226/4673/447.abstract

In questo articolo dell’American Journal of Reproduction and Immunology si dimostra come le presunte “proteine hiv” siano presenti nella placenta umana. Ricordiamo che nei loro esperimenti all’inizio degli anni 80 sia Gallo che Montagnier aggiunsero nelle colture cellulari in cui affermarono di aver trovato il nuovo retrovirus hiv proprio della placenta umana.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1930645

Come infatti si può notare nella micrografia seguente, confrontando le particelle isolate da Montagnier con le particelle presenti nella placenta umana, non vi è alcuna differenza:

Articolo che dimostra la presenza della “carica virale” in soggetti sieronegativi.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9890848

Il più grande studio mai effettuato sulla presunta trasmissione del “virus hiv” con lo scambio di siringhe infette dimostra che tra la persone che usavano gli aghi sterili distribuiti dalle associazioni di prevenzione il livello di sieroconversione era molto superiore rispetto a chi si scambiava aghi potenzialmente infetti:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9420522

Articolo sull’epatotossicità dei farmaci antiretrovirali. Il collasso epatico è la prima causa di morte nei sieropositivi e non fa parte delle presunte patologie hiv-correlate:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11830344

Articolo che dimostra come pazienti confermati sieropositivi siano ritornati sieronegativi:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9863108

Studio pubblicato su Lancet: le donne sieropositive che allattano al seno i bambini NON trasmettono il “virus”. I bambini che bevono latte non materno…diventano sieropositivi… Ma alle donne sieropositive e ai loro nascituri viene somministrato il chemioterapico tossico AZT per “prevenire” in contagio madre-figlio.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10465172

Recentemente un gruppo di ricerca italiano ha dimostrato e pubblicato sulla prestigiosa rivista Blood (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22286198) che si può incontrare HIV molte volte e rimanere (o tornare) sieronegativi. Questi ricercatori, mediante sofisticate analisi molecolari hanno dimostrato che esistono soggetti i cui CD4 recano traccia (firma di miRNA) molecolare dell’incontro con HIV, ma che restano (o tornano ad essere) sieronegativi (vedi lavoro su Blood allegato). Le parole chiave sono all’inizio della discussione: In this study, we have shown that exists a miRNA signature that discriminate infected from exposed uninfected subjects. Cioè esistono soggetti con esposizioni multiple che hanno incontrato inequivocabilmente il virus (miRNA signature), definiti “exposed” ma restano (o tornano ad essere) sieronegativi, e secondo loro, “uninfected”.

Questa è la dimostrazione molecolare delle parole del Prof. Montagnier “puoi incontrare HIV tutte le volte che vuoi ed il tuo sistema immunitario se ne libererà in poche settimane, se hai un buon sistema immunitario”. Il che vuol dire che prima viene l’immunodeficienza e poi l’infezione produttiva di HIV ed eventualmente la sua cronicizzazione.
QUESTO LAVORO DIMOSTRA CHIARAMENTE CHE I TEST ANTICORPALI NON SONO IN GRADO DI RILEVARE L’INFEZIONE DA HIV IN QUANTO PUOI AVERE INCONTRATO IL VIRUS (COME DIMOSTRATO DALLA FIRMA MOLECOLARE), MA ESSERE SIERONEGATIVO.

Se si entra nel dettaglio, ovviamente lo studio dimostra che l’esposizione era avvenuta molto tempo prima; cioè non è che ancora non sono diventati HIV+ e lo diventeranno tra un po’. Questo è scritto chiaramente nella discussione. Inoltre il lavoro su Blood dimostra che l’approccio con vaccini che usino proteine virali non appare molto promettente (nonostante 25 anni di ricerche e soldi pubblici spesi dall’Istituto Superiore di Sanità). Infatti nelle conclusioni scrivono chiaramente, pur usando la diplomazia necessaria:

Furthermore, the evidence that HIV-1 antigen exposure (as observed both in ex vivo and in vitro condition) causes a significant change in miRNA expression profile, is particularly intriguing because of its possible implication for understanding the inefficacy of some HIV-1 vaccine based on viral proteins as antigens.).

Cioè, danno per acquisita l’inefficacia e dicono che grazie ai loro risultati si può comprendere il perché dell’inefficacia, Questo articolo dimostra che :

1 si può essere esposti a quello che viene chiamato hiv e/o alle sue proteine specifiche e rimanere sieronegativi ;

2 I soggetti esposti all’Hiv che non diventano sieropositivi non svilupperanno dunque mai l’Aids per definizione ;

3 I test Elisa e Western Blot non sono dunque adeguati per dimostrare l’esposizione all’Hiv dato che gli autori dimostrano che ci sono individui che recano la firma molecolare di esposizioni multiple all’Hiv ma rimangono sieronegative ai test suddetti ;

4 Quindi la sieropositività non è dovuta alla sola esposizione all’Hiv; ci sono altri fattori che rendono sieropositivi ;

5 Ipotetici vaccini sono inutili, e questo spiega l’ennesima truffa e il totale fallimento con annesso spreco di miliardi di Ensoli e compagnia bella.

Riportiamo, infine, un estratto molto indicativo di un procedimento penale nei confronti di Robert Gallo, tenutosi in Australia nel 2007 in cui Gallo stesso ammette davanti al Giudice che L’HIV NON E’ LA CAUSA DELL’AIDS.

FALSE POSITIVES.
In the U.S., you’re tested with an ELISA first. If your blood reacts, you’ll be tested again, with another ELISA. Why is the second more accurate than the first? That’s just the protocol. If you have a reaction on the second ELISA, you’ll be confirmed with a third antibody test, called the Western Blot. But that’s here in America. In some countries, one ELISA is all you get.

It is precisely because HIV tests are antibody tests, that they produce so many false-positive results. All antibodies tend to cross-react. We produce anti-bodies all the time, in response to stress, malnutrition, illness, drug use, vaccination, foods we eat, a cut, a cold, even pregnancy. These antibodies are known to make HIV tests come up as positive.

The medical literature lists dozens of reasons for positive HIV test results: “transfusions, transplantation, or pregnancy, autoimmune disorders, malignancies, alcoholic liver disease, or for reasons that are un-clear…” (Archives of Family Medicine. Sept/Oct. 2000).

“Liver diseases, parenteral substance abuse, hemodialysis, or vaccinations for hepatitis B, rabies, or influenza…” (Archives of Internal Medicine, August, 2000).

The same is true for the confirmatory test the Western Blot. Causes of indeterminate Western Blots include: “lymphoma, multiple sclerosis, injection drug use, liver disease, or autoimmune disorders. Also, there appear to be healthy individuals with antibodies that cross-react….” (ibid).

ARCHIVES OF INTERNAL MEDICINE: “ESISTONO DOZZINE DI CAUSE CHE POSSONO RENDERE POSITIVO UN TEST HIV: VACCINAZIONI, INFLUENZA, GRAVIDANZA, TRASFUSIONI, E INOLTRE CI SONO INDIVIDUI SANI I CUI ANTICORPI REAGISCONO AL TEST HIV”.

Pregnancy is consistently listed as a cause of positive test results, even by the test manufacturers. “[False positives can be caused by] prior pregnancy, blood transfusions… and other potential nonspecific reactions.” (Vironostika HIV Test, 2003).

AGGIORNAMENTO CORRELATI LETTERATURA MEDICA

Fonti sulla correlazione diretta tra uso di nitrito di amile/popper e “AIDS”
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21355524
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18040808
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18003707
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17362516
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15294346
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11366670
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10220905
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10048747
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9584015
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8864129
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8647236
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8605963
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7829966
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8284799
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8262696
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8131150
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1513271
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2395087
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/3140020
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/3903174

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